Intervista a Hugo Micallef, il re del ring dalla spiccata vena artistica
Vincitore del suo primo combattimento da professionista alla fine del mese scorso, il pugile monegasco ha iniziato la sua carriera con il piede giusto. A 23 anni, Hugo Micallef ha davanti a sé un futuro brillante nella box ed è pronto a tutto per realizzare il suo sogno: vincere il titolo di campione del mondo.
Chi ha detto che la box deve per forza essere sinonimo di violenza? Hugo Micallef, infatti, è ben lontano dalla classica immagine del pugile pericoloso. “È un ragazzo incredibilmente gentile, rispettoso, calmo e posato”, racconta Riccardo Beretta, amico d’infanzia del pugile insieme a sei altri ragazzi con cui formano un gruppo ben consolidato e indissolubile. “Hugo ha la faccia d’angelo. Non è un bullo. Ha anche un talento nascosto, il disegno. È veramente portato”.
La box, quando è fatta bene, è un po’ come una coreografia
Quando non indossa i guantoni, il giovane pugile monegasco adora perdersi nella sua immaginazione, nel suo mondo parallelo. “È una passione che ho da quando sono piccolo. Disegnavo dalla mattina alla sera”, ricorda sorridendo. “Ho provato di tutto, ritratti, paesaggi, manga, fumetti, realtà, fantasia…” E la box? “Non è un soggetto su cui mi piace cimentarmi. Nella mia testa, sono due mondi completamente separati”.
Dai guantoni alle matite
“La box, quando è fatta bene, è un po’ come una coreografia”, racconta Hugo Micallef. Il pugile dalla vena artistica è entrato nei professionisti quest’estate dopo aver firmato con la società di promozione americana Top Rank, del leggendario promoter americano Bob Arum. È un sogno d’infanzia che diventa realtà.
“Guardavo le cassette di mio padre, anche lui era pugile. Mi è stato d’ispirazione. Ho capito subito che volevo fare della box il mio mestiere”. A 9 anni, dopo aver provato il judo e il tennis, il piccolo Hugo si unisce al team di box di Monaco, all’interno del Louis II.
Dopo aver vinto diverse competizioni, tra cui la Coppa del Mediterraneo per tre volte, oltre che i Campionati regionali, il fan di Roy Jones Jr, Floyd Mayweather e Ray Charles Leonard diventa campione di Francia nel 2015.
“Hugo ha la fortuna di avere un metabolismo veloce, per cui non ha problemi a perdere peso”, racconta Thomas Cretot, suo preparatore atletico e membro dei mitici otto, di cui fa parte anche a Charles Leclerc. “Questo è un vantaggio, perché gli permette di gareggiare in una categoria leggera (-63,5 kg) anche se è alto (1,81m). Poi è flessibile e molto veloce”.
La box, una ragione di vita
Ma il suo principale punto di forza è la testa: “Hugo è una persona completa, ma è anche e soprattutto un pugile intelligente che riflette molto quando è sul ring. Così facendo riesce a trovare le soluzioni migliori per battere l’avversario. La box è uno sport di combattimento, ma la strategia è importante”. Acuto stratega, il pugile monegasco è sicuro di sé: “Sarò campione del monto di box professionale”.
Quando sono con Charles (Leclerc), parliamo spesso delle nostre carriere. Ci spingiamo a dare il massimo
Secondo Riccardo Beretta, non ci sono dubbi: “Sì, sarà campione del mondo”. “Sarà pronto tra tre o quattro anni”, aggiunge Thomas Cretot. “Per il momento, deve collezionare combattimenti e vittorie per costruire la sua carriera”. Così come ha fatto la star francese di pesi massimi Tony Yoka.
Per raggiungere il suo sogno, Hugo Micallef è pronto a fare anche sacrifici. “Da quando sono piccolo, non ho mai fatto la stessa vita dei miei amici. Sono dovuto scendere a compromessi. Il nostro gruppo è ben assodato, vogliamo stare insieme tutto il tempo. Ma a volte devo fare delle scelte”.
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Proprio come un certo Charles Leclerc. “Quando siamo insieme, parliamo spesso delle nostre carriere e delle nostre ambizioni. Ci spingiamo a dare il massimo”. Per dare un nuovo slancio alla sua giovane carriera, il pugile si è stabilito a Gran Canaria, nelle Isole Canarie, da oltre un anno. “Avevo bisogno di un nuovo slancio”. Direzione Las Palmas, per lavorare a fianco del famoso allenatore spagnolo Carlos Formento.
Gran Canaria, la sua terra di adozione
“Ho sempre detto di voler abitare in un posto in cui si vive bene”, racconta sorridendo. “Le persone sono accoglienti, c’è sempre il sole, mi piace la cultura. C’è tutto quello che serve per allenarsi al meglio”. Al largo del Marocco e bagnate dall’Atlantico, il mago del disegno non vive nelle isole spagnole per far festa. Anzi, al contrario.
“La sua routine è molto severa”, precisa il suo preparatore atletico, trasferitosi con lui a Las Palmas da un anno. “La mattina si sveglia, fa colazione, si allena, mangia, si riposa, si allena di nuovo, mangia e dorme. Tutti i giorni. Tutto è studiato nel dettaglio per dare il massimo”.
Quando sono salito sul ring, ha provato una gioia immensa. Era da tanto che aspettavo questo momento
Monaco, però, non l’ha dimenticata. Il ragazzo torna di tanto in tanto nel Principato, soprattutto per recuperare dopo gli incontri e ritrovare gli amici e la famiglia: un momento piacevole e rigenerante. È stato qui proprio nelle ultime due settimane di settembre, per gustarsi la vittoria del suo primo incontro professionale. “Quando sono salito sul ring, ha provato una gioia immensa. Era da tanto che aspettavo questo momento…”
Il secondo combattimento è previsto a dicembre prossimo. Tra qualche giorno, precisamente il 3 ottobre, il più grande pugile del Principato tornerà alle Canarie per riprendere l’allenamento. Il dovere chiama. Ma quando c’è la passione, più niente conta. I sacrifici, il rigore, la serietà, il regime alimentare… Hugo Micallef ci ha preso gusto. “Lo faccio per una ragione ben precisa”. Ci rivediamo tra tre anni o poco più.