Droni nel cielo di Monaco. Quali sono le regole per volare?
Il 6 febbraio, il Governo del Principe ha istituito nuove regole per l’utilizzo dei droni nel Principato.
Li avrete sentiti sicuramente ronzare sulle vostre teste. Parliamo dei droni, piccoli gadget volanti con cui osservare lo splendido paesaggio del Principato dalle nuvole. Ma attenzione, le cose sono cambiate, almeno per la maggior parte dei piloti.
Il Governo ha attuato una misura per “assicurare una migliore gestione dello spazio aereo monegasco, adeguando la regolamentazione nazionale all’evoluzione tecnologica del settore dell’aeronautica”. D’ora in avanti, non sarà più possibile far volare un drone nel cielo di Monaco, salvo qualche eccezione.
Autorizzazione, paracadute e identificazione
Prima di tutto, sarà vietato far volare il proprio drone a Monaco senza essere in possesso di una richiesta di autorizzazione presso la Direzione dell’Aviazione Civile. Ma con circa 200 domande ricevute l’anno scorso, soprattutto in occasione dei grandi eventi, il Governo del Principe ha deciso che, per garantire maggiore sicurezza, sul territorio monegasco sarà consentito soltanto l’uso professionale dei droni, “soggetto all’ottenimento di un’autorizzazione annuale rinnovabile da parte delle aziende”.
Altra nuova regola: i droni che superano i 700 grammi dovranno essere provvisti di paracadute. Una condizione in precedenza valida solo per i dispositivi maggiori di due chili. In caso di perdita di controllo del “velivolo” da parte del pilota, il paracadute si aprirà automaticamente o manualmente per evitare eventuali incidenti gravi. Tutti i droni dovranno anche essere dotati di un sistema d’identificazione elettronico per poter essere monitorati in ogni momento.
Ha sicuramente delle conseguenze per noi, ma bisogna rispettare le regole.
Erwan Grimaud, società MC-Clic Monaco
Quali sono le conseguenze per i professionisti?
Erwan Grimaud, costruttore e pilota di droni per l’azienda monegasca MC-Clic, ha dovuto adeguarsi alle nuove regole, anche se questo comporta più ore di lavoro, più cambiamenti e un budget più elevato. Dettagli a parte, queste regolamentazioni non gli sono del tutto estranee, anzi: “In quanto utenti professionisti applicavamo già alcune misure simili. Per contro, alcune condizioni ci obbligano a modificare ulteriormente i nostri droni. Questo ha sicuramente delle conseguenze per noi, ma bisogna rispettare le regole”.
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Il vero cambiamento sta nell’inserimento di un sistema d’identificazione del drone per il controllo aereo. Erwan spiega che “i droni erano già monitorati tramite i piani di volo indicati alla Direzione dell’Aviazione Civile. L’unica differenza è che con questo nuovo sistema è è possibile verificare che il piano venga rispettato”. Una novità serve anche a controllare che il drone non sorvoli luoghi vietati come il Palazzo del Principe o la Piazza antistante.
Il Principato, inoltre, con un decreto ministeriale, può interdire l’uso dei droni su tutto lo spazio aereo del Principato, soprattutto in occasione di grandi eventi come il Gran Premio.
A prescindere da tutte queste nuove regole, Erwan ritiene che “le regolamentazioni si applicano come il Codice della strada. Se passiamo con il rosso e siamo sorvegliati, ci beccano. D’ora in poi, sarà lo stesso con il controllo aereo dei droni”.
Nel caso di mancato rispetto delle disposizioni, il pilota rischia un avvertimento, una sospensione o il ritiro definitivo del permesso.