Anne Eastwood: “Penso di poter dire con certezza di essere la prima Ambasciatrice mandata da Monaco in Italia”
Anne Eastwood, nominata ambasciatrice ad agosto scorso, illustra il suo percorso e gli incarichi che le sono stati affidati in occasione del suo recente insediamento.
Il 14 novembre scorso al Quirinale, nel cuore della capitale, si è tenuta una cerimonia ufficiale in cui Anne Eastwood ha presentato le sue lettere credenziali al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. Dopo diversi anni a capo dell’Alto Commissariato per la Tutela dei Diritti, delle Libertà e della Mediazione, Anne Eastwood è ora Ambasciatrice Straordinaria e Plenipotenziaria del Principato di Monaco in Italia.
Anne Eastwood ha accettato di rispondere alle nostre domande riguardo il suo ricco bagaglio giuridico e politico, sulla sua nuova missione e le sue ambizioni.
Può descriverci brevemente il suo percorso professionale?
Dopo un doppio diploma in management e diritto, ho iniziato la mia carriera in Francia nel settore molto esigente degli studi legali parigini. Ho fatto l’avvocato con passione per otto anni, ma l’interesse per la cosa pubblica e il desiderio di sentirmi utile alla causa comune mi hanno poi spinto a tornare a Monaco per mettere a servizio del mio Paese il bagaglio di esperienze acquisite all’estero.
Inizialmente, nel 2003, sono entrata a far parte del Consiglio Nazionale come responsabile degli Affari giuridici, per poi passare nel 2007 a un ruolo più politico come Capo del Gabinetto del Presidente, posizione creata lo stesso anno da Stéphane Valeri. Ho fatto poi ingresso al Governo come Direttore Generale del Dipartimento degli Affari Sociali e della Salute, prima di ricevere una nomina presso il Ministero di Stato nel 2013.
Con la mia nomina, il nostro corpo diplomatico è ora a maggioranza femminile
Il mio percorso ai più alti livelli della pubblica amministrazione monegasca mi ha permesso di acquisire una visione trasversale del funzionamento delle nostre istituzioni, che conosco molto bene avendole vissute dall’interno. Mi ha anche insegnato l’importanza di continuare a formarsi e reinventarsi. Questo approccio mi è servito, per esempio, quando otto anni fa il Principe sovrano ha deciso di affidarmi l’incarico di mettere in piedi l’istituzione dell’Alto Commissariato per la tutela dei diritti nel Principato.
La stessa cosa sta avvenendo da tre mesi a questa parte nelle mie nuove vesti da Ambasciatrice. Mi piace innovare e sfidarmi nella sfera professionale, sopratutto perché mi sono spesso trovata a essere la prima donna a occupare certe posizioni. Ancora una volta oggi, penso di poter dire con certezza di essere la prima Ambasciatrice mandata da Monaco in Italia, anche se negli ultimi anni questa carica tende a diventare più femminile ovunque, anche da noi. Con la mia nomina, il nostro corpo diplomatico è ora a maggioranza femminile (con 7 donne su 13 membri).
Come è avvenuta la sua nomina ad ambasciatrice? Cosa ha provato quando le è stato affidato l’incarico? Come sta affrontando questa novità?
Negli ultimi anni del mio mandato all’Alto Commissariato, avevo manifestato in diverse occasioni al Principe Sovrano il mio interesse per il lavoro a livello internazionale. È un ambito che ho approfondito in modo proattivo nei miei incarichi precedenti e che mi ha portato molte soddisfazioni. Ho apprezzato la possibilità di avere contatti con i nostri omologhi stranieri, occasione che ho sempre ritenuto profondamente arricchente e stimolante, e il fatto di poter contribuire attraverso il dialogo a far conoscere la nostra realtà e a valorizzare l’incredibile potenziale del Principato.
L’Italia ha sempre avuto un posto privilegiato nel mio cuore
Il ruolo di Ambasciatore è proprio quello di farsi promotore e facilitatore di buone relazioni di cooperazione tra Stati e corrispondeva perfettamente al mio desiderio di poter fare ancora di più per Monaco su questo piano. Ho avuto la fortuna che si presentasse un’opportunità in Italia proprio quando rientravo nell’Amministrazione dopo due mandati consecutivi in funzioni indipendenti al servizio del Principato e dei suoi cittadini.
Il Sovrano, che stava riflettendo a chi potesse subentrare a Robert Fillon ormai prossimo alla pensione, si è ricordato delle nostre discussioni e mi ha fatto l’onore di affidarmi l’incarico. L’ho accettato con grande entusiasmo, anche perché si trattava di Roma, una città che mi ha sempre affascinata. L’ho considerata anche come l’occasione di mettermi a servizio delle relazioni italo-monegasche che, in qualche modo, porto in me fin dalla nascita. Infatti, sebbene il mio cognome non lo mostri, ho origini in parte piemontesi e l’Italia ha sempre avuto un posto privilegiato nel mio cuore.
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Ha progetti o un’agenda particolare da seguire?
Pochi lo sanno ma l’Italia è il nostro primo partner commerciale, oltre al fatto che la provincia di Imperia rappresenta anche un bacino occupazionale importante per Monaco, che il recente accordo sul telelavoro permetterà di sviluppare ulteriormente. Abbiamo instaurato con i nostri vicini italiani legami economici e culturali molto stretti e la mia prima missione sarà chiaramente quella di rafforzarli ulteriormente, nel quadro più generale della politica di attrattività portata avanti dal Governo del Principe.
Oltre ai rapporti privilegiati con la Liguria, le recenti visite del Principe sovrano nel sud Italia hanno rappresentato un grande stimolo che ha permesso di far nascere progetti comuni in queste regioni più lontane dai nostri confini. L’Italia è caratterizzata da una ricca diversità territoriale e le opportunità da cogliere sono innumerevoli.
A questo proposito, conto di consolidare e fissare nuovi obiettivi per la rete degli “Ambasciatori di destinazione”, istituita durante il mandato del mio predecessore in collaborazione con il Monaco Economic Board e la Direzione del Turismo e dei Congressi, perché diventi un vero e proprio strumento utile a facilitare i contatti e alimentare le relazioni tra attori economici, in tutti i settori di interesse per il Principato.
Non voglio nemmeno dimenticare la comunità italiana di Monaco che contribuisce già attivamente alla prosperità del Paese e con la quale desidero stringere legami per poterne sfruttare la conoscenza approfondita sia della realtà italiana che di quella monegasca, nell’ambito dei progetti che mi verranno affidati.
Monaco è un Paese piccolo che esercita una grande influenza nell’area euromediterranea e sono orgogliosa di rappresentarlo in quest’area geografica che offre così tante sinergie e opportunità.
Visto che mi troverò di fronte a questioni bilaterali, il mio obiettivo sarà sicuramente quello di accompagnare al meglio il Governo del Principe nel dialogo con le autorità italiane per far avanzare le questioni di importanza nazionale per Monaco, come ad esempio il tema della sicurezza sociale o delle infrastrutture portuali e dei trasporti.
Ho già avuto l’occasione di affrontare una buona parte di questi temi con il Presidente Mattarella durante il colloquio che mi ha recentemente concesso in occasione del mio accreditamento e posso confermare la sua volontà di ascolto e la mentalità costruttiva con cui ha affrontato queste problematiche. Un altro ambito nel quale voglio continuare ad agire come Ambasciatrice è quello dell’ambiente, in continuità con le azioni lanciate a livello internazionale per le generazioni future quando ero a capo dell’Alto Commissariato. Tra l’altro, sono lieta di essere stata recentemente nominata Vicepresidente del ramo italiano della Fondazione Principe Alberto II, altro ruolo che mi permetterà di continuare ad agire su questo fronte.
Desidero infine coinvolgere molto più attivamente la nostra Ambasciata nell’ambito delle attività degli enti internazionali basati a Roma di cui il Principato è membro, in particolare l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e il Programma Alimentare Mondiale (PAM). Questa dimensione multilaterale è stata in qualche modo messa in secondo piano negli ultimi due anni a causa delle difficoltà associate alla pandemia.
Ora che la crisi globale imperversa e l’insicurezza alimentare aumenta ovunque, soprattutto nei Paesi più vulnerabili, l’azione congiunta degli Stati in seno a queste organizzazioni è diventata essenziale per aiutare le popolazioni che soffrono maggiormente la povertà e la fame e che sono anche le prime vittime del cambiamento climatico.
Sotto l’egida del Dipartimento delle Relazioni Esterne, la Direzione della Cooperazione Internazionale si adopera con determinazione affinché Monaco partecipi a pieno titolo a quest’opera di solidarietà. Spero che potremo sostenere questi sforzi con slancio nel miglior modo possibile, dando un contributo concreto in queste sedi e instaurando una collaborazione costruttiva con le altre delegazioni, in primis quelle di Italia e Francia, ma anche quelle della Santa Sede, particolarmente mobilitata su questi temi, e degli altri piccoli Stati.
Monaco e l’Italia hanno legami molto stretti, sia per la loro vicinanza geografica che per la loro storia comune. Ritiene che il fatto di essere ambasciatrice di Monaco in Italia rivesta un’importanza particolare rispetto ad esserlo in altri Paesi?
La Francia e l’Italia sono gli unici Paesi ad avere una rappresentanza diplomatica sul territorio monegasco. Questo rivela l’importanza che ogni Stato attribuisce alle relazioni con l’altro e, da questo punto di vista, sono naturalmente molto lieta di essere stata nominata a Roma per portare avanti e intensificare i legami privilegiati di amicizia e cooperazione con l’Italia. Come dicevo, ci sono molti progetti in corso e molte occasioni per consolidare i partenariati e gli scambi. Mi viene chiesto regolarmente di intervenire in questo senso.
Ho anche la fortuna di poter fare affidamento, in Italia, su una rete consolare molto competente e dinamica, che mi offre quotidianamente idee e una conoscenza approfondita del territorio. È molto motivante e la mia priorità sarà chiaramente quella di essere all’altezza di queste prospettive così promettenti. Tuttavia, il portafoglio dell’Ambasciata comprende anche altri Paesi e attualmente è in corso la mia nomina ad Ambasciatrice non residente in Croazia, Romania e Slovenia, oltre che a Malta e San Marino. Ogni Paese ha le sue specificità e le sue sfide per il Principato e merita un’attenzione particolare.
Mi assicurerò di essere presente in ogni Paese, nell’interesse di rafforzare le nostre relazioni. Monaco è un Paese piccolo che esercita una grande influenza nell’area euromediterranea e sono orgogliosa di rappresentarlo in quest’area geografica che offre così tante sinergie e opportunità.