Servizio

Questo imprenditore diceva di vivere a Monaco, ma un’indagine fiscale svizzera l’ha smentito

Daniel Vasella
Daniel Vasella © American Express

Il Tribunale amministrativo di Zugo ha respinto l’istanza dell’ex CEO del gruppo Novartis, Daniel Vasella. Le imposte che si sarebbe rifiutato di pagare sarebbero “estremamente elevate”.

La sentenza del 2020 del Tribunale amministrativo di Zugo, in Svizzera, non era ancora stata resa nota, ma ora è stata rivelata dalla stampa svizzera. Nel 2017, le autorità svizzere hanno cercato di stabilire se il multimilionario Daniel Vasella fosse o meno residente a Monaco.

Pubblicità

L’ex dirigente del gruppo farmaceutico Novartis aveva dichiarato il suo trasferimento nel 2013, per giustificare il rifiuto di pagare le tasse “su diversi milioni di franchi ricevuti dal gruppo farmaceutico di Basilea”, come riporta la stampa locale. Nel 2017, le autorità fiscali di Zugo avevano chiesto delle prove, ma viste le risposte poco convincenti hanno aperto un’indagine.

Secondo La Tribune de Genève, le autorità hanno passato al setaccio tutto: i consumi di elettricità e acqua a Risch (nel cantone di Zugo) e a Monaco, gli estratti conto delle carte di credito, le ore di lavoro e gli stipendi dei collaboratori domestici, le bollette telefoniche, le annotazioni sull’agenda di Outlook, i biglietti aerei e persino le capsule Nespresso. L’obiettivo? Stabilire se Daniel Vasella vivesse effettivamente nella sua casa di Monaco o se fingesse di viverci per evitare la tassazione svizzera.

Un importo “estremamente elevato”

Il Tribunale ha poi sottolineato che l’uomo d’affari aveva “pochi contatti sociali a Monaco”, un fatto che stonava con il cambio di domicilio. Daniel Vasella avrebbe risposto di aver “appositamente evitato di apparire in pubblico per non essere riconosciuto”. L’ex CEO di Novartis si è anche rifiutato di comunicare i dati di localizzazione del suo cellulare “per motivi di riservatezza”, un comportamento “incomprensibile” per la giustizia svizzera.

Alla luce del bassissimo consumo di acqua a Monaco, nonostante la presenza di una piscina, dei numerosi voli transitati dall’aeroporto di Zurigo, della posta rimasta a Risch e della mancata comunicazione del cambio di indirizzo all’assicurazione sanitaria, il Tribunale amministrativo ha respinto l’istanza di Daniel Vasella, che ha visto rigettato anche il suo ricorso del 2020.

Sebbene la sentenza non specifichi l’ammontare dell’imposta contestata, secondo la stampa locale il Tribunale l’avrebbe definita “estremamente elevata”. Secondo Le Temps, Daniel Vasella avrebbe dovuto sostenere anche tutte le spese processuali, fissate a 25.000 franchi, ovvero 25.200 euro, “a causa dell’incredibile quantità di tempo e lavoro, dell’importanza e della difficoltà” del caso.

Ricordiamo che per essere considerati residenti monegaschi è necessario vivere nel Principato per almeno tre mesi all’anno.