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80° Gran Premio di Monaco: uno sguardo al passato di una gara leggendaria

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La partenza del Gran Premio di Monaco nel 1960. © Detaille - Archivi del Palazzo di Monaco - IAM

Dal 25 al 28 maggio, Monaco ospiterà un nuovo Gran Premio di Formula 1. Diamo uno sguardo al passato di questa gara unica, grazie all’Istituto Audiovisivo di Monaco.

Nel 1929, un alto funzionario monegasco diede vita al Gran Premio automobilistico di Monaco. Si trattava di Anthony Noghès, figlio del presidente dell’Automobile Club de Monaco. La sfida non era da poco: all’epoca la superficie del Principato era di soli 1,5 km2 e il circuito urbano immaginato da Anthony Noghès doveva poter ospitare una competizione.

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Il 14 aprile 1929, 16 piloti si posizionarono su una griglia di partenza estratta a sorte. Fu così che ebbe inizio il primo Gran Premio di Monaco. Al volante della sua Bugatti 35B, William Grover-Williams vinse la gara. Ancora ben lontano dalle performance a cui siamo abituati oggi, il pilota britannico percorse i 100 giri del circuito a una velocità media di 80 km/h.

La gara inaugurale del Gran Premio di Monaco nel 1929 © Raoul Barba – Archivi del palazzo di Monaco – IAM
  • In questa immagine d’archivio fornita dall’Istituto Audiovisivo di Monaco, è ritratto Marcel Lehoux, N°8 al volante di una Bugatti 35C. Dietro di lui, William Grover e la sua Bugatti 35B, oltre a Philippe Etancelin e Christian Dauvergne, tutti impegnati in una frenetica competizione in questo primo Gran Premio del 1929.
Auto da corsa sul Boulevard Albert I nel 1929. © Raoul Barba – Archivi del palazzo di Monaco – IAM

Monaco ha ospitato la sua prima gara di Formula 1 nel 1950. Questo circuito urbano è diventato presto più unico che raro. Si dice infatti che molti piloti sognino di vincere questo Gran Premio. Fin dalla sua prima edizione, il circuito non è stato praticamente mai modificato, ad eccezione della realizzazione del tunnel nel 1973 e della modifica di alcune curve: Sainte Dévote, la Rascasse e Anthony Noghès. Sono proprio queste curve la ragione della “lentezza” del Gran Premio di Monaco, il più lento di tutti, con una velocità media di 160 km/h e alcuni punti che sfiorano i 300 km/h. I piloti devono infatti adattarsi alle 19 curve e a meno di un chilometro di rettilineo puro su un tracciato di 3.337 metri. Durante la gara, la scarsa larghezza del tracciato rende difficili i sorpassi: chi parte in pole position ha buone possibilità di aggiudicarsi la vittoria.

Partenza del Gran Premio di Monaco nel 1960 © Detaille – Archivi del palazzo di Monaco – IAM
  • In prima fila, la vettura numero 28, una Lotus 18 con motore Climax FPF 4L 2495 cc guidata da Stirling Moss; la vettura numero 8, una Cooper T53 con motore Climax FPF 4L 2495 cc guidata da Jack Braham e la vettura numero 18, una Cooper T51 con motore Climax FPF 4L 2495 cc guidata da Tony Brooks.
© Detaille – Archivi del palazzo di Monaco – IAM
  • Vittoria di Sterling Moss nel 1960, la prima volta per una Lotus nel campionato del mondo.

“Non c’è margine di errore ed è quello di cui ha bisogno la Formula 1. Su alcuni circuiti, se fai un errore te la cavi, ma a Monaco lo paghi”, ha affermato il pilota messicano Sergio Pérez, che corre per Redbull Racing. Ogni anno, alcuni piloti si scontrano con i guardrail commettendo quegli errori di percorso che fanno perdere posizioni alle qualifiche. L’unico incidente mortale sul circuito monegasco risale al 1967. Lorenzo Bandini, secondo in gara e a tutta velocità, perse il controllo della sua Ferrari durante l’82° giro. La parte posteriore dell’auto colpì le balle di fieno sul lato della strada e prese immediatamente fuoco. Il pilota italiano morì per le ferite riportate tre giorni dopo all’ospedale Principessa Grace con ustioni di terzo grado su gran parte del corpo.

Una partenza di gara negli anni ’60. © Diritti riservati – Archivi del Palazzo di Monaco – IAM

Per il Gran Premio di Monaco, questo comportò due grandi cambiamenti: la riduzione della gara da 100 a 80 giri e nuovi guardrail di sicurezza – in sostituzione delle balle di fieno – contro cui ogni anno i migliori piloti del mondo fanno scintille.

Cerimonia di premiazione del Gran Premio di Monaco, 1969 © Detaille – Archivi del Palazzo di Monaco – IAM
  • La Principessa Grace e il Principe Ranieri III consegnano la coppa al pilota Graham Hill, vincitore del 22° Gran Premio di Monaco nel 1969. Si trovano di fronte alla tribuna d’onore.  Fino al 2017, infatti, non esisteva un podio vero e proprio: i primi tre piloti andavano direttamente alla tribuna reale dove si teneva la cerimonia di premiazione.
  • Viste aeree del Gran Premio di Monaco. La prima, sul Boulevard Albert Ier e la seconda su Place du Casino.

Per qualche giorno, Monaco vive al ritmo del suo Gran Premio. Oltre all’atmosfera, anche il paesaggio urbano cambia completamente. Oggi, tutti gli elementi del circuito sono conservati in un terreno incolto nelle Alpi Marittime. I box, i diversi edifici, le tribune e le passerelle… Tutto questo materiale viene trasportato a Monaco 90 giorni prima della gara. I marciapiedi della città vengono dotati di tacche per installare i pali che sosterranno i guardrail e le recinzioni. Un puzzle gigantesco che deve essere smontato nell’arco di tre settimane. Il Principato torna così al suo aspetto tradizionale e tutto il materiale scompare. Ci vediamo l’anno prossimo!