Qual è la situazione dei due ruote a Monaco?
Questo mezzo di trasporto viene usato da un gran numero di residenti monegaschi e lavoratori del Principato, ma suscita reazioni diverse. Abbiamo raccolto le testimonianze dei nostri lettori, la posizione del Governo e della Sicurezza pubblica, l’opinione di una scuola guida di Monaco e di un’azienda di delivery.
A Monaco il 22% dei transfrontalieri raggiunge il posto di lavoro su due ruote. Se da un lato i veicoli a due ruote sono un po’ più ecologici e pratici, dall’altro sollevano diverse problematiche soprattutto in termini di inquinamento acustico, sicurezza e parcheggio. Monaco dice “sì” ai due ruote, purché siano elettrici! Il Principato incoraggia i conducenti a passare ai veicoli elettrici offrendo incentivi. Per i veicoli a due, tre e quattro ruote di questo tipo gli incentivi “ammontano attualmente al 30% del prezzo del veicolo IVA inclusa, senza optional, con un tetto massimo di 3.000 euro. Si tratta di un bell’incentivo”, ha dichiarato il Governo precisando che sono in corso delle valutazioni per aumentare questa percentuale.
Per i veicoli a due, tre e quattro ruote di questo tipo gli incentivi ammontano attualmente al 30% del prezzo del veicolo IVA inclusa, senza optional, con un tetto massimo di 3.000 euro.
Governo di Monaco
Incoraggiare il passaggio ai veicoli elettrici dimostra la volontà di Monaco di promuovere l’uso di mezzi di trasporto che favoriscano una riduzione delle emissioni di CO2. Come sottolinea l’esecutivo, “sono complementari agli spostamenti a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici e rispondono alle esigenze di chi non ha la possibilità di usare altri mezzi di trasporto”.
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L’obiettivo è coinvolgere sempre più persone e soprattutto aziende, come EatIn Monaco. Quest’app lanciata due anni fa si avvale esclusivamente di scooter elettrici. “Abbiamo scooter da 50 e 125 cc. È stato il Principato a consigliarci di usare veicoli elettrici”, ha spiegato il fondatore Léo de Bruyn.
L’inquinamento acustico
Estendere l’uso dei veicoli elettrici permetterebbe di ridurre l’inquinamento acustico, dal momento che molti sui social si sono lamentati del rumore a Monaco, soprattutto di notte. “I conducenti che suonano il clacson di sera senza motivo o fanno un rumore assurdo perché hanno un veicolo modificato o una marmitta non originale non dovrebbero poter circolare”, ha commentato Jean, mentre altri ritengono che ridurre il limite di velocità da 50 a 30 km/h è una possibile soluzione. Ma questa misura non è all’ordine del giorno, ha confermato la Sicurezza pubblica.
Le aree maggiormente interessate dall’inquinamento acustico sono innanzitutto quelle in cui si trovano le strade usate per il percorso del Gran Premio, ovvero Larvotto/Portier, Monte Carlo/Casinò e Condamine/Porto, e quelle in cui si trovano i collegamenti diretti, come il Boulevard du Larvotto/Dorsale.
Bisogna ammettere che a livello di traffico sono meglio dieci scooter e moto piuttosto che dieci auto, no?
Emmanuelle, lettrice di Monaco Tribune
“Controllare il rumore dei due ruote sarebbe una buona idea perché di solito fanno più rumore delle auto”, ha lamentato una delle nostre lettrici Corinne, mentre Emmanuelle, più moderata, ha spiegato: “Sì, il rumore di alcuni veicoli a due ruote può essere fastidioso, ma bisogna ammettere che a livello di traffico sono meglio dieci scooter e moto piuttosto che dieci auto, no?”. Il Governo ha infatti confermato che “il traffico è causato dai veicoli leggeri (auto) e non dai due ruote”.
Comportamenti pericolosi
Sebbene i due ruote non provochino traffico, è chiaro che sono coinvolti nella maggior parte degli incidenti, tre su quattro per la precisione. Infatti, anche se dal 2007 il numero di incidenti su due ruote è diminuito notevolmente, passando l’anno scorso da 174 a 83, i due ruote rimangono il mezzo di trasporto più pericoloso, soprattutto le moto leggere. Per Thomas Spillebout, istruttore di moto della scuola guida Georges da ben 17 anni, di solito è il comportamento dei motociclisti il vero problema.
I due ruote rimangono il mezzo di trasporto più pericoloso, soprattutto le moto leggere.
“La maggior parte dei motociclisti guida piuttosto veloce e non rispetta il Codice della strada, ad esempio gli stop e le precedenze. Gli incidenti accadono proprio per questi motivi. La situazione sul collegamento Monaco-Mentone è assurda: ci sono scooter e moto che si sorpassano all’ingresso delle curve, il che diventa un bel problema. Alcuni conducenti si sentono al di sopra della legge”. Eppure di certo si sottolinea più volte questo punto agli allievi. “Guidare un due ruote è molto più pericoloso che guidare un veicolo leggero. In primo luogo perché non c’è la carrozzeria che avvolge e protegge i passeggeri e in secondo luogo perché si è meno visibili”, ha aggiunto Thomas Spillebout.
Le testimonianze di questo tipo sono diverse. Per Ariane è una vera e propria “seccatura”. I due ruote “fanno sorpassi a destra e all’interno delle rotatorie”. “Spiegate ai motociclisti che se le auto si fermano alle strisce è per far passare i pedoni. È pericolosissimo sorpassarle e accelerare”, ha commentato Francine.
Eppure le forze dell’ordine sono “onnipresenti” giorno e notte, ha dichiarato Fabien Vachetta. Il comandante di polizia ha spiegato che “ogni notte vengono eseguiti diversi controlli stradali per dissuadere gli utenti della strada dall’infrangere le regole”. Ma per l’istruttore si dovrebbe essere “un po’ più rigidi nel far rispettare la legge”.
I motociclisti non rispettano il Codice della strada, fanno sorpassi a destra e all’interno delle rotatorie.
Thomas Spillebout, istruttore di moto
Se è vero che i veicoli elettrici consentono di ridurre l’inquinamento acustico, sono anche più pericolosi. “A Monaco ci sono molte stradine pedonali. Inoltre quando si svolgono eventi come lo Yacht Show tutti camminano in mezzo alla strada e quando passa un veicolo elettrico non lo si sente arrivare. Può essere pericoloso sia per il conducente sia per i pedoni”, ha affermato Léo de Bruyn che dice di prestare particolare attenzione a come guidano gli addetti alle consegne. “Diamo loro istruzioni molto rigide. I primi giorni devono svolgere tutti una prova con uno dei nostri dipendenti più esperti per avere un feedback sul modo in cui guidano”, ha poi aggiunto.
La necessità di più parcheggi
Contrariamente a quanto si possa pensare, le strade del Principato non sono sempre più frequentate da due ruote. “Il numero di immatricolazioni degli ultimi anni è piuttosto stabile”, ha dichiarato il Governo del Principe. Tuttavia è stato registrato “un calo abbastanza netto delle immatricolazioni dei due ruote da 80 a 125 cc e un forte aumento dei due ruote elettrici”.
“Potersi muovere con veicoli a due ruote è un vantaggio perché è molto più veloce”, ci ha spiegato un lettore, mentre altri lamentano la mancanza di parcheggi come ha affermato una nostra lettrice: “Credo che sia impossibile trovare parcheggio a Monaco. Lavoro al Larvotto e lì non c’è mai posto. Persino i garage sono spesso al completo. È molto difficile!”. Jean-Louis, indignato, ha commentato: “Ho l’impressione che il Principato preferisca eliminarli diminuendo pian piano tutti gli spazi disponibili! Se continua così, dovrò spostarmi in auto aumentando così l’inquinamento e gli ingorghi”.
A questa lamentela il Governo risponde che con quasi 8.900 posti moto nelle strade e nei parcheggi pubblici, il Principato è “ben attrezzato”. Tuttavia riconosce che il numero di posti non è del tutto sufficiente e sta valutando di inserire altri parcheggi per i due ruote, “soprattutto nel quartiere della Condamine”.
Quanto costa parcheggiare scooter e moto a Monaco?
Parcheggiare per strada è gratuito per tutti i tipi di veicoli a due ruote, mentre i parcheggi pubblici sono a pagamento.
Ecco le tariffe degli abbonamenti:
Si applicano i seguenti sconti:
Per quanto riguarda le tariffe orarie, ai veicoli a due ruote si applica un forfait giornaliero dopo due ore di parcheggio:
I due ruote elettrici più gettonati a Monaco
Secondo uno studio condotto nel 2011/2012, lo scooter ideale per il territorio scosceso del Principato dovrebbe avere una potenza di 4 kW e un’autonomia di 50 km. Le conclusioni dello studio sono state confermate dalle statistiche dei due ruote sovvenzionati.
La Piaggio è in cima alla classifica dei veicoli elettrici a due ruote sovvenzionati nel 2021, secondo il grafico soprariportato del Dipartimento dei lavori pubblici, dell’ambiente e della pianificazione urbana. Il 21% dei due ruote sovvenzionati è costituito dalle Vespa PIAGGIO, che si avvicinano ai criteri di Frost & Sullivan con una potenza di 3,5 kW per 50 cc e di 4 kW per 70 cc. Subito dopo, con il 20%, vengono le bici STROMER. Benché si tratti di biciclette, rientrano nella categoria dei ciclomotori perché hanno una potenza superiore ai 500 Watt.
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