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Da Christina Stuart Paine a Lady Tina Green. La storia di un impero

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Lady Tina Green / Foto DR

La residente monegasca è una delle donne più ricche e influenti del Regno Unito.

È un personaggio emblematico del Principato. Lady Tina Green è senza dubbio una delle imprenditrici, e miliardarie, più conosciute al mondo. Cofondatrice dello studio di interior design Green and Mingarelli Design, possiede oltre 2.300 negozi in tutto il mondo. Ma come ha fatto a costruire un tale impero? Monaco Tribune vi riporta indietro nel tempo.

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Nata a Londra nel 1949, Christina Stuart Paine viaggia molto da bambina, dividendosi tra Hong Kong, Giappone e Thailandia. Figlia di un rappresentante di vini, la giovane Christina ama lavorare. Ma soprattutto ama creare, realizzare oggetti e utilizzare le sue abilità manuali. Tutte qualità che si riveleranno molto utili in futuro.

Un primo passo nell’industria della moda

Sul versante sentimentale, a soli 17 anni, Christina incontra Robert Palos, detto “Bobby”: un batterista jazz sudafricano di 31 anni. Nonostante la differenza di età, i due si sposano l’anno successivo e Christina continua a viaggiare, in particolare in Australia e Giappone. Sul versante carriera, invece, la giovane donna entra nell’industria dei diamanti, per poi seguire il marito nel suo paese natale, dove insieme aprono una boutique di moda nella città più grande del paese, Johannesburg. La coppia ha due figli: Stasha, artista e autrice, e Brett, fondatore della Brett Palos Investments.

Gli affari di Christina e Robert vanno bene e così aprono una seconda boutique di moda a Londra. Ma mentre Christina si impegna al 100% nella loro attività, per “Bobby” è più complicato. Dopo 20 anni insieme, i due chiedono il divorzio. Christina e Robert rimangono comunque buoni amici e lei gli resterà vicina fino alla sua morte nel 2011.

Nel 1985 Christina incontra Philip Green, un uomo d’affari che descriveva come “una persona normale con una grande etica del lavoro”. I due si sposano nel 1990 e Christina inizia a progettare gli interni dei negozi del marito, avviando così la sua carriera nel campo dell’interior design. La coppia ha due figli: Chloe e Brandon, che di recente ha suscitato scalpore tra la stampa per essere apparso insieme all’attrice Emma Watson.

Un grande legame con il Principato

Nel 1998 la famigliola si trasferisce a Monaco. I Green si integrarono perfettamente nel panorama monegasco e Christina, che è molto discreta quando si tratta di media, partecipa a diverse attività. Nel 2017 viene nominata tesoriere della Fondazione Principessa Charlène, che si occupa della prevenzione degli annegamenti. Diventa anche membro del Consiglio di Amministrazione dell’Association des Amis du Musée Océanographique de Monaco (Associazione degli Amici del Museo Oceanografico di Monaco), che sostiene le iniziative del Museo, incoraggia la sua politica di salvaguardia degli oceani e lavora per sensibilizzare ed educare il grande pubblico.

Forte della sua esperienza con le boutique di Philip, nel 2005 Tina Green viene incaricata di progettare gli interni di uno yacht. Incontra così l’architetto e costruttore Pietro Mingarelli: è la nascita della loro collaborazione, che prenderà il nome di Green and Mingarelli Design. Yacht, appartamenti, case, aerei privati… lo studio è molto richiesto e la coppia lavora fino a 15 ore al giorno! Come sottolinea il Club des Résidents Etrangers de Monaco (CREM), Tina Green ha anche arredato alcuni dei luoghi più prestigiosi del Principato, tra cui la stessa clubhouse del CREM, La Vigie e il SASS Café. Insieme, Tina e Pietro hanno fondato la G&M Design Gallery, un importante luogo di esposizione al Larvotto.

Nello stesso periodo, i coniugi Green acquistano il Lionheart, un megayacht di 90 metri dal valore stimato di 100 milioni di sterline (yacht che però fu bloccato in porto nel 2020 dopo la scoperta di due casi positivi al coronavirus).

Nel 2002, Philip Green acquista l’Arcadia Group, che possiede una serie di negozi di prêt-à-porter tra cui Topshop, Topman, Wallis, Evans, Burton, Miss Selfridge, Dorothy Perkins e Outfit. L’imprenditore diventa amministratore delegato del gruppo, mentre Tina assume la direzione di Taveta Ltd, azionista di maggioranza di Taveta Investments Ltd, la società madre di Arcadia.

I coniugi Green e gli scandali

Nei primi anni, Arcadia dà ottimi risultati. Nel 2005, Tina Green riceve addirittura 1,2 miliardi di sterline di dividendi, un record nella storia del Regno Unito. Ma grazie ai vantaggi fiscali offerti dalla sua residenza nel Principato di Monaco, Tina Green non paga nessun genere di imposta su questa somma nel Regno Unito. La notizia arriva oltremanica e fa subito scalpore. Il gruppo di attivisti UK Uncut organizza diverse proteste davanti ai negozi Arcadia. Secondo il Daily Mail, Philip Green avrebbe usato queste parole per difendere la consorte: “Mia moglie non evade le tasse. La mia famiglia non vive più nel Regno Unito, quindi la questione è ben diversa. Noi paghiamo le tasse nel Regno Unito. Credo che negli ultimi cinque anni abbiamo pagato tra i 300 e i 400 milioni di sterline di tasse sui profitti ottenuti dalla nostra attività”.

Secondo quanto riportato dal The Guardian, questa polemica non ha impedito a Philip Green di essere nominato cavaliere nel 2006 per i servizi resi all’industria della vendita al dettaglio, con l’approvazione del Primo Ministro Tony Blair, nonostante fosse membro del Partito Laburista. Philip Green diventa così Sir Philip Green e Tina Green diventa Lady Tina Green. Secondo una lista stilata all’epoca dal Sunday Times, l’anno successivo la fortuna dei coniugi Green raggiunse i 5 miliardi di sterline.

Sir Philip e Lady Tina Green incrementano le spese: nel 2012, Sir Philip Green festeggia il suo 60° compleanno in Messico. Stevie Wonder, Robbie Williams e i Beach Boys si sono occupati dell’intrattenimento musicale. Tre anni dopo, la coppia vende la filiale British Home Stores (BHS), entrata a far parte del Gruppo Arcadia nel 2009, per appena 1 sterlina. Il problema però è che l’acquirente, Dominic Chappell, un ex pilota da corsa, aveva già dichiarato bancarotta diverse volte e, secondo il The Guardian, non sapeva nulla del settore della vendita al dettaglio.

La fine del Gruppo Arcadia

Nel 2016, BHS crolla e 11.000 dipendenti perdono il lavoro. I coniugi Green vengono accusati di aver ricevuto dividendi nonostante il fallimento. Secondo Insider, circa 100 parlamentari britannici avrebbero addirittura votato, anche se solo simbolicamente, per privare Sir Philip Green del suo titolo, definendolo in un rapporto “il volto inaccettabile del capitalismo”. Per allentare le tensioni, Sir Philip Green versa 363 milioni di sterline per salvare il fondo pensione di BHS.

Ma la tregua non dura a lungo: secondo il The Guardian, nel 2018 Sir Philip Green è stato accusato di aver fatto commenti razzisti nei confronti dei suoi dipendenti, di aver messo le mani addosso a diverse donne dell’azienda e di aver aggredito fisicamente alcuni dei suoi collaboratori. Accuse che il marito di Lady Tina Green ha immediatamente e pubblicamente smentito, anche se qualche anno prima diverse associazioni avevano denunciato le condizioni di lavoro dei dipendenti di Arcadia che, secondo gli attivisti, erano pari allo sfruttamento.

Nel 2019, secondo Reuters, Sir Philip Green è nel mirino della giustizia americana, dopo essere stato accusato di aver “toccato frequentemente e in modo inappropriato” un’insegnante di pilates in Arizona. L’Arcadia Group dichiara che Sir Philip Green “nega fermamente queste accuse” e che “contrariamente a quanto riportato in precedenza dai media, non ci sono accuse giudiziarie di molestie sessuali o di cattiva condotta”.

Nel corso degli anni, la ricchezza della coppia diminuisce drasticamente. Secondo Monaco Life, Sir Philip e Lady Tina Green sono ancora tra le famiglie più ricche del Regno Unito. Nel 2019, però, la loro fortuna è scesa al di sotto del miliardo di sterline e il Gruppo Arcadia, che è stato duramente colpito dalla pandemia di Covid-19, ha chiuso i battenti nel 2021.

Nonostante tutte queste difficoltà, Lady Tina Green continua a lavorare attivamente e con impegno. Secondo il The Sun, Sir Philip Green si divide tra Monaco e il Regno Unito, mentre sua moglie si è stabilita definitivamente nel Principato.

Secondo il The Times, nel 2022 il patrimonio della coppia ha raggiunto i 910 milioni di sterline.