Lo chef del Palazzo del Principe a Washington al servizio dei più bisognosi
Christian Garcia ha lavorato a fianco degli chef dell’Eliseo, di Buckingham Palace, della Casa Bianca e dell’hotel Willard InterContinental.
Dal 29 ottobre al 2 novembre, il “Club des Chefs des Chefs” si è riunito a Washington per preparare cene eccezionali e offrire pietanze rassicuranti ai meno fortunati. Fondato nel 1977, il gruppo d’élite è stato definito il “G20 della gastronomia”. E per una buona ragione: tutti i suoi membri ricoprono un ruolo prestigioso, quello di chef personale dei capi di Stato o di governo dei rispettivi Paesi.
L’iniziativa di questo incontro nella capitale americana è stata del suo fondatore, Gilles Bragard, ma l’ambasciata di Monaco negli Stati Uniti ha fatto tutto il possibile affinché l’evento si svolgesse senza intoppi. L’ambasciatore di Monaco, Maguy Maccario-Doyle, ha convinto gli ambasciatori di Francia e Italia a organizzare un ricevimento in onore degli chef nelle rispettive residenze.
Gli invitati hanno avuto l’occasione di vivere questa esperienza culinaria e assaggiare i migliori prodotti dei due Paesi, oltre che le delizie della Distillerie de Monaco, come il liquore all’arancia e il gin agli agrumi, non ancora commercializzati in Nord America.
Cucinare per un’associazione
Nello specifico, i 20 chef hanno dedicato il loro primo giorno alla visita dell’associazione benefica DC Central Kitchen, che combatte la fame e la povertà. Hanno impiegato il loro talento per preparare alcuni dei 10.000 pasti che l’associazione distribuisce ogni giorno.
Gli chef presenti sono stati invitati anche a visitare il Pentagono – © Ambasciata di Monaco negli Stati Uniti
Prima di ripartire, gli chef hanno ringraziato gli ambasciatori dei rispettivi Paesi offrendo loro un pranzo preparato dagli chef dell’Eliseo, di Buckingham Palace, della Casa Bianca e dell’hotel InterContinental Willard.
Stanislas Vilgrain, proprietario di “Cuisine Solution”, una realtà gastronomica internazionale, ha organizzato il ricevimento di chiusura. È stata l’occasione per gli chef di consegnare all’ambasciatore Maccario-Doyle la tradizionale giacca da chef e un diploma ad honorem come riconoscimento del suo lavoro nella diplomazia culinaria.