Francesi, americani, inglesi… I turisti più presenti nel Principato quest’estate
Gli italiani si classificano al quarto posto.
Con l’autunno alle porte, per l’Ente del Turismo e dei Congressi, e per il suo direttore Guy Antognelli, è tempo di bilanci. La buona notizia è che la stagione 2023 è stata soddisfacente, con un tasso di occupazione del 75% a luglio e del 72% ad agosto. Un buon risultato, che però è ancora inferiore a quello del 2019.
“Monaco attira una clientela ricercata”, commenta Guy Antognelli, prima di ribadire il concetto di eccellenza. “Monaco è un luogo unico al mondo. Unico per le sue dimensioni, per la sua storia, per la coerenza della sua offerta e per l’eccellenza che deve essere garantita ovunque: nei negozi, nei ristoranti e negli hotel. L’idea è che tutti possano apprezzare la qualità e l’eccellenza. La qualità deve essere presente in qualsiasi tipo di prodotto si consumi. È questo che tutti i partner privati cercano di fare nel Principato”.
In termini di provenienza dei visitatori, “la top 3 di quest’estate, che è anche la top 3 dall’inizio dell’anno, è formata da Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna. L’Italia si colloca al quarto posto. In generale, rispetto al 2019, stiamo assistendo a una crescita della clientela extraeuropea, tra cui un forte aumento dal Medio Oriente”, continua, aggiungendo che il mercato asiatico sta appena iniziando a riprendersi.
L’arrivo degli australiani
Nei prossimi anni, è probabile che vi imbatterete in parecchi australiani. Ce ne sono infatti già “molti a Monaco e sono in aumento rispetto al 2019”, afferma il Direttore del Turismo e dei Congressi. “Sono mercati interessanti per il Principato. Ne vedremo ancora di più nel 2024”.
Nel frattempo, è il momento dei grandi eventi del turismo d’affari: Monaco Yacht Show, Assises de la Sécurité, Luxe Pack, Sportel… “Sono tutti eventi importanti che registrano il tutto esaurito e alcuni di essi attireranno più partecipanti degli anni precedenti. Le candidature per il 2024, 2025 e 2026 stanno già arrivando. Questo dimostra che l’attrattiva del Principato resta ancora forte, anche per conferenze e convegni aziendali”, conclude Guy Antognelli.