Agnès Costa, la mente creativa della Maison Fragonard
Dopo quattro generazioni di profumieri alla guida della Maison Fragonard, oggi le tre sorelle Costa sono a capo dell’impresa di famiglia fondata nel 1926 dal loro bisnonno Eugène Fuchs. Abbiamo fatto due chiacchiere con Agnès Costa, la mente creativa di questa maison simbolo del savoir-faire provenzale!
Una nota discreta di fiori d’arancio: “Il mio punto fermo”, afferma Agnès Costa. Da oltre quindici anni, l’imprenditrice si veste di questo profumo delicato, con note fresche e acidule che ricordano tanto la Costa Azzurra, le sue origini nella cittadina di Grasse e il sapore di un piatto tipico del posto, la fougassette! “Essere riconosciuti tramite un profumo è una cosa bellissima”, confessa Agnès nei laboratori della Maison Fragonard di Parigi.
Fragonard, un affare di famiglia
Crescere in una famiglia di profumieri a Grasse vuol dire vivere “un’infanzia da sogno” immersa nei sentori di rosa e gelsomino, fatta eccezione per una sola regola: “mio padre odiava che le case fossero profumate, perché le nostre fabbriche erano già cariche di odori. Se portavamo qualche fragranza un po’ troppo forte, ce lo faceva notare”, racconta divertita Agnés Costa, convinta che dosare bene un profumo sia innanzitutto una questione di bon ton.
Grasse sta vivendo un nuovo periodo d’oro!
Dopo una parentesi parigina per studiare diritto, filosofia e inglese, Agnés Costa fa il suo debutto in Fragonard all’età di 22 anni. “Crescendo, non pensavo che avrei rilevare l’impresa di famiglia”, ammette. Da quel momento, la ragazza riaccende lo spirito creativo del marchio e lavora a fianco delle due sorelle, Françoise e Anne, rispettivamente responsabili della parte finanziaria e del controllo produzione. “Siamo una famiglia molto unita, lavoriamo da sempre mano nella mano”.
Il savoir-faire di Grasse torna alla ribalta
“Grasse sta vivendo un nuovo periodo d’oro!”, afferma entusiasta Agnès Costa. “Quando ho iniziato a lavorare, New York, Ginevra e Parigi si spartivano ancora il grosso del settore della profumeria”. Poi, LVMH, Lancôme e Chanel hanno deciso di investire a Grasse ridandogli credibilità e, dal 2018, l’arte dei maestri profumieri della cittadina è entrata a far parte dei patrimoni dell’Unesco. “Quello che io e le mie sorelle siamo riuscite a fare è stato trasformare una piccola ditta destinata ai turisti, che attirava chi desiderava vedere una fabbrica di profumi dall’interno, in un marchio, con le sue boutique e il suo universo”, ricorda l’imprenditrice.
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Oggi l’azienda è a maggioranza femminile, ma non è sempre stato così. “Negli anni ’80, la Maison Fragonard era gestita esclusivamente da uomini, le donne si occupavano della produzione o della vendita”, ricorda Agnès Costa, ammettendo che “non è stato sempre facile”. “Visto che eravamo le figlie del direttore generale, i dipendenti ci mettevano ancora più alla prova”. Grazie al duro lavoro e a una fortunata serie di eventi, le tre sorelle sono riuscite a guadagnarsi a buon diritto il loro titolo. “Il successo arriva a chi dà il massimo”, afferma Agnès Costa, “è un dato di fatto, non si ottiene semplicemente alzandosi dal letto la mattina!”.
Eredità, lavoro e discrezione
Mantenere in vita l’azienda di profumi con la speranza di tramandarla un giorno ai loro figli. È questo l’obiettivo che muove le sorelle Costa, alla guida di “questo gioiellino” della Costa Azzurra e del suo travolgente universo olfattivo. “Vorremmo che Fragonard resti una piccola azienda, dalla forte impronta familiare”, sottolinea Agnès Costa, amareggiata dalla globalizzazione e dal comportamento standardizzato dei consumatori. “Da Fragonard non seguiamo le tendenze, ma i nostri desideri. Ci mettiamo tutto il nostro cuore perché vogliamo che i nostri profumi ci rappresentino”. Il best-seller della maison? Una eau de toilette dalle note di fiori d’arancio, ovviamente!
Il lusso non è sinonimo di denaro ma di qualità
“Abbiamo la fortuna di poter portare la felicità nella vita delle persone”, ci confida Agnès Costa. Ed è seguendo questa filosofia che le tre sorelle portano avanti il marchio, con gioia e altruismo, per renderlo accessibile al grande pubblico. “Il lusso non è sinonimo di denaro ma di qualità”, quella delle materie prime, dai delicati sentori di violetta al profumo di mimosa!
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