AS Monaco, cosa facciamo ora?
Privato delle competizioni europee la prossima stagione, dopo la chiusura prematura del campionato, il Monaco deve già guardare alla stagione 2020-2021, mentre la crisi sanitaria e economica legata al Covid-19 continua a sconvolgere il mondo dello sport e del calcio.
Dovremo di nuovo farne a meno. Per il secondo anno consecutivo, l’AS Monaco non disputerà la prestigiosa Champions League, un obiettivo dichiarato dalla direzione del club del principato, al termine della stagione 2018-2019 che si era quasi trasformata in un disastro. “Gli obiettivi sono quelli di tornare in cima alla League 1. Puntiamo al podio e alla qualificazione nella Champions League” ha affermato la scorsa estate Oleg Petrov, vicepresidente e direttore generale dell’ASM. Ma al termine di una stagione media, essenzialmente incentrata sulla ricostruzione con l’arrivo di Robert Moreno a dicembre per succedere Leonardo Jardim, il Monaco ha chiuso al nono posto la League 1, dopo la chiusura del campionato alla 28°giornata a causa della pandemia del Covid-19. Un bilancio deludente che Oleg Petrov ha affrontato nelle pagine di Nice-Matin. “Non è sicuramente il risultato che ci aspettavamo. Bisogna accettarlo e tornare al lavoro”.
Arrivi anticipati e un direttore sportivo atteso in fretta
Colpito finanziariamente da questa mancata qualificazione nella Champions League, oltre alle incertezze economiche (stipendi, diritti televisivi) legati alla situazione attuale, l’AS Monaco dovrà trovare delle soluzioni per rafforzare una squadra non sempre ben bilanciata e troppo dipendente dalle prodezze del francese Wissam Ben Yedder, co-capocannoniere nella League 1 accanto a Kyllian Mbappé, con diciotto goal. “Non credo che la situazione avrà un impatto importante sulla nostra selezione poiché avevamo anticipato la firma di diversi giocatori, ha affermato il vicepresidente dell’ASM, sempre a Nice-Matin. Lavoreremo per ridurre il numero dei giocatori a contratto ma sappiamo anche che questo mercato sarà speciale. Non ci affretteremo. E prima di affrontare la riorganizzazione della sua squadra, l’ASM dovrebbe innanzitutto assicurarsi i servizi di un nuovo direttore sportivo. “E’ una posizione strategica per noi. Il suo profilo e le sue missioni sono chiaramente identificati. La crisi ha ritardato un po’ i progressi, ma noi continuiamo a lavorare su questo progetto”. Sono stati fatti circolare i nomi di John William, l’attuale direttore sportivo di Amiens, e di Oliver Pickeu, libero dopo il suo recente licenziamento a Angers. Ma al momento, non vi è ancora nulla di ufficiale nel Principato.
Stipendi da rivedere, un’ondata di partenze da prevedere e una gioventù con le spalle al muro
In attesa dell’arrivo di un nuovo uomo forte nell’unità di selezione, che avrà il difficile compito, al di là degli arrivi, di alleggerire la squadra con numerosi elementi in prestito (Islam Slimani, Adrien Silva, Tiemoué Bakayoko) o corteggiati (Wissam Ben Yedder, Fodé Ballo-Touré), l’AS Monaco dovrà gestire la spinosa questione degli stipendi. Con la volontà di ridurre gli stipendi dei suoi giocatori in questo periodo di crisi, la direzione monegasca ha avanzato diverse proposte. Al momento i giocatori dell’AS Monaco non hanno accettato le condizioni proposte dai dirigenti. Inoltre, gli altri club della League 1 hanno difficoltà a trovare un accordo con i giocatori riguardo la riduzione degli stipendi. Una cosa però è sicura, l’estate sarà calda nel Principato.
[#L1🇫🇷] Keita Baldé (Monaco) 💬 : "Si le club me demande de baisser mon salaire pour aider à la survie économique et à passer ce moment, je suis prêt à le faire."
Discours suffisamment rare pour être mis en valeur 👏
(Nice-Matin) pic.twitter.com/UcBi30bhKp
— Footballogue (@Footballogue) May 13, 2020