Covid-19 e tassisti: come affrontano la crisi?
Colpiti in pieno dalla pandemia, i tassisti si trovano in una situazione economica delicata. Da Parigi a Londra, passando per Monaco, non mancano le preoccupazioni. Nel Principato, la loro situazione è stata affrontata l’11 dicembre in occasione dell’ultimo Consiglio Nazionale.
Il primo lockdown, il coprifuoco e poi il secondo lockdown hanno privato i tassisti della loro clientela principale. A Londra, i famosi cab stano affrontando una crisi senza precedenti, in un momento, tra l’altro, in cui il settore aveva investito tanto per passare all’elettrico, come era successo a Monaco l’anno scorso.
Il cimitero dei taxi
“Di solito, vicino a Buckingham Palace, a quest’ora, ci dovrebbero essere migliaia di turisti”, spiega Steve McNamara, autista da 35 anni, intervistato da France Télévisions. Simbolo di questa professione dimenticata sono 180 taxi abbandonati in un parcheggio nella periferia di Londra dagli autisti che non potevano più permettersi il contratto di locazione.
Un calo del 50%
Anche se a Parigi, grazie soprattutto agli aiuti stanziati dallo Stato, la situazione sembra meno catastrofica, i tassisti lanciano comunque l’allarme. La centrale di prenotazioni G7 dichiara di aver registrato un calo di oltre il 50% dell’attività. “Le ripercussioni sono ancora più forti se si considerano i clienti che non prenotano il taxi tramite G7 ma lo fermano direttamente alla stazione o per strada. Questo genere di clientela è quasi del tutto scomparsa”.