Un orologio del valore di 30.000 euro rubato in piscina al Monte-Carlo Bay
Il ladro, un trentenne di nazionalità rumena, è stato condannato diversi anni dopo il reato.
Attenzione ai vostri effetti personali in spiaggia e a bordo piscina… Nessuno è al sicuro, nemmeno gli ospiti degli hotel più prestigiosi di Monaco. Lo dimostra il caso discusso martedì 6 giugno dal Tribunale Penale di Monaco. Entrambe le parti erano assenti all’udienza, quindi il presidente ha esposto i fatti servendosi del fascicolo:
“Dalle telecamere a circuito chiuso si vede un uomo che entra a piedi nell’hotel del Larvotto, passa davanti alla futura vittima, il cui orologio è ancora attaccato al polso, e si mette a chiacchierare con lei. L’ospite dell’hotel si dirige poi verso la piscina all’aperto. Sotto l’asciugamano ha messo una borsetta in cui ha riposto l’orologio. Ma non aveva considerato che l’uomo appena conosciuto avrebbe approfittato di un momento di distrazione per avvicinarsi alla sdraio e rubare il prezioso gioiello”.
All’epoca dei fatti, nel 2016, il malvivente non era stato identificato. Solo dopo due anni, la vittima ha riferito, in seguito a una segnalazione, che il suo orologio era in riparazione a Vienna (Austria). Il proprietario ha detto di averlo acquistato da un uomo in Romania e, grazie a una foto dell’Interpol trasmessa alle autorità monegasche, un uomo è stato arrestato. Questo ha dichiarato di aver acquistato l’orologio su una sorta di “Subito rumeno” per 1.000 euro, pensando che fosse un falso. In ogni caso, ha negato di essere il ladro.
Richiesta una pena detentiva severa
“L’indagine è stata molto complessa”, ha ammesso il Pubblico Ministero, “perché il signore ha usato i documenti della moglie per i suoi sotterfugi. Questa stessa ha ammesso che il colpevole “potrebbe essere lui”. All’epoca era un disoccupato tossicodipendente. Inoltre, sebbene abbia giurato di non essere mai stato a Monaco, dei biglietti aerei a suo nome per Nizza corrispondono al periodo del furto. Non credo alla sua versione e, inoltre, nessuno vende direttamente merce rubata. Chiedo otto mesi di reclusione”.
Il tribunale però non si è mostrato troppo d’accordo con l’accusa, dato che ha cambiato il capo d’imputazione da “furto” a “ricettazione” e ha condannato l’uomo a una pena detentiva di sei mesi con la condizionale. Inoltre, durante l’udienza è stato anche rivelato che l’orologio non è ancora stato restituito al suo proprietario.