Francesco Grosoli: “Monaco attira per la stabilità del suo sistema bancario e finanziario e l’eccezionale qualità di vita”
L’amministratore delegato della CMB ripercorre con entusiasmo i suoi 33 anni di carriera nelle banche con Monaco Tribune.
L’amministratore delegato della CMB Monaco Francesco Grosoli ci ha accolti nel suo elegante ufficio a due passi dal Casinò di Monte-Carlo per parlarci della sua lunga carriera nel settore finanziario. L’esperto di finanza è entrato in questo mondo da giovane durante un tirocinio estivo. “Un tirocinio che si è protratto per ben 33 anni”, ha affermato divertito. Il ragazzo arrivato nel Principato all’età di otto anni è il protagonista di una vera e propria “success story”.
Dopo aver fatto le scuole a Monaco, Francesco Grosoli si è trasferito a Nizza per studiare economia e ha ottenuto il suo primo lavoro nel 1989. “Ho iniziato con la BSI, una banca svizzera che aveva una piccola sede nel Principato”, ci ha raccontato. “Nel 1997 sono stato poi assunto dalla Republic National Bank of New York, che all’epoca era la banca più all’avanguardia a Monaco. Sono cresciuto a livello professionale fino ad arrivare al ruolo di direttore commerciale. Nel 2007 sono entrato a far parte del gruppo Barclays, che voleva rilanciare la sua attività di banca privata creando una nuova azienda chiamata Barclays Wealth. Di quest’ultima sono stato CEO e responsabile dell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). Nel 2019 ho lasciato la Barclays per diventare amministratore delegato della CMB”.
Un mondo in evoluzione
Vivendo a Monaco e in un mondo in continua evoluzione, anche Francesco Grosoli si ritrova ad affrontare una serie di incertezze. “Gli ultimi 10-12 anni sono stati caratterizzati da tassi di interesse negativi o pari a zero e da un’inflazione estremamente bassa. L’attuale inversione di tendenza ha destabilizzato un po’ tutti noi”. L’inflazione che ha ormai battuto il record degli anni ’80 è sostenibile? “Da alcuni giorni l’inflazione americana sembra diminuire, perciò a breve la situazione dovrebbe tornare a essere sotto controllo”, ha dichiarato l’amministratore delegato della CMB.
È comunque importante sottolineare che Monaco è un caso a parte, “un microcosmo di altissimo livello” dove i residenti e i clienti hanno spesso un potere di acquisto non indifferente. “Nei settori del lusso e dell’ospitalità ad esempio non ci sono mai state così tante entrate. È sorprendente”. Il CEO monegasco ha inoltre evidenziato “la sofisticatezza della clientela Ultra High Net Worth (molto facoltosa)”, che si circonda di manager altamente qualificati e che si aspetta dalle banche una certa reattività.
Da alcuni giorni l’inflazione americana sembra diminuire, perciò a breve la situazione dovrebbe tornare a essere sotto controllo.
Per di più, da quando la crisi sanitaria ha portato alla ribalta lo smart working, diversi imprenditori sono venuti a vivere nel Principato con le loro famiglie. “Ora gestiscono le loro attività da qui, mentre fino a qualche anno fa i nostri clienti venivano a Monaco al termine della loro carriera. Monaco risulta allettante per la stabilità del suo sistema bancario e finanziario e l’eccezionale qualità di vita. Mi riferisco soprattutto alla sicurezza, all’istruzione e alla sanità”.
Poiché i clienti ora sono più giovani, sono anche più sensibili alle tematiche ambientali e al concetto di “finanza sostenibile”. Secondo Francesco Grosoli, si tratta di “investire migliorando il mondo di domani”, ad esempio finanziando le energie alternative piuttosto che le energie di origine fossile. “Le banche svolgono un ruolo importante perché fungono da tramite tra gli investitori e l’economia reale”.
Monaco: un melting pot
Nonostante gli oltre 30 anni di carriera a Monaco nel settore bancario e finanziario, Francesco Grosoli ha dichiarato: “ogni giorno imparo ancora qualcosa di nuovo”. Anche se quest’anno ha festeggiato il suo 56° compleanno, non terminerà la sua carriera per ora perché il suo lavoro è la sua grande passione. “Le banche non sono solo denaro e tecnologia ma anche e soprattutto relazioni umane”. Francesco Grosoli è infatti a capo di 250 dipendenti della CMB e supervisiona quotidianamente 3.000 relazioni clienti.
“Ogni settimana organizzo una colazione con i dipendenti della CMB Monaco per confrontarmi con loro. Passo anche molto tempo con i clienti”, ha aggiunto Francesco Grosoli. “A Monaco ho avuto modo di conoscere persone straordinarie. Si parla spesso della ricchezza patrimoniale di questo territorio ma ben poco della sua ricchezza intellettuale. Monaco è un melting pot che si estende su soli due chilometri quadrati: questo garantisce una prossimità che non esiste da nessun’altra parte”.
Nonostante i moltissimi impegni, Francesco Grosoli ci tiene a trascorrere del tempo con i suoi cari. “Anche se mia moglie passa più tempo con i nostri due figli, cerco sempre di trovare tempo per la mia famiglia. Non gioco a golf, ma amo i viaggi, la gastronomia e le degustazioni di vini pregiati… Sono un grande epicureo”, ci ha rivelato con un sorriso. È normale per un uomo di origini italiane no? “Vivo da talmente tanti anni qui che anche se conosco bene le mie discendenze italiane mi sento di appartenere a Monaco”, ha risposto l’amministratore delegato che quest’anno ha ricevuto la cittadinanza monegasca direttamente dal Principe.