Pubblicità »
Analisi

Come la realtà virtuale cambierà presto la nostra vita

Manila Di Giovanni CEO dI DWorld
Alizée Mosconi / Manila Di Giovanni, cofondatrice della startup DWorld, pioniera nella realtà virtuale a Monaco.

Dare da mangiare ai pinguini dell’Antartico, fare un po’ di shopping nel vostro negozio preferito o persino farvi nuovi amici, il visore per la realtà aumentata promette questo e molto altro. Tutte esperienze allettanti pensate dalla startup DWorld, lanciata a marzo 2021 a Monaco.

I fondatori, Manila Di Giovanni e Christian Bertelsen, entrambi laureati all’Università internazionale di Monaco (IUM), vorrebbero creare un mondo parallelo che unisca l’universo dei videogiochi con la vita quotidiana in città.

Pubblicità

“Nei panni del suo avatar digitale, l’utente potrà spostarsi in diversi luoghi virtuali di Monaco, fare un po’ di shopping, visitare un museo o partecipare agli eventi”, racconta Manila Di Giovanni, CEO di DWorld.

Visitare un museo o il vostro prossimo appartamento

Al momento, la startup sta lavorando a un progetto per la Fondazione Principe Alberto II di Monaco: un’immersione a contatto con la fauna selvatica dell’Antartico, durante la quale il visitatore potrà interagire con dei pinguini.

Questa nuova tecnologia non incita a restare in casa, anzi, diffondendola in altri paesi,  invoglierà tantissime persone a scoprire Monaco o le farà semplicemente sognare per un attimo.

Manila Di Giovanni, CEO e cofondatrice di DWorld

Gli spazi virtuali immaginati dalla startup permetteranno anche alle agenzie immobiliari del Principato di offrire visite degli appartamenti e di conquistare la clientela internazionale. “In Asia, tantissimi utenti hanno accesso alla realtà virtuale, per esempio in Corea del Sud”, ricorda l’imprenditrice italiana particolarmente influenzata da un semestre trascorso in Cina.

Manila Di Giovanni spera di costruire un mondo migliore grazie alla realtà virtuale / © Alizée Mosconi

>> LEGGI ANCHE: Programmare: una skill sempre più essenziale

Favorire l’apertura mentale

“Questa nuova tecnologia non incita a restare in casa, anzi, diffondendola in altri paesi,  invoglierà tantissime persone a scoprire Monaco o le farà semplicemente sognare per un attimo.“, aggiunge Manila Di Giovanni. “Non tutti hanno i mezzi per poter viaggiare!”

La realtà virtuale potrà consentire agli studenti dei paesi in via di sviluppo di seguire i corsi delle università dell’altra parte del mondo

Manila Di Giovanni, CEO e cofondatrice di DWorld

Un altro obiettivo della startup è quello di creare un futuro migliore, migliorando la vita quotidiana di tutti quanti. Sul lungo termine, DWorld punta a rivoluzionare il mondo dell’istruzione. Come afferma Manila Di Giovanni: “La realtà virtuale potrà consentire agli studenti dei paesi in via di sviluppo di seguire i corsi delle università dell’altra parte del mondo”.

Secondo l’imprenditrice, questo ambiente digitale sarà motivo di apertura mentale e arricchimento culturale. DWorld proporrà un’esperienza multigiocatore, dove gli utenti potranno anche incontrarsi, scambiarsi idee e “magari diventare amici“.

Un plastico virtuale di Monaco

Anche il Principato, in piena transizione digitale, punta alla riproduzione del suo territorio in tre dimensioni. “Un vero terreno di prova che consente di fare tantissime simulazioni, soprattutto a livello urbanistico, per aiutare nelle decisioni”, spiega Cyrille-Rainier Boisson, Project manager del gemello digitale nel team di Smart City, un progetto di città intelligente lanciato nel 2019 nel programma Extended Monaco.

Gli spazi di realtà aumentata hanno tutto il potenziale per diventare nuove vetrine per Monaco e renderanno possibile la consultazione di tantissimi progetti digitali in ogni parte del mondo.

Cyrille-Rainier Boisson, Project manager del gemello digitale all’interno del team di Smart City

Al momento, il plastico del Principato conta circa 1.500 edifici, uno spazio che deve essere continuamente aggiornato, visto che il paesaggio di Monaco è in continua evoluzione.

“Gli spazi di realtà aumentata hanno tutto il potenziale per diventare nuove vetrine per Monaco e renderanno possibile la consultazione di tantissimi progetti digitali in ogni parte del mondo”, afferma soddisfatta Cyrille-Rainier Boisson. “Potranno anche essere integrati negozi e servizi”.

>> LEGGI ANCHE: Fabrice Marquet, dalla ricerca scientifica allo sviluppo d’impresa