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Analisi

Top 3 delle sculture più insolite di Monaco

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Jérôme Vinette

Ecco un nuovo episodio della serie dedicata alle sculture di Monaco.

Tra le tantissime opere d’arte in mostra nel Principato, alcune statue attirano l’attenzione per la loro originalità. Dopo l’articolo sulle tre sculture più recenti di Monaco, la redazione ha selezionato tre opere insolite in cui potreste imbattervi.

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“Le Manteau de la Conscience” di Anna Chromý

“Le Manteau de la Conscience” di Anna Chromý – © Jérôme Vinette

Cominciamo da una delle più famose, il “Mantello della coscienza“. Questa statua, situata sulla Rocca, è abbastanza impressionante, se non addirittura un po’ inquietante. Sulla strada per il Museo Oceanografico, i passanti si imbattono in una grande figura seduta nascosta da un mantello bianco. Anche se sembra un fantasma, rappresenta in realtà una vergine senza volto in marmo bianco.

L’opera è piuttosto recente, risale infatti al 2014, ed è un regalo del Club internazionale tedesco di Monaco per il Principe Alberto II. È stata realizzata dall’artista ceca Anna Chromý, deceduta lo scorso settembre. L’obiettivo dell’artista era quello di spingerci a riflettere su noi stessi e sulle nostre azioni.

Per farlo, la Chromý si è ispirata ad Albert Einstein. “La più bella esperienza che possiamo fare è quella con il mistero. È l’emozione fondamentale alla base della vera arte e della vera scienza”, aveva raccontato nel discorso d’inaugurazione.

A proposito della scultura, sul suo sito internet Anna Chromý affermava che “la ricerca del bello” è una cosa che “non è sempre evidente nell’arte dei nostri giorni (…) Per me la bellezza è l’immagine fisica dell’armonia, l’armonia tra l’uomo, la natura e tutta la creazione”.

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Il “Motophant”, mezza moto e mezzo elefante

Il “Motophant” di Armand Fernandez – © Jérôme Vinette

È vero, l’arte dà libero sfogo all’immaginazione, ma è anche un ottimo modo per esprimere la proprio opinione. O almeno così è stato per Armand Fernandez, o semplicemente Arman, artista franco-americano nato a Nizza nel 1928, artefice della “Motophant”. La scultura rappresenta un elefante con un corpo da moto, con il dorso ricoperto di ferraglia e le zampe attaccate a delle ruote. L’opera, realizzata nel 1988, si trova nel parco di Fontvieille.

Con questo lavoro, Arman avrà voluto denunciare le azioni degli esseri umani e le loro conseguenze sul pianeta. L’artista rappresenta così l’impatto della tecnologia moderna (la moto) sulla natura (l’elefante), che ne è di conseguenza minacciata. Questo spiegherebbe la ferraglia arrugginita della moto sull’elefante in pericolo.

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“The Sitting Couple”, la coppia seduta

“The Sitting Couple” di Lyan Russel Chadwick – © Jérôme Vinette

Sempre a Fontvieille, potreste imbattervi in una scultura dalle linee bizzarre intitolata “The Sitting Couple” e realizzata da Lynn Russell Chadwick. Come si evince dal nome, si tratta di una coppia seduta su una panchina. La cosa più curiosa, però, è la strana forma dei corpi dei personaggi.

L’uomo e la donna sono seduti rivolti verso la strada dove passano le macchine, una posizione che fa pensare a una coppia intenta a riflettere.

In realtà, non è l’unica scultura simile: Lynn Russell Chadwick era famoso proprio per le sue “sitting couples” che oggi sono esposte in tutto il mondo.