La Costa Azzurra, lì dove nascono i fiori
Negli anni ’70, Antibes ospitava una distesa sconfinata di serre. La città era un enorme laboratorio botanico, che si prestava alla sperimentazione e all’acclimatazione delle piante, un vivaio carico di esotismo e ricco d’innovazione. Nonostante molte coltivazioni siano scomparse sotto le pressioni della crescente urbanizzazione della regione, l’antica capitale della rosa è ancora oggi considerata il parco giochi dei selezionatori più creativi e dei ricercatori appassionati, che danno vita alle piante del futuro.
Le distese di fiori, tra rose, gladioli o i più esotici uccelli del paradiso, coltivati sotto un imponente cielo di vetro e plastica, occupavano oltre 18.000 ettari di serre, ritratte ancora in qualche foto d’archivio. “Alla fine del XIX secolo, Antibes è diventata un enorme vivaio”, racconta Philippe Dalmasso, ingegnere orticolo e paesaggista del rinomato comune delle Alpi Marittime, antica capitale della rosa e dell’imperdibile piazza del mercato di fiori recisi. “Lo sviluppo della ferrovia sulla Costa Azzurra è stato il fattore scatenante dell’aumento della produzione di fiori, oltre che di merci che potevano essere trasportate rapidamente con il treno”.
Terreno fertile per i botanici
In quel periodo, alcuni botanici più audaci, appena arrivati sulla Riviera francese, si lanciano nell’incredibile sfida di acclimatazione delle piante. Tra questi, lo scienziato Gustave Thuret compra nel 1857 cinque ettari di terreno ad Antibes, che trasformerà in un vero e proprio giardino botanico in cui pianta diversi semi provenienti da tutto il mondo. Il risultato è che quasi vent’anni dopo, la regione vanterà più di 4.000 nuove specie. Per quanto riguarda le mimose, che ogni inverno adornano la Costa Azzurra di allegre sfumature gialle, Philippe Dalmasso spiega che “alcuni botanici come Gilbert Nabonnand sono stati tra i primi a coltivare questa pianta australiana nelle Alpi Marittime, a partire dal XIX secolo”.
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“Riuscite a immaginare Nizza senza le sue palme, gli eucalipto o le mimose?”, afferma divertita Catherine Ducatillion, direttrice dell’unità sperimentale di Villa Thuret, che ospita l’INRAE e i suoi ricercatori dal 1946. Oggi, lo stabilimento seleziona gli alberi del futuro, creando giardini che fioriscono senza troppa manutenzione in un clima mediterraneo. “La nostra società necessita di piante adatte a contesti complessi e in evoluzione”.
La rosa tradizionale che troviamo nei bouquet, in realtà non è mai esistita in natura
Dove nascono le nuove idee floreali…
Gli anni ’70 hanno segnato il declino delle coltivazioni di piante ornamentali ad Antibes. “L’impennata dei costi dei terreni, per via del turismo e dell’urbanizzazione, ha spinto tantissimi produttori di fiori recisi a vendere le loro proprietà”, ricorda Matthias Meilland, che oggi dirige la famosa azienda Meilland in cui ogni anno vengono prodotte nuove varietà di rose. “Siamo selezionatori da sei generazioni”, precisa l’imprenditore, “creiamo i fiori partendo sempre dalla natura, mai ex novo”. Un esempio davvero emblematico? “L’ibrido di Tea, ovvero la rosa tradizionale che troviamo nei bouquet, in realtà non è mai esistita in natura: è stata una creazione dell’uomo ottenuta incrociando diverse varietà e che risale al 1860”.
L’avventura della famiglia e la loro divorante passione per le rose ha inizio più di 150 anni fa, nel famoso Parco della Tête d’or a Lione, quando uno degli antenati di Matthias Meilland, ai tempi giardiniere, sperimenta nuovi incroci. Nel 1948, l’azienda Meilland si stabilisce ad Antibes e, nel 1956 nella cittadina di Cannet-des-Maures nel dipartimento del Varo. È qui che oggi vengono concepite “fino a 200.000 piante neonate tutti gli anni, che poi devono essere testate, a volte anche in Siberia”. Il lavoro di selezione è molto delicato: “servono quasi dieci anni per creare una rosa da giardino”.
Da Grace Kelly a Liv Tyler
Dalla fragranza forte e persistente della rosa Liv Tyler, che ha ispirato la maison Givenchy per il suo famoso profumo Very Irresistible, ai delicati petali neri della Black Baccara, utilizzata per alcuni cosmetici di lusso, le rose di Meilland sono famose in tutto il mondo! “In Francia, un rosaio su cinque è prodotto dalla nostra impresa e rientriamo tra i primi tre selezionatori di rose del mondo”, afferma orgoglioso Matthias Meilland.
Anche la famiglia principesca si è lasciata sedurre dalle nuove varietà di fiori firmate Meilland, che, nel 1956, ha creato una rosa per il matrimonio di Grace Kelly e del Principe Ranieri III. Ricordiamo la rosa Jubilé du Prince de Monaco e i suoi petali che richiamano i colori della bandiera del Principato, l’eleganza della rosa Princesse de Monaco o ancora quella della Princesse Charlène de Monaco con i suoi toni tendenti all’ocra: tutte queste varietà fioriscono nel Roseto Principessa Grace, a Monaco. “I giardini di Villa Sauber ospitano un roseto che mi sta molto a cuore”, confessa Matthias Meilland, “quello che la famiglia Grimaldi ha dedicato a mio nonno Francis Meilland nel 1976”.
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Traduzione a cura di Valentina Alia