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Intervista a Erwan Grimaud, costruttore e pilota di droni

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MC Clic

Fondatore della società monegasca MC Clic, nata dieci anni fa, Erwan Grimaud vola sul Principato per offrire immagini uniche e mettersi al servizio di nobili cause, come la salvaguardia dell’ambiente. Abbiamo approfittato di una rara mattinata di pioggia di marzo per fare due chiacchiere.

Ha rischiato grosso, ma niente paura, il drone sta bene. Molto bene, a essere sinceri. “L’umidità e l’elettricità non vanno molto d’accordo”, sorride. “Quando è sceso, non era malconcio, ma carico di umidità. Abbiamo dovuto asciugare subito le schede e qualche componente.”

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Stiamo parlando di quanto avvenuto un giovedì di fine febbraio, quando un ammasso di nuvole e un velo di foschia che arriva dal mare, si fanno strada nel cielo del Principato. Al Museo Oceanografico stanno registrando il famoso programma francese, “I segreti della storia” (Secrets d’Histoire),  ed Erwan Grimaud ne approfitta per fare decollare uno dei suoi droni a oltre 200 metri di altezza, così da immortalare il momento. Il risultato? Le immagini mozzafiato, quasi lunari, fanno il giro dei giornali e dei social network. “Ora aspetto la foto stampata per regalarla al Sovrano”, ha dichiarato.

MC Clic, un’azienda indispensabile per il Principato

Arrivato dal mondo del modellismo, grazie a una passione in comune con il nonno, l’amante di elicotteri telecomandati si è presto lasciato conquistare anche dalla fotografia. “Quando ho finito gli studi, non avevo alcun dubbio”, afferma. “Volevo aprire un negozio di modellismo specializzato in droni elettrici”, invece è nata MC Clic.

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“All’epoca, i droni praticamente non esistevano”. Così, dieci anni dopo, grazie a dei fondi privati, la struttura si stabilisce nel Principato, diventando oggi un punto di riferimento indispensabile. Riprese del Palazzo del Principe, verifiche delle facciate per conto di architetti, droni messi a disposizione per la sicurezza pubblica, reportage video, copertura di eventi mondiali come il Gran Premio o il Monaco Yacht Club… MC Clic arriva ovunque, o quasi.

A volte i droni non sono visti di buon occhio, per colpa di chi li fa volare all’improvviso o di quelli che perdono il loro drone nel bel mezza di una città.

“Deteniamo l’80% del mercato a Monaco”, sottolinea Edward. “Produciamo tantissimi generi di droni, sia terrestri che marini”. Molto legato alla sua squadra, composta da cinque persone, lui compreso, l’imprenditore monegasco di trent’anni non ha intenzione di trasformare MC Clic in una multinazionale. “Non voglio perdere questo aspetto familiare. È il cuore dell’azienda”. Nonostante ciò, l’attività continua a crescere nel corso degli anni, soprattutto in Italia, in Svizzera o nel Regno Unito, entrando presto a far parte di quelle aziende indispensabili nel mondo di domani.

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“A volte i droni non sono visti di buon occhio, per colpa di quelli che se ne fregano, che li fanno volare all’improvviso o che perdono il loro drone nel bel mezzo di una città”, si rammarica il ragazzo e racconta del rituale a cui si dedica una volta rientrato a casa la sera, acquistare nano droni con la sua compagna. “Se non si vola rispettando le regole, sì, potrebbe essere pericoloso. L’uso nelle città dovrebbe essere fatto da dei professionisti”.

Decongestionare le città grazie ai droni

Secondo Erwan Grimaud, i droni non servono solo a divertirsi. “Trovo che i droni siano un’invenzione utile”, precisa. “L’uso potrebbe consentire di decongestionare le città”. Entro metà dell’anno prossimo, MC Clic dovrà presentare un drone taxi. “Sarà come prendere l’autobus, per andare da un punto A a un punto B”. Immaginate, tra qualche anno, di salire su un drone biposto e in pochi minuti raggiungere l’altra parte della città.

È importante avere una visione del futuro, senza per questo rimpiazzare l’essere umano.

“È importante avere una visione del futuro, senza per questo rimpiazzare l’essere umano”, raccomanda tuttavia il fondatore di MC Clic. “Sono un fanatico di queste tecnologie, quindi conosco anche i loro difetti. Il lato umano deve sempre avere la priorità”. Ma potrebbe succedere di essere rimpiazzati un giorno dai droni? “Sarebbe bello arrivare a creare un’intelligenza artificiale capace di rimpiazzarmi”, ride. “Ma ancora non siamo a questo punto. Penso che potrei staccarle la spina! I droni non sono destinati a rimpiazzarci, ma piuttosto ad alleggerirci il carico di lavoro”.

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Nei meandri del suo laboratorio, Erwan Grimaud ci mostra con orgoglio la sua ultima creazione, ancora in fase di sviluppo e dalla forma singolare, quasi inquietante, che potrebbe spaventare i deboli di cuore. È il drone ragno, “capace di salvare le persone in caso di terremoto o nelle zone poco accessibili”. È ufficiale, Erwan Grimaud è l’eroe dei tempi moderni.