Venturi svela la nuova Antarctica, il primo veicolo a zero emissioni per l’esplorazione polare
Questo martedì, Venturi, la casa automobilistica monegasca specializzata in veicoli elettrici ad alte prestazioni, ha presentato la nuova Antarctica, il primo veicolo per l’esplorazione polare a zero emissioni. Con l’occasione, il vecchio prototipo, già protagonista di una spedizione in Canada nel 2019, è stato offerto al Principe Alberto II.
Con l’avvicinarsi della giornata mondiale dell’ambiente che si terrà il 5 giugno, qualche giorno fa, nei locali di Venturi, è stata presentata al Sovrano l’ultima versione della mitica Antarctica.
Il Principe Alberto II ha colto l’occasione per ricordare i bei momenti della spedizione in Canada, in cui aveva preso il comando del vecchio modello percorrendo 42 km sul fianco della montagna tra Dease Lake e Telegraph Creek, nei territori degli indiani Tahltan.
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Nel 2009, dopo un viaggio in Antartide, il Principe Alberto II aveva condiviso con Gildo Pastor, presidente di Venturi, un problema delle stazioni di ricerca scientifica: non disponevano di veicoli non inquinanti.
La casa automobilistica monegasca, quindi, è stata incaricata dalla Fondazione Principe Alberto II di trovare una soluzione a zero emissioni che permettesse di raggiungere le zone oggetto di studi scientifici.
Un veicolo unico al mondo
Da allora, si sono succedute tre versioni del veicolo. L’ultima, presentata martedì al Sovrano, sarà operativa dal 7 dicembre nella base di ricerca scientifica belga Princess Elisabeth, in Antartide.
Con panche longitudinali ribaltabili, il nuovo veicolo può ospitare da 1 a 6 persone, il materiale necessario e persino una seconda batteria per estendere l’autonomia iniziale di 50 chilometri.
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“Con Venturi Antarctica, gli scienziati… potranno svolgere le ricerche in modo ottimale, senza inquinare i siti o la qualità delle analisi con il principio attivo vicino”, afferma Gildo Pastor. “Siamo orgogliosi di aver sviluppato una tecnologia adeguata alla missione affidataci dalla Fondazione Principe Alberto II”.