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L’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo e il duro lavoro ricompensato

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Jean-Louis Neveu

Nominata di recente Orchestra dell’anno, aggiudicandosi il premio assegnato da Radio Classique, l’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo è da qualche anno in piena rinascita, dietro la spinta del suo direttore d’orchestra Kazuki Yamada e del suo direttore artistico Didier de Cottignies.

Completamente rinnovata dall’arrivo del maestro giapponese Kazuki Yamada, l’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo continua sul suo slancio raccogliendo ricompense e riconoscimenti. “Dal 2016, facciamo del nostro meglio per migliorare sempre più l’orchestra”, afferma il direttore artistico. “Abbiamo ricominciato a farci vedere ai grandi festival, come quelli di Aix-en-Provence, Evian, Parigi o Torino, anche se l’orchestra vanta già un passato di esibizioni in luoghi di un certo prestigio”.

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Nonostante la pandemia di Covid-19 abbia arrestato questo slancio per due anni scoraggiando poco a poco il pubblico, Didier de Cottignies ha tutte le intenzioni di correggere il tiro invitando artisti di fama mondiale che possano riempire l’Auditorium Rainier III.

Sedurre di nuovo il pubblico…

“Il nostro obiettivo principale è riempire la sala”, afferma. “Quando un artista come Daniil Trifonov, pianista russo e star internazionale, arriva a Monaco e la sala è piena solo per due terzi, non è normale… A New York le sale si riempiono in poche ore!”

Didier de Cottignies © Dipartimento Comunicazione / Stéphane Danna 

L’emergenza sanitaria ha purtroppo scoraggiato alcuni monegaschi, ma anche molti frontalieri e appassionati di musica classica della regione PACA. Ecco perché Didier de Cottignies intende riattirare gli appassionati di Sanremo, Ventimiglia, Bordighera, oltre agli abitanti del Var. “Per farlo serve tempo. È un lavoro lungo, che si ottiene sicuramente con il passaparola, ma anche con una campagna di marketing più mirata”.

Ed effettivamente, l’OPMC si sta facendo in quattro per raggiungere l’obiettivo: da due anni, l’orchestra ha arricchito la sua programmazione con grandi concerti sinfonici, oltre che recital di alto livello e concerti di musica da camera, dove a fianco dei musicisti partecipano artisti rinomati.

Coltivare l’eccellenza musicale è un lavoro costante che necessita di consolidare continuamente ciò che si è acquisito. Tutti i direttori musicali che si sono succeduti hanno avuto a cuore la crescita dell’orchestra, e Kazuki Yamada può contare sul talento e l’impegno continuo di ogni musicista per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Contemporaneamente, l’OPMC può contare sul sostegno di Radio Classique, che le ha appena assegnato il premio di Orchestra dell’anno mettendola davanti alle prestigiose Orchestre di Parigi e Strasburgo. “Radio Classique è molto ascoltata nella regione PACA e i nostri indici di ascolto sono in costante aumento”, afferma soddisfatto Didier de Cottignies. “Il nostro lavoro comincia a dare i suoi frutti. Ora speriamo in un effetto a catena”.

A riprova di questo crescente interesse, quest’anno Radio Classique trasmetterà sette concerti, rispetto ai cinque dell’anno scorso. Alcune esibizioni verranno anche registrate per la televisione. “Siamo sempre più presenti nei canali specializzati (Arte concert, Mezzo Culturebox…) e generalisti” commenta Didier de Cottignies.

…e coinvolgere le nuove generazioni

E i giovani? “Dicono che il pubblico stia invecchiando, ma sono passati venticinque anni e il pubblico c’è ancora, quindi all’epoca non doveva essere poi così vecchio”, precisa l’ex direttore dell’Orchestra di Parigi, convinto che i giovani siano ancora molto interessati alla musica classica.

“A Parigi la percentuale di giovani era piuttosto alta. Si dice spesso che i giovani non possano permetterselo, ma un posto per un concerto della filarmonica a volte costa dai quindici ai venti euro, mentre i biglietti per una partita di Champions League al Parc des Princes costano anche diverse centinaia di euro!”

L’OPMC propone d’altronde tariffe molto allettanti per i giovani: i minori di 25 anni hanno diritto a biglietti a partire da soli sei euro.

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Smadar Eisenberg, presidente della vivace Associazione degli amici dell’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo, con il premio Orchestra dell’anno assegnato da Radio Classique / © DR

Con una reputazione internazionale data dai Balletti Russi e dalle opere di Massenet o Saint-Saëns, l’orchestra non ha smesso di crescere nel corso dei decenni. “È nostro dovere perpetrare [questa fama] oggi e anche accrescerla. Tutti insieme, dietro la guida di Kazuki Yamada. Nonostante le barriere linguistiche è riuscito ad ambientarsi e a conquistare la fiducia di tutti. È evidente che oggi Yamada si è rivelato uno dei migliori direttori d’orchestra. Si capisce dalla qualità del suono dell’orchestra. Ogni concerto è migliore del precedente. La collaborazione tra un’orchestra e il suo direttore è un po’ come un diamante grezzo che deve essere costantemente lucidato e abbellito”.

Arrivato nel 2016, il maestro giapponese è riuscito nel corso degli anni a creare una vera e propria chimica tra i suoi musicisti, dando prova di una genuina dedizione verso l’OPMC. “È coinvolto fino in fondo nel progetto, ma senza prendersi troppo sul serio”, afferma Didier de Cottignies. “Kazuki non sfrutta l’orchestra come trampolino di lancio per il futuro, anche se è un direttore giovane e brillante con una carriera in ascesa. Per lui, la musica viene sempre prima di tutto”.