I ristoratori monegaschi alle prese con la carenza di manodopera
Mentre la ripresa economica sembra prendere slancio nel Principato, come testimonia il report IMSEE relativo all’ultimo trimestre del 2021, i ristoratori monegaschi hanno una preoccupazione comune: la mancanza di personale all’alba di una stagione estiva che dovrebbe superare quella pre-pandemia del 2019.
I professionisti del settore sono preoccupati. Di fronte a un notevole calo delle candidature, dalla fine del sussidio di disoccupazione (Chômage Total Temporaire Renforcé – CTTR) molti stabilimenti monegaschi stanno avendo problemi nel trovare una forza lavoro stabile.
Il servizio per l’impiego ci propone candidati che chiedono 2.000 euro al mese e che non sanno nemmeno fare un cappuccino
Claudia Pizzuti, responsabile del ristorante Tre Scalini
“Non dobbiamo nasconderlo, il personale è sempre meno interessato alla professione”, si rammarica Jérémy Lombart, manager della Brasserie de Monaco. “Ho anche un altro problema che si presenta spesso: l’uso della mascherina. Tra fare una stagione con la mascherina a Monaco e una senza in Francia, per i candidati la scelta è presto fatta”. E anche quando Jérémy Lombart riesce a trovare quella perla rara, se ne va con la stessa velocità con cui è arrivata: “È un nuovo modo di vivere. Lavorano per tre settimane, un mese e poi non vengono più”.
Il personale manca ma i turisti stranieri ritornano
Una generazione di giovani che porta Claudia Pizzuti, manager del ristorante Tre Scalini, all’esasperazione. “I giovani? Non vogliono imparare, non sono professionali e mancano di umiltà”, si lamenta la manager, allo stremo delle forze da diversi mesi ma che fortunatamente ha potuto contare sulle terrazze gratuite a Monaco per cavarsela. “Le persone non vogliono più lavorare, né nei fine settimana né più di sei ore al giorno. Si accontentano della disoccupazione. Io lavoro più di quattordici ore al giorno. Non ce la faccio più. Il servizio per l’impiego ci propone candidati che chiedono 2.000 euro al mese e che non sanno nemmeno fare un cappuccino!”
Non sono preoccupato per la stagione estiva, la gente tornerà, è più da ottobre in poi che potrebbe diventare complicato
Antonio Salvatore
Una mancanza di attrattiva nel settore alberghiero e della ristorazione che potrebbe creare grossi problemi, visto che la stagione estiva sta per ripartire con gli stessi numeri pre-pandemia del 2019. “Non sono preoccupato per la stagione estiva, la gente tornerà, è più da ottobre in poi che potrebbe diventare complicato”, dice Antonio Salvatore, chef italiano stellato al Rampoldi. “Per quanto riguarda lo staff, le persone sembrano cercare più stabilità”.
“Il turismo d’affari è tornato quasi ai numeri pre-crisi”, ha commentato il 30 marzo Guy Antognelli, Direttore Turismo e Congressi, ai microfoni di Monaco Info. “Sappiamo che oggi molte aziende del settore turistico hanno difficoltà ad assumere. Dobbiamo sostenerle, dobbiamo condividere la nostra strategia per andare avanti insieme, per costruire il turismo di domani”.