Dobbiamo salvare il turismo sulla Costa Azzurra
Risorse eccezionali in una situazione particolare. Un piano da due milioni di euro è stato appena annunciato dal Comitato regionale del turismo della Costa Azzurra al fine di sostenere i professionisti del settore e rilanciare le attività danneggiate dalla crisi sanitaria del Covid-19.
Il turismo sulla Costa Azzurra rappresenta il 15% del PIL, contro il 7,2% su tutto il territorio francese. Da esso dipendono 150.000 posti di lavoro diretti o indiretti. 11 milioni di turisti vengono ogni anno e il 40% della ricchezza della Costa Azzurra dipende dal turismo. Insomma, inutile dire che la sfida è colossale. Con la pandemia del Coronavirus, e la quarantena che ne è derivata, un’intera economia e con essa imprenditori e dipendenti sono a rischio. Claire Béhar, direttrice generale del Comitato regionale del turismo della Costa Azzurra (CRT Côte d’Azur France) ne fa una triste osservazione: “C’è stato uno shock dell’offerta e uno shock della domanda. Ad un tratto, tutto si è fermato, non vi erano aspettative, prenotazioni e prospettive”. E questo in primavera, stagione determinante per preparare l’estate.
Un importante piano di 2 milioni di euro
Ma ora per il Comitato regionale del turismo della Costa Azzurra è il momento di agire. Ecco perché, i professionisti del turismo della Costa Azzurra, con l’aiuto dei loro co-finanziatori, hanno lanciato un importante piano di 2 milioni di euro con l’obiettivo di riconsiderare la programmazione dell’anno che mirava essenzialmente ad attrarre la clientela internazionale, come gli Stati Uniti, la Cina e la Russia. Pessimo tempismo.
Attrarre il mercato francese
Il piano prevede quindi diversi aspetti. “Il primo è quello di rilanciare l’attività turistica a breve termine, ovvero nei mesi di giugno, luglio e agosto. Per questo, l’80% di questo budget mira ad attrarre il mercato francese”, spiega Claire Béhar. Entro il prossimo mese a Parigi, Lione e nel sud della Francia sarà lanciata un’importante campagna pubblicitaria al fine di attrarre in particolare i francesi che non potranno andare in vacanza all’estero. “Durante la quarantena, abbiamo lanciato l’operazione “Finestra sulla Costa Azzurra” per mantenere un legame sui social network. Ora che la quarantena è terminata, proponiamo un “Cambio di scenario” poiché con tutta questa situazione vogliamo vedere qualcos’altro. Saranno trasmessi spot televisivi che mettono in risalto il fascino della regione.
https://twitter.com/IT_FranceFR/status/1263524497333903362?s=20
In attesa dell’apertura delle frontiere
Saranno realizzate anche altre azioni, come l’accoglienza dei giornalisti o dei blogger, la vendita di pernottamenti alberghieri tramite corrieri e grandi piattaforme, il lancio di un pass per 3 o 5 attività per aiutare fornitori di tempo libero, una piattaforma per prenotare direttamente le attività…Azioni per rivolgersi al vicino mercato europeo come Germania, Italia e Regno Unito in attesa dell’apertura delle frontiere.
Reinventarsi o tenere le porte chiuse
Ma la condizione più importante per salvare la stagione turistica sulla Costa Azzurra sarà inequivocabilmente la riapertura di bar, caffè e ristoranti, auspicata per il 2 giugno. Il governo deve prendere una decisione in merito a inizio settimana prossima. Per Claire Béhar, “è indispensabile. Questi imprenditori continuano ad avere delle spese, delle perdite, anche se lo stato ha adottato misure efficaci per evitare fallimenti a breve termine. Bisogna ormai riaprire per evitare catastrofi a medio termine, ma aprire in buone condizioni sanitarie”. Ed è di questo che si tratta. Alcuni stabilimenti della Costa Azzurra che lavorano con circa il 70% di clienti stranieri dovranno scegliere se reinventarsi o tenere le porte chiuse.
[instagram-feed]