Secondo il report di Swiss Re, un quinto dei paesi di tutto il mondo rischia un collasso dell’ecosistema, mentre oltre la metà del prodotto mondiale lordo dipende dalla biodiversità.
Un report sulla biodiversità svolto dall’istituto assicurativo Swiss Re ha svelato dei risultati allarmanti: un quinto dei paesi del mondo rischia il collasso dell’ecosistema, mentre in 39 paesi gli ambienti precari rappresentano più di un terzo del territorio. Le nazioni con il peggiore tasso di biodiversità sono Malta, Israele, Cipro, Bahrein e Kazakistan. Il Brasile e l’Indonesia si sono classificati ai primi posti. In Europa, invece, l’Italia ha ottenuto il punteggio più basso.
“Un quinto dei paesi di tutto il mondo (circa il 20%) rischia un collasso dell’ecosistema a causa della mancanza di biodiversità e dei suoi relativi benefici”, ha scoperto la ricerca. Un ecosistema in salute è essenziale per soddisfare i bisogni primari, come l’accesso al cibo e a una buona qualità dell’aria e dell’acqua.
La lotta di Monaco contro la deforestazione
Il report ha preso in considerazione i seguenti fattori: la sicurezza dell’acqua, l’approvvigionamento di legname, quello di cibo, l’integrità dell’habitat, l’impollinazione, la fertilità del terreno, la qualità dell’acqua, la normativa sulla qualità dell’aria e del clima locale, il controllo dell’erosione e la salvaguardia della costa.
“È necessario valutare lo stato degli ecosistemi in modo che la comunità globale possa ridurre un ulteriore impatto negativo sulle economie mondiali”, ha dichiarato Christian Mumenthaler, l’amministratore delegato di Swiss Re.
A Monaco, nel 2006 il Principe Alberto ha dato vita alla sua Fondazione “per affrontare la situazione ambientale allarmante del nostro pianeta”. La Fondazione Principe Alberto II di Monaco ha lanciato diverse iniziative, tra cui progetti che combattono la deforestazione e garantiscono l’accesso ad acqua pulita. Scopri di più sul lavoro della fondazione qui (in inglese).