Chris Dhondt: “La missione del Crem è connettere le persone nel Principato”
Il Direttore del Crem (Club des Résidents Étrangers de Monaco, club dei residenti stranieri di Monaco) ha ripercorso con noi i suoi primi quattro anni alla guida del club, un punto di ritrovo per i residenti del Principato dove stringere nuove relazioni.
È negli spazi intimi del Crem che il Direttore, Chris Dhondt, ci accoglie. Quando ha lasciato il Belgio, suo paese natale, per stabilirsi a Monaco, Chris non aveva idea che un giorno si sarebbe ritrovato a capo di questa istituzione.
Con una formazione da ingegnere commerciale, Chris Dhondt ha lavorato prima come consulente e project manager nel settore petrolchimico e poi come direttore delle risorse umane per delle centrali elettriche. Arrivato nel Principato, però, non sapeva a chi rivolgersi: “Venire a Monaco è stata una scelta personale. All’inizio cercavo posizioni che corrispondessero al mio curriculum, ma ho avuto difficoltà perché qui a Monaco le piccole aziende erano molte di più rispetto ai grandi gruppi. Mi sono rivolto all’ufficio di collocamento che un giorno mi ha proposto di diventare Direttore del Crem”.
Una sfida non da poco. A parte le differenze tra la nuova carica e il resto della sua carriera, all’epoca Chris Dhondt non aveva mai sentito parlare del club.
“Non sapevo nemmeno cosa fosse un ‘club privato'”, racconta. “Dopo due giorni di esitazione, ho accettato l’incarico, grazie al quale ho conosciuto nuove persone a Monaco, nonostante anche io fossi nuovo”.
Oltre all’idea di ampliare la propria rete personale, è stata la bellezza dei luoghi, ma anche e soprattutto l’incontro con la presidente del club Louisette Levy Soussan Azzoaglio, a convincere il belga ad accettare l’incarico. “È scattata una certa connessione tra di noi”, spiega.
Un’oasi di pace
Ed è proprio grazie a Louisette Azzoaglio, e al sostegno del Principe Alberto II, che il club ha visto la luce. Dopo aver lavorato a lungo al Palazzo del Principe, soprattutto come assistente speciale della Principessa Grace negli ultimi vent’anni della sua vita, Louisette decide, nel 2010, di restituire al Principato ciò che aveva ricevuto, mettendosi al servizio di tutti i nuovi arrivati e aiutandoli a integrarsi.
L’iniziativa è nata proprio grazie a un’esperienza diretta vissuta da Louisette: “Mi raccontò che un giorno la Principessa Grace era andata a Parigi per seguire gli studi della Principessa Carolina e della Principessa Stéphanie”, spiega Chris Dhondt. “Louisette così le aveva seguite e, anche se Parigi è una città magnifica, si sentiva molto sola. Pensò quindi che molti residenti del Principato dovessero provare la stessa sensazione, e per questo ha voluto creare un club per i residenti stranieri e i monegaschi. Voleva dare vita a una seconda casa per i residenti, un luogo in cui tutti si sentissero a proprio agio e potessero incontrare persone nuove. È una piccola oasi di pace: puntiamo molto sull’accoglienza personalizzata di ogni membro in modo che si senta a suo agio”.
L’esperimento sembra essere ben riuscito: oggi il Crem conta più di 500 iscritti, provenienti da tutti i continenti e di oltre 45 nazionalità. Oltre al circolo, i soci possono usufruire delle numerose attività proposte: vengono organizzati regolarmente convegni, pranzi, mostre, degustazioni di vini, trunk show, visite ai musei, cene, week end, cocktail party, gite in barca o anche sessioni di parapendio, con una cadenza di una o due attività a settimana.
Per Chris Dhondt l’esperienza è più che soddisfacente: “È stata una bellissima sorpresa! Ho incontrato persone incredibili, tutte con una storia interessante da raccontare. È stimolante incontrare tutta questa gente di diversa provenienza, con le loro esperienze. La missione di Crem è connettere le persone nel Principato. Spesso, quando arrivi, non conosci tanta gente. E in questi quattro anni qui, ho visto formarsi diverse amicizie”.
Ho ricevuto una telefonata dal Palazzo per dirmi che il Principe ci avrebbe fatto visita. Sono rimasto molto colpito.
Una grande famiglia
Tra tutti questi piacevoli incontri, uno in particolare ha lasciato a bocca aperta il residente belga a poche settimane dal suo insediamento nel 2018: “Ho ricevuto una telefonata dal Palazzo per dirmi che il Principe ci avrebbe fatto visita. Sono rimasto molto colpito, gli chiesi come approcciare il Principe, come chiamarlo, di cosa discutere, cosa potevo servirgli… L’aiutante di campo mi ha risposto “a monsignor piace molto la birra”. E siccome sono belga, mi son detto che avrei comprato la birra belga. Appena ho incontrato il Principe, ho scoperto una persona molto disponibile. Gli ho offerto una birra belga e lui mi ha risposto “Signor Dhondt, è un’ottima idea!” Siamo stati al bar e abbiamo parlato. È stata un’esperienza fantastica!”
Quattro anni dopo, il club conta il 30% di soci in più, adempiendo così alla missione principale che il suo nuovo Direttore si era prefissato: rivitalizzare e ringiovanire il circolo. “Il passaparola ha funzionato molto bene. I migliori ambasciatori sono i nostri soci”, spiega.
Soci che, citando sue testuali parole, ora formano una grande famiglia. Come hanno dimostrato le ultime crisi che hanno scosso il pianeta: “durante il covid c’erano persone rimaste isolate che avevano bisogno di un contatto sociale. Il mio team ha telefonato a chi era isolato nel proprio appartamento a Monaco, per controllare che andasse tutto bene e mantenere i contatti”. Sebbene sia apolitico, il Crem sostiene anche i suoi soci russi e ucraini, che stanno soffrendo per l’attuale conflitto: “chiediamo notizie e ascoltiamo, senza prendere posizione”.
Queste emergenze, tuttavia, non impediscono al club di continuare a sfornare progetti. Quest’estate il posto dovrebbe rinnovarsi “pur mantenendo la sua anima”. Per Chris Dhondt, tutte le sfide che affrontano devono avere un solo obiettivo: connettere i residenti tra loro.