Brutte notizie per la biodiversità: gli obiettivi di Aichi non sono stati raggiunti

Lucian Dachman

È stata una settimana disastrosa per gli ambientalisti: l’ONU ha infatti annunciato che non è stato raggiunto nessuno dei 20 obiettivi per la biodiversità di Aichi prefissati per gli ultimi dieci anni. Alla notizia si aggiunge il legame sempre più allarmante tra la distruzione della natura e la diffusione delle malattie. 

Per il secondo decennio consecutivo, nessuno dei 20 obiettivi per la biodiversità di Aichi, un programma decennale per preservare la biodiversità del pianeta, è stato raggiunto. Gli obiettivi si basano su una serie di indicatori, ricerche e valutazioni, oltre che sui report nazionali. Coprono problematiche diverse, tra cui l’agricoltura sostenibile, l’azione per il clima, la pesca, i sistemi alimentari e i combustibili fossili.

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Fondi limitati per proteggere la biodiversità

Con una stima di 260.000 tonnellate di rifiuti nei nostri oceani, il mondo non è riuscito nell’impresa di ridurre i rifiuti di plastica a un livello in cui non danneggino l’attività e la biodiversità dell’ecosistema. Un altro obiettivo mancato interessa la salvaguardia delle barriere coralline, minacciate su diversi fronti. Al momento, il 60% della loro superficie è in pericolo, con una delle cause riscontrata nell’eccessivo sfruttamento della pesca. Anche l’uso di combustibili fossili deve essere ancora ridotto. Il report mostra come i sussidi a favore di queste fonti non rinnovabili abbiano raggiunto la cifra di 500 miliardi di dollari all’anno.

Tuttavia, in altri settori si sono registrati dei progressi: sei dei venti obiettivi sono stati parzialmente ottenuti e il 44% delle aree di biodiversità è ora sotto protezione. Infine, la deforestazione è stata ridotta del 30% rispetto allo scorso decennio. 

C’è un collegamento tra la distruzione della natura e la diffusione delle malattie

“Con il distruzione della natura, malattie devastanti per gli uomini e per le specie animali trovano nuove opportunità per diffondersi, come è accaduto con il coronavirus di quest’anno”, dichiara Elizabeth Mrema, Responsabile della biodiversità alle Nazioni Unite. “I sistemi viventi del pianeta sono stati compromessi. E più gli esseri umani sfruttano la natura con modalità non sostenibili e compromettono il suo contributo nei nostri confronti, più mettono in pericolo la nostra salute, sicurezza e prosperità”, ha aggiunto.

La notizia del mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati è arrivata qualche giorno dopo la comunicazione di un report del WWF che dimostra come dal 1970 le attività umane abbiano ridotto di due terzi la fauna e la flora mondiali.

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