Temperature dell’acqua record, innalzamento del livello del mare, inquinamento intempestivo… il Mar Mediterraneo è in prima linea quest’estate su molte questioni, in particolare legate al riscaldamento globale e all’attività umana.
Lo scorso luglio, il Mar Mediterraneo ha battuto il record di temperatura, fino a 8 gradi più caldo del solito. Questo non solo causa il pericolo di sbiancamento dei coralli, ma permette anche l’invasione di creature indesiderate, come le meduse o le specie di pesci tropicali che provengono direttamente dal Mar Rosso, attratte da queste nuove temperature, perturbando così l’intero ecosistema marino. Purtroppo questo processo è aumentato nelle ultime settimane, con temperature che sono tornate a salire nel mese di agosto (con un record di 26,6°). Un’altra conseguenza diretta del cambiamento climatico è l’innalzamento del livello del mare. Il Mediterraneo è salito di 13,7 centimetri a luglio, un altro record. Si tratta di una grande preoccupazione, poiché alcuni scienziati stimano che il Mediterraneo potrebbe aumentare di un metro entro la fine del secolo. Un disastro per le coste.
Il responsabile è anche l’uomo
Oltre a queste già preoccupanti conseguenze, l’uomo ha anche (e soprattutto) la sua parte di responsabilità. Per ora, il Mar Mediterraneo ha appena battuto un altro (e triste) record: quello del mare più inquinato d’Europa… Una dichiarazione dell’Istituto francese di ricerca per lo sfruttamento del mare (Ifremer), che stima che nel Mar Mediterraneo ci siano, ogni anno, più di 200.000 tonnellate di rifiuti plastici di scarto, che si tratti di bottiglie, mozziconi di sigarette o imballaggi vari. La situazione peggiora di anno in anno ed è giunto il momento di porvi rimedio… Monaco è già attiva in questo settore con varie operazioni come “Stop con i mozziconi di sigaretta”, “Festa senza palloncini” o “Io navigo, io riciclo”.