Centro commerciale di Fontvieille: il Governo intende rivedere il progetto
Un annuncio che non ha trovato l’unanimità del Consiglio nazionale.
È stato un argomento di rilievo quello discusso lunedì sera durante la nuova sessione di bilancio pubblico. Il nuovo centro commerciale di Fontvieille, che inizialmente avrebbe dovuto comprendere 70 negozi, 12 ristoranti, 800 posti auto, un cinema, due ettari di parco e – soprattutto – 41 alloggi demaniali, ha suscitato scalpore in Aula quando il nuovo Consigliere di Governo-Ministro dell’Economia e delle Finanze, Marco Piccinini, ha annunciato che “ai massimi livelli si sta valutando di adeguare il progetto alle esigenze, ai bisogni e alle possibilità dello Stato, che non sono infinite”.
Marco Piccinini ha precisato che il progetto sarà sicuramente modificato “con una soluzione più adatta alla realtà commerciale odierna”.
“Siamo nel panico? Dobbiamo fermare tutto?”.
L’annuncio ha colto di sorpresa i consiglieri nazionali. “I monegaschi e i loro rappresentanti eletti non capiscono più nulla. Non siamo stati consultati. Sono davvero scioccata e molto dispiaciuta per Monaco”, ha dichiarato Corinne Bertani.
Un’incredulità condivisa dagli altri politici. “Perché? Perché fare marcia indietro? Siamo nel panico? Stiamo fermando tutto? Cosa sta succedendo?”, ha chiesto Nicolas Croesi. “Questo centro commerciale ha vissuto la sua vita, ma è chiaramente in ritardo rispetto ai tempi della società e del mercato. Non rappresenta più l’immagine di Monaco e non basterà una semplice verniciatura. Tra una ristrutturazione minima e il progetto inizialmente previsto, cosa sceglieremo? Non si può trovare un compromesso?”
“Se ci sarà solo una ristrutturazione, possiamo immaginare che non se farà nulla dei 40 alloggi previsti sul tetto del futuro centro commerciale di Fontvieille? (…) Capisco la grande delusione della signora Bertani e non so davvero cosa dirà ai negozianti quando la contatteranno. Sono confusa”, ha commentato Maryse Battaglia, presidente del Comitato per l’edilizia abitativa.
“In tutta onestà, c’è stato un improvviso cambio di marcia che faccio fatica a comprendere alla luce dei dibattiti che si sono tenuti finora, e che ritengo piuttosto ingiusto nei confronti dei negozianti del centro commerciale di Fontvieille ai quali è stato detto per anni: ecco il calendario, ecco il programma. Cosa succederà alla società responsabile della realizzazione di questo cambiamento? Gradirei una risposta a questa domanda: il governo ritirerà la sua firma o revocherà il contratto? Perché ci saranno conseguenze economiche”, ha dichiarato Christophe Brico.
“Sono stupita da questo annuncio, che perdita di tempo”, ha dichiarato Marine Grisoul. “Non riesco nemmeno a immaginare quale sarà la situazione per i negozianti. Un edificio che risale al 1990 verrà semplicemente ristrutturato? Mi sarebbe piaciuto sentire l’opinione del signor Genta sull’attrattiva del posto”.
Quest’ultimo punto è stato sollevato anche da Mathilde Le Clerc: “A Monaco manca una fascia media di negozi. Non posso credere che molti brand non siano interessati al Principato. Non possiamo essere orgogliosi del nostro attuale centro commerciale, nonostante, ovviamente, tutta la buona volontà dei nostri negozianti”.
“Non abbiamo parlato di abbandonare il progetto. Nulla del genere”
Anche Franck Julien, Thomas Brezzo, Balthazar Seydoux, Christine Pasquier-Ciulla, Mikaël Palmaro, Nathalie Amoratti-Blanc e Jean-Louis Grinda hanno espresso stupore e persino rabbia.
Il Ministro di Stato ha poi proseguito: “Contrariamente a quanto ho sentito dire, non abbiamo parlato di abbandonare il progetto. Nulla del genere. Si tratta semplicemente di un progetto che ha subito diversi ritardi e che ora, alla luce di una serie di studi forniti dalla società incaricata di realizzarlo, ha messo al vaglio una serie di proposte che ci sono state fatte. Questo ci ha portato a dire che rivedremo e rivaluteremo il progetto. Ancora una volta, non abbiamo mai detto e non diremo che il progetto è stato abbandonato”.
Pierre Dartout ha anche aggiunto di voler sollevare proprio questo argomento con il Consiglio nazionale durante una commissione di studio plenaria (CPE) sulle grandi opere per il bilancio 2024. “Non si tratta di essere meno ambiziosi in un progetto che contribuirà senza dubbio ad aumentare l’attrattiva del Principato. Quello che dobbiamo fare ora al CPE è presentarvi in modo estremamente obiettivo un certo numero di difficoltà che potremmo incontrare e informarvi delle scelte possibili affinché il progetto possa continuare, ma forse con un’altra dimensione. (…) È prematuro parlare di “rinnovamento” o “ristrutturazione”. Ancora una volta, non abbiamo ancora un’idea definitiva”, ha spiegato il Ministro di Stato.