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Michel Aubéry: tra l’arte del disegno a quella del pallone

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L’artista monegasco e Presidente dell’associazione AS Monaco ci ha aperto le porte del suo laboratorio. Ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere.

Leopardi delle nevi, volpi bianche, ermellini, pinguini, tartarughe marine, pulcinelle di mare… Non siamo finiti allo zoo, né in una riserva naturale, ma nel laboratorio di Michel Aubéry a Monaco. I muri sono ricoperti da tele dai colori accesi, che rappresentano per la maggior parte animali marini e artici.

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© Camille Esteve / Monaco Tribune

Armato di Uni Posca, stencil e bombolette, il pittore sta preparando una collezione di quaranta dipinti che saranno esposti al Museo Oceanografico dal 17 ottobre. I lavori seguono un unico tema, gli animali polari.

“Non sapevo neanche dell’esistenza di alcuni animali”, confessa l’artista riferendosi a specie come il pinguino macaroni e la pulcinella di mare. “Guardo i documentari in televisione, delle foto, poi interpreto a modo mio. Mi hanno dato carta bianca”.

Non è certo la prima volta, ma semmai la quarta, che Michel Aubéry espone al Museo Oceanografico. Animali marini, tartarughe e coralli hanno già colorato le pareti del Museo nel corso di tre mostre precedenti. Cinque quadri della collezione “Récifs” sono attualmente a Dubai a decorare il padiglione di Monaco in occasione dell’Expo.

A scuola, ero bravo solo in francese, disegno ed educazione fisica

La prima mostra a quindici anni

Oltre a illustrare la bellezza di questi animali polari, la mostra ha anche uno scopo di prevenzione. Con il riscaldamento climatico e lo scioglimento dei ghiacciai, secondo il National Geographic molte specie polari sono in pericolo, come l’orso bianco, il narvalo o la volpe artica. Inoltre,  Michel Aubéry ha spesso trattato i problemi dell’inquinamento, dipingendo su bottiglie di plastica schiacciate.

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In generale, l’artista dipinge anche su altri supporti e non solo sui classici quadri. Abiti, tavole da snowboard, posaceneri, mascherine, scarpe, teschi finti, piccole sculture o anche capote di macchine da corsa permettono all’artista di dare libero sfogo alla sua immaginazione.

Durante il suo lungo percorso, Michel Aubéry ha avuto il tempo di sperimentare: “A scuola, ero bravo solo in francese, disegno ed educazione fisica. Ho iniziato a dipingere da piccolo, avevo dieci o dodici anni. Poi sono stato notato da Jean Cocteau e dal pittore NakacheAll’epoca andai in televisione e feci una mostra. Avevo quindi anni ed ero sotto l’egida della Principessa Grace”.

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Michel Aubéry insieme alla Principessa Grace nel 1962 – DR

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Forte delle sue prime esperienze, il giovane monegasco decide di seguire una formazione di quattro anni all’Accademia delle Belle Arti di Nizza, specializzazione in Art Déco. Dopo un periodo alle Éditions Bordas a Parigi, l’artista torna nel Principato per lavorare come professore a fianco del pittore Claude Rosticher, in una scuola d’arte americana di recente apertura. Quando sette anni dopo la scuola torna oltreoceano, Michel Aubéry si dedica alla sua seconda passione: lo sport.

Non sono in tanti a Monaco ad aver ricevuto la medaglia per lo sport e per la cultura

Premiato nel mondo dell’arte e del calcio

Michel Aubéry decide quindi di mettere da parte pennello e matite per aprire il negozio “Azur Sport” a Monte-Carlo. Un marchio che porterà avanti per oltre 22 anni, dedicandosi anche all’altro suo grande amore, il calcio.

Nel 1995, diventa Presidente dell’associazione dell’AS Monaco (dedicata al calcio amatoriale), carica che occupa ancora oggi. Tra il 2009 e il 2012, Michel Aubéry assume anche il ruolo di vicepresidente della squadra professionale. Per oltre 45 anni, il pittore mette in pausa la sua carriera artistica.

È solo nel 2008, grazie a una cena, che si dedica nuovamente alla pittura: “Avevo un quadro dipinto da me appeso al muro. Una sera, il pittore Philippe Pastor è venuto a cena. Mi ha chiesto chi l’avesse dipinto, non mi ha creduto quando gli ho detto che ero stato io. Gli ho mostrato i miei archivi, non riusciva a crederci. Mi diceva: “non è possibile! L’hai fatto veramente tu?” Mi ha chiesto di fare trenta quadri e ha organizzato una mostra, era il 2009. La mia prima mostra risaliva al 1962, 47 anni prima”.

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DR

Oggi, Michel Aubéry “si divide tra il calcio e la pittura”, come confermano i due titoli appesi al muro nel suo laboratorio. Da un lato, la Medaglia di bronzo per l’Educazione Fisica e lo Sport, conferitagli dal Principe Ranieri nel 2002, dall’altro, la nomina a Cavaliere dell’Ordine al Merito Culturale, insignita dal Principe Alberto II nel 2018. “Non sono in tanti a Monaco ad aver ricevuto la medaglia per lo sport e per la cultura”, conclude l’artista che, dopo anni, sembra finalmente aver trovato il suo equilibrio.