Intervista

Jean Castellini: “Monaco è una terra d’innovazione”

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Michael Alesi / Direzione della Comunicazione

Ecco il punto di vista del Consigliere di Governo e Ministro delle Finanze e dell’Economia sul ruolo dell’innovazione nel Principato e sui diversi incentivi esistenti a favore delle startup.

Poco spazio, ma tante idee. Quando abbiamo chiesto a Jean Castellini, Consigliere di Governo e Ministro delle Finanze e dell’Economia, cosa fosse per lui l’innovazione, ci ha risposto senza esitazioni: “Un potente mezzo di immagine e di comunicazione per combattere alcuni pregiudizi su Monaco”.

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Spesso, infatti, il Principato di Monaco viene considerato a livello internazionale unicamente come destinazione turistica. In realtà, Monaco ha molto più da offrire, come testimoniano i diversi dispositivi statali che, da diversi decenni, sono a servizio delle imprese, riconoscendo all’innovazione un ruolo chiave a tutti i livelli.

Tre strutture chiave

Il Principato ha una visione che va al di là di un semplice aiuto economico. L’obiettivo è quello di accompagnare passo passo gli imprenditori (monegaschi e non) nel lancio della propria avventura imprenditoriale. Ecco la ragione per cui sono stati creati MonacoTech, Monaco Boost e Monaco Innovation Runway.

MonacoTech, l’incubatore

Da ormai cinque anni, MonacoTech, “incubatore e acceleratore d’impresa”, aiuta le startup che ospita a concretizzare il proprio progetto, spingendo gli ideatori all’innovazione. “Quando abbiamo lanciato MonacoTech, non abbiamo escluso nessuna ‘Tech’. Trovo che sia la strategia più sensata per Monaco, anche se gli ultimi cinque anni ci hanno portato a privilegiare alcuni settori rispetto ad altri, come la salute (MedTech) o l’ambiente (GreenTech)” afferma Jean Castellini.

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© MonacoTech

E a ragione: le imprese incubate possono usufruire di uno spazio dove scambiarsi idee, creare sinergie, ma anche dove ricevere sostegno prezioso, come lo può essere una sovvenzione finanziaria per effettuare le prime spese e ottenere gratuitamente alcuni servizi, grazie alla partnership con l’Ordine dei Commercialisti o con Monaco Telecom, la società che promuovo la maggior parte delle iniziative in materia di innovazione del Principato.

Oggi, MonacoTech vanta più di 45 progetti incubati in totale, di cui una ventina sono ancora all’interno di MonacoTech.

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L’innovazione made in Monaco attraversa i confini

Monaco Boost, il vivaio degli imprenditori monegaschi

Negli stessi locali sorge anche Monaco Boost, una struttura creata due anni fa che Jean Castellini definisce “vivaio di imprenditori monegaschi”. Per riassumere: “Se MonacoTech ha un taglio decisamente più improntato alle tecnologie, Monaco Boost invece accoglie imprese innovative, fondate principalmente da cittadini monegaschi”. In soli due anni, sono già state ospitate 39 aziende e Monaco Boost conta oggi 27 dipendenti e 17 studenti con contratto di alternanza formazione-lavoro.

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© Direzione della Comunicazione

“Monaco Boost e MonacoTech condividono gli stessi spazi e questo crea sinergie tra le imprese. Monaco Boost talvolta accoglie società che escono dall’incubatore di MonacoTech: sarebbe un peccato aiutare le aziende incubate, finanziarle, sostenerne lo sviluppo e poi perderle. Le due strutture traggono vantaggi l’una dall’altra, non per forza in termini di sbocchi commerciali, ma soprattutto dal punto di vista del ‘mentoring’ e dalla condivisione di esperienze. Lo scambio di idee e di punti di vista è molto arricchente”, spiega Jean Castellini.

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Monaco Innovation Runway, la vetrina

Di più recente creazione, Monaco Innovation Runway è stato lanciato a luglio scorso come showroom per le aziende che sono riuscite a portare a termine con successo il proprio progetto.

“L’idea era quella di avere un luogo per mettere in mostra, promuovere e valorizzare l’innovazione. Cinque anni fa, non avevamo persone da mettere in luce. Oggi, invece, sì: ci sono svariati progetti nell’ambito della salute, dell’ecologia, delle tecnologie marine… Tutti si meritavano una vetrina per essere messi sotto i riflettori” illustra Jean Castellini, aggiungendo però che è ancora troppo presto per fare il bilancio di questa iniziativa.

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© Direzione della Comunicazione / Manuel Vitali

In ogni caso, il Consigliere di Governo e Ministro resta fiducioso, ritenendo che il Principato possa ritenersi soddisfatto del successo ottenuto da MonacoTech e Monaco Boost: “Sono stati creati centinaia di posti di lavoro, a Monaco o all’estero, grazie alle startup accompagnate. Il tessuto economico monegasco ne trae vantaggi diretti e l’innovazione made in Monaco attraversa i confini”, afferma compiaciuto.

Solidi aiuti economici

Naturalmente, tutte queste misure sono accompagnate da un significativo sostegno finanziario, che dimostra ancora una volta quanto il Principato investa nell’innovazione, anche sulla scena internazionale.

La Direzione dello Sviluppo Economico, diretta da François-Xavier Leclerc, è promotrice del fondo monegasco per l’innovazione (risorsa che esiste già da 25 anni) e del fondo monegasco Eureka, creato nel 2005 per sostenere progetti cooperativi innovativi.

Questo secondo dispositivo può contare anche su una collaborazione molto attiva con la banca pubblica di investimenti Bpifrance e i suoi team locali, grazie a una serie di accordi. “Questo testimonia che si tratta di un’iniziativa che ha attraversato i confini e che coinvolge team locali che conoscono molto bene l’ecosistema favorevole alla creazione, alla crescita e allo sviluppo delle imprese”, ha aggiunto Jean Castellini.

Ultimo, ma non per importanza: Horizon Europe. Dal 2019, questo strumento offre la possibilità ad enti monegaschi di partecipare a bandi di Ricerca e Sviluppo proposti dalla Commissione Europea: “Ancora una volta, possiamo notare lo stretto legame tra Monaco e la Francia, nonché l’Unione Europea”.

Dopo aver subito una battuta d’arresto a causa della pandemia, Horizon Europe è ora prossimo al lancio. I primi progetti dovrebbero essere presentati alla Commissione Europea entro la fine dell’anno. Sono tre le società monegasche coinvolte per ricevere il supporto finanziario necessario a lanciare il loro progetto.

Un quadro normativo in perenne evoluzione

Ultimo e importante pilastro, essenziale a tenere assieme tutto: il quadro normativo, che tenta di adattarsi regolarmente ai bisogni delle imprese. “Il quadro legislativo e normativo di Monaco consente, oggi, il fiorire dell’innovazione. Venti delle quaranta startup di MonacoTech hanno già dato vita a una società: quattro di queste hanno creato una Société Anonyme Monégasque (SAM).

Sono forme societarie più impegnative che richiedono un maggior coinvolgimento in termini di capitale. È per noi motivo di soddisfazione vedere che queste aziende sono nate e si sono sviluppate a Monaco, proiettandosi verso il loro futuro con determinate tutele, garantite in particolare dalla costituzione di un SAM. Queste aziende hanno una certa esperienza e credibilità alle spalle”, afferma Jean Castellini.

Si possono creare aziende innovative anche su un territorio di due chilometri quadrati

Inoltre, un disegno di legge sul diritto societario sarà presto presentato al Consiglio nazionale. La proposta prevede di “semplificare i sistemi esistenti, in particolare per le SAM, e introdurrà probabilmente nuove forme societarie, come la Società per Azioni Semplificate, spesso utilizzata e favorita da imprenditori e start-up”.

Secondo Jean Castellini, i miglioramenti devono riguardare la semplificazione di alcune procedure relative alla creazione di impresa, ma anche un aggiornamento della logica di finanziamento delle imprese da parte del Governo, a seguito della crisi sanitaria. “Una delle rivoluzioni che abbiamo vissuto tutti è quella dello smartworking. Abbiamo constatato a che punto fosse compatibile con un’attività come quella dell’incubazione di imprese. (…) Abbiamo visto che per quasi due anni, un incubatore di aziende è sopravvissuto nonostante gli imprenditori non fossero presenti tutti i giorni o non ci fossero affatto. Questo deve spingerci a riflettere sulla natura del nostro accompagnamento, su come li aiutiamo da un punto di vista finanziario o intellettuale”.

Capacità di adattamento

Anche in questo caso, il Consigliere di Governo e Ministro non ha dubbi: Monaco ha numerose risorse da mettere in campo per incoraggiare le imprese. “Credo che nel campo dell’innovazione si trovino le caratteristiche che fanno sì che l’economia monegasca si sviluppi in modo regolare e talvolta in settori che non si associano spontaneamente al Principato. Monaco non è solo turismo: la finanza e l’immobiliare sono altre due colonne portanti e sono settori comunque legati all’innovazione. Questo è chiaro se si guarda il progetto di estensione sul mare, che sfrutta proprio i frutti dell’innovazione, sopratutto in campo ecologico.

Monaco è caratterizzata da una grande flessibilità che permette di fare azioni su misura. I locali utilizzati per Monaco Boost e MonacoTech erano storici locali industriali di Fontvieille, all’interno di edifici di una cinquantina d’anni fa, che sono stati completamente ristrutturati per renderli moderni e adatti allo sviluppo di innovazione. Gli spazi vengono costantemente riadattati; Monaco Innovation Runway utilizza alcune aree che non avevamo identificato a priori come zone adatte a ospitare uno showroom per l’innovazione, ma che invece sono state recuperate. Questa flessibilità è un punto di forza per gli imprenditori e gli ideatori dei progetti”.

Infine, per Jean Castellini, il migliore esempio dell’importanza dell’innovazione nel Principato rimane Monaco Telecom: “È uno dei nostri fiori all’occhiello nel campo delle innovazioni. Se abbiamo la 5G e la rete fibra 10Gb, è perché abbiamo questa società nel Principato che sta facendo da apripista all’innovazione nel suo settore. (…) Monaco è una terra d’innovazione. Questa iniziativa, che fa parte di un approccio più globale, contribuisce sicuramente a cambiare l’immagine e la percezione che alcuni hanno del nostro Paese. Si possono creare aziende innovative anche su un territorio di due chilometri quadrati. Questo era vero cinquant’anni fa ed è vero ancora adesso, con mezzi diversi, ma con il sostegno incrollabile dello Stato”.