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Il Denim: una rovina per gli oceani

il denim rovina gli oceani
Unspash

Un recente studio dell’Università di Toronto pubblicato sulla rivista Environmental Science and Technology Letters rileva la presenza preoccupante di un numero elevato di fibre di jeans nell’Oceano Artico.  

I ricercatori hanno prima prelevato sedimenti nelle acque profonde dell’Artico, nei laghi poco profondi vicino a Toronto e nei laghi Huron e Ontario, per poi analizzarli. I risultati non lasciano del tutto tranquilli: le microfibre di jeans rappresentano tra 87 al 90% delle particelle osservate. Queste fibre si dividono in due categorie: le fibre in cellulosa (modificate dall’uomo con additivi chimici) e quelle sintetiche. In entrambi i casi, per via del loro trattamento o della loro natura sintetica, queste fibre non possono disintegrarsi nell’acqua e finiscono per accumularsi.

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Ad ogni lavaggio si perdono 56.000 fibre

Ma come fanno queste fibre a finire in zone così lontane dall’attività dell’uomo? La colpa va data alle nostre lavatrici. Infatti, in un solo lavaggio, un paio di jeans può perdere fino a 56.000 microfibre. Siccome Le fibre sono lunghe meno di cinque millimetri , gli impianti di trattamento riescono a filtrare solo tra l’83 e il 99% di esse. Le altre verranno trasportate via da correnti e dal vento. Una volta disperse nell’ambiente, sono dirette verso una sola destinazione : il Mar Artico.

L’impatto delle microfibre di jeans sulla catena alimentare nell’Artico non è ancora stato studiato. Però I ricercatori sostengono che sarà importante : “Se non si ha molto cibo, si mangia quello che è disponibile. Non si può essere schizzinosi” spiega alla rivista Wired Miriam Diamond, una delle ricercatrici.

Ogni anno, più di due miliardi di jeans sono venduti nel mondo. Questo è certamente un numero vertiginoso, che diventa preoccupante quando ci si rende conto dell’impatto dei nostri capi sull’ambiente. Purtroppo, una soluzione miracolosa non esiste. I ricercatori che restano ottimisti, hanno proposto un sistema di filtrazione universale che impedirebbe al 90% delle microfibre di arrivare agli impianti di trattamento.