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Analisi

La lotta contro l’HIV è stata offuscata dal coronavirus?

Principessa Stephanie--S.S.A.S.--Prince-Albert-II
Fight Aids Monaco

L’1 dicembre è stata la giornata mondiale della lotta contro l’AIDS. In questa occasione, la Principessa Stéphanie si è unita alla battaglia contro l’HIV con Fight Aids, l’associazione di cui è Presidente. Una tematica condivisa in tutto il mondo da diversi personaggi.

La lotta contro il Covid-19 ha messo in ombra quella contro l’HIV? Questa è l’idea che si sono fatti molti francesi, che, il 1° dicembre, hanno deciso di manifestare in diverse città. Che si tratti di Parigi o Tolosa, l’obiettivo era quello di ricordare che l’AIDS esiste ancora. La protesta è stata condivisa che dalla Principessa Stéphanie a Monaco, determinata a non mollare: “Il 4 dicembre abbiamo organizzato un evento con la Croce Rossa in cui illumineremo un albero di Natale sul porto. L’obiettivo è quello di raccogliere fondi per l’associazione Fight Aids. Siamo tutti vittime di questa pandemia, ma i volontari sono sempre sul campo” ha affermato ai microfoni di Monaco Info.

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Il Covid-19 ha avuto un forte impatto psicologico

“I nostri affiliati sono già isolati e adesso lo sono ancor di più per il terrore di essere contagiati. Sono a rischio. È una doppia spada di Damocle per loro”, ha dichiarato la Principessa Stéphanie. Tuttavia, ci ha tenuto a rassicurare sul futuro: “I trattamenti sono sempre più avanzati. Il fatto che chi si sottopone alla cura per l’HIV smetta di essere contagioso è già un bel passo avanti”. Prima di concludere, ha voluto ricordare l’importanza dell’informazione per evitare ogni genere di discriminazione e stigmatizzazione: “Monaco lotta contro l’HIV più di molte grandi nazioni, e ormai da diversi anni, ci battiamo per aprire il cuore, gli occhi e l’anima delle persone. Ben fatto, Monaco”.