Sir Stelios sotterra l’ascia di guerra: fine della battaglia contro la dirigenza di easyJet
Il residente monegasco ha finalmente acconsentito all’acquisto di 56 nuovi aeromobili dal costruttore Airbus, dopo essersi opposto con forza a questa decisione per diversi anni.
Il braccio di ferro sembra essere all’atto finale. Secondo quanto riportato dal Financial Times, a fine luglio Sir Stelios Haji-Ioannou ha annunciato di voler porre fine alle controversie con la dirigenza di easyJet, compagnia aerea da lui fondata nel 1995, che duravano da quasi dieci anni.
Oggetto della controversia era l’acquisto di 56 nuovi A320neo e 18 A321neo Airbus per una somma totale di più di sei miliardi di dollari. L’ordine, risalente al 2013, comprendeva originariamente 107 velivoli e aveva subito visto il miliardario e residente monegasco opporvisi ferocemente, arrivando a minacciare di denunciare “i farabutti” a capo della società.
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L’ordine, rivisto nel 2020, è stato di nuovo fortemente criticato da Sir Stelios Haji-Ioannou che avrebbe preferito annullarlo del tutto, viste le significative ripercussioni economiche dovute alla pandemia da Covid-19. Tuttavia, sempre secondo il Financial Times, dopo quasi un decennio di lotta il miliardario ha cambiato idea, ritenendo che fosse venuto il momento di rinnovare la flotta. EasyJet sarebbe addirittura riuscita ad ottenere uno sconto sull’importo dell’operazione, stando a quanto riporta il quotidiano finanziario senza però fornire ulteriori dettagli.
Esprimendo la propria soddisfazione per l’acquisto, infine approvato da Sir Stelios e gli altri azionisti, Stephen Hester, presidente di easyJet, si è detto fiducioso dei futuri benefici economici per la società.
Questo nuovo ordine dovrebbe quindi permettere alla società di sostituire i vecchi aerei che presentavo costi di manutenzione elevati. I nuovi modelli dovrebbero anche consentire a easyJet di ridurre le emissioni di CO2, con un’ottimizzazione del carburante pari al 25%.
A titolo informativo, Sir Stelios Haji-Ioannou non fa più parte della dirigenza della compagnia aerea low-cost dal 2010, ma rimane uno degli azionisti, con una quota del 15%.