Nuove misure Covid-19: niente coprifuoco a Monaco
Venerdì 23 ottobre, il Ministro di Stato Pierre Dartout ha annunciato le nuove misure per limitare il contagio da Covid-19 all’interno del Principato.
Dopo 24 ore dall’annuncio dell’estensione del coprifuoco a 54 dipartimenti della Francia, è il turno di Monaco di comunicare le nuove misure per contrastare la seconda ondata di coronavirus. Con un tasso di incidenza di 81,58 casi su 100.000 abitanti, il Principato non si avvicina lontanamente ai numeri francesi (251,5 a livello nazionale e 153 nelle Alpi Marittime) ma “la situazione resta grave”, ha dichiarato il Ministro di Stato Pierre Dartout.
Le nuove misure
Nonostante il tasso di incidenza sia raddoppiato in una settimana, “Monaco non avrà alcun coprifuoco” ha assicurato il ministro. In ogni caso, saranno applicate nuove misure di sicurezza a partire da sabato 24 ottobre e valide fino all’1 dicembre.
- Bar e ristoranti chiuderanno alle 23:30, con prenotazione obbligatoria e limite di sei commensali per tavolo (contro i dieci consentiti in precedenza).
- L’ingresso al Casino di Monte-Carlo sarà concesso solo fino a mezzanotte.
- Il numero di passeggeri sui mezzi pubblici sarà limitato.
- La pratica degli sport da combattimento amatoriali sarà temporaneamente sospesa.
- I dipendenti che risiedono nelle Alpi Marittime dovranno munirsi di un certificato per gli spostamenti tra le 21:00 e le 6:00 del mattino.
Il nostro obiettivo è quello di essere pragmatici e flessibili. In caso la situazione sanitaria dovesse aggravarsi, potremmo essere costretti a prendere misure più drastiche. Ma vorremmo evitarlo il più possibile per mantenere il giusto equilibrio tra le misure di protezione sanitaria e l’attività economica indispensabile per i nostri lavoratori e la prosperità del paese.
Pierre Dartout
“La metà dei contagi avviene all’interno della sfera privata”, ha ricordato il Ministro di Stato, che ci invita a “evitare le grandi riunioni tra amici e parenti”. I monegaschi e i residenti sono inoltre invitati a evitare gli spostamenti non necessari nelle regioni particolarmente colpite dal virus.