Monaco attraverso le immagini, dal 1860 a oggi
Tra gru e cantieri, il volto di Monaco è in continua evoluzione. Difficile immaginare il paesaggio del Principato senza il quartiere di Fontvieille, una ventina di ettari estesi sul mare edificati a fine anni ’60, né senza i suoi grattacieli e i porti turistici. Tornate indietro nel tempo con noi attraverso qualche foto d’archivio…
Alla fine degli anni ’60, Monaco si è estesa sul Mar Mediterraneo per 22 ettari: dopo sette anni di lavori nasce il Porto di Fontvieille con il suo quartiere tutto nuovo.
Nel quartiere di Fontvieille, le sessioni di bodybuilding e di fitness all’aria aperta hanno preso il posto degli spettacoli di ginnastica del 1910.
Una spiaggia di cemento su un molo attrezzato. Ai piedi del Fort Antoine, il relax al mare si incontra con l’architettura urbana e con l’ampliamento del territorio monegasco sul mare.
L’orizzonte azzurro e la vista sul Museo Oceanografico di Monaco dai Giardini Saint-Martin sembrano rimasti identici da quasi un secolo. Immaginate di essere nel 1917, durante una passeggiata sotto il sole mediterraneo ad ammirare il nuovo stabilimento inaugurato sette anni prima: dal giardino nascosto sulla rocca monegasca arriva un profumo di spensieratezza. In quell’anno la prima guerra mondiale non era ancora finita…
Questo parco, nonché il primo giardino pubblico di Monaco, è stato fondato nel 1816. Pistacchi, pini o ancora mirti: sono queste le essenze mediterranee che formano la vegetazione originale dei Giardini Saint-Martin, prima di accogliere specie esotiche come il cipresso di Lambert e alcune conifere tipiche della California.
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Sulla Place de la Visitation, l’autobus della linea 2 va ormai a Diester, un carburante rinnovabile estratto principalmente dalla colza e dal girasole. Monaco punta a diventare un paese a zero emissioni entro il 2050.
Il primo circuito automobilistico di Monaco è stato inaugurato nel 1929. Quell’anno, la velocità media delle vetture superava di poco gli 80 km/h, ormai va oltre i 160km/h, con picchi che sfiorano i 300 km/h sull’emblematico percorso del Gran Premio di Formula 1.
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