Monaco è una città a prova di zampa? La parola ai cani.
Labrador, bulldog o chihuahua, sono tanti i cani che ogni giorno passeggiano nel Principato. Monaco Tribune ha deciso d’incontrarli per dargli la parola e raccogliere le loro testimonianze.
Spazi dedicati agli amici a quattro zampe…
Secondo quanto riportato su Your Monaco, sembrerebbe che il Principato abbia a cuore i nostri cagnolini. Sul sito, infatti, trovate tutte le aree dedicate proprio a loro. Una di queste, si trova ai piedi del Trocadero, nel quartiere di MonteCarlo: lo spazio, facilissimo da trovare, è perfetto per far scorrazzare gli amici a quattro zampe tutto il tempo che vogliono. Inoltre, viene pulito regolarmente dagli addetti della Società di risanamento monegasca (SMA).
Durante la nostra passeggiata, abbiamo notato subito la presenza di pattumiere e distributori di sacchetti in tutti i quartieri. Monaco, infatti, spinge i suoi abitanti a salvaguardare al meglio la propria città, oltre a imporre una multa di 300 euro a chi non raccoglie i bisogni.
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…e spazi vietati!
I cani possono quindi andare dove vogliono? In realtà, notiamo in fretta che non è proprio così! Prati, spiagge e giardini, sono alcuni dei luoghi in cui gli animali non sono i benvenuti. È il caso, per esempio, del Giardino Giapponese, che all’ingresso accoglie i visitatori con il cartello “Vietato l’ingresso ai cani”. Anche i pochi prati di Monaco sono off limits e dotati della stessa segnaletica.
Un divieto esteso anche al Larvotto. Qui, tuttavia, i cani non sono ammessi soltanto sulla spiaggia, mentre possono passeggiare in qualsiasi altra parte del nuovo complesso, dove hanno a disposizione anche uno spazio dedicato ai loro bisogni.
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Ed è proprio qui vicino che incontriamo Guizmo, uno Shih tzu di nove anni che passeggia nei pressi del Larvotto. Una situazione “eccezionale”, come ci spiega Gui-Gui: “solitamente, passeggio sul sentiero litoraneo di Cap d’Ail, i cani sono ammessi e c’è il mare!” Sarà forse per avere più spazio? “Certo!”, risponde subito Dominique, il suo padrone. “I cani non sono ammessi da nessuna parte a Monaco, è davvero complicato”.
L’ingiusta carenza di spazi verdi
Dopo il mare, ci avviciniamo al quartiere della Condamine. È qui che incontriamo Aldo, detto Doudou. Questo giovane incrocio tra husky e pastore della Beauce di un anno e un mese sembra preoccupato: “I pochi prati che abbiamo sono piccoli spazi recintati, dove tutti i cani vanno a fare i bisogni”. Un problema per Aldo, ma anche per il padrone Yves, che pensa che i cani non abbiano dei vari spazi per poter sgambare. “Quando mia moglie va a correre con Aldo, vanno a Cap d’Ail”. Nonostante tutto, Aldo ci confida di essere “molto soddisfatto” della vita a Monaco. Anche se, prima di andarsene, ci parla di una questione che lo disturba: “I padroni devono raccogliere i bisogni dei loro cani!”.
A confermare queste affermazioni è Ixie, un bulldog francese di nove anni che incontriamo poco dopo. Ixie, Titine per i più intimi, spiega: “Prima abitavo a Fontvieille e poi mi sono trasferita ad Agaves e non c’era neanche un prato!” La sua padrona, Jordane, aggiunge che questa carenza di spazi verdi “fa sì che i cani facciano i loro bisogni un po’ ovunque per la strada”. Dei bisogni che spesso non vengono raccolti! Secondo Jordane, il problema potrebbe scaturire dal fatto che i distributori di sacchetti non sono sempre pieni. Anche se, Ixie ci tiene a precisare che quando incontrano gli addetti della SMA “li chiediamo direttamente a loro e ce li danno senza problemi”.
Proseguiamo la nostra indagine nel quartiere di Monte-Carlo, nei giardini del casinò. Incontriamo Hadad, un addetto della SMA. La sua risposta alla nostra domanda, su quanto spesso si ritrovi a raccogliere i bisogni dei cani, ci sorprende: “O non ci sono cani, o i cani non fanno la cacca!”. Una notizia rassicurante per il quartiere, ma soprattutto per i padroni che sembrerebbero ligi al dovere. “Non so da dove vengano i loro cani, ma sono davvero educati. Nella zona di Monte-Carlo, raccolgo per lo più foglie e mozziconi”.
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