Analisi

Perché l’AS Monaco ha acquisito valore dopo il 2011 e con l’arrivo di Dmitri Rybolovlev

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L’AS Monaco è sulla strada giusta per ritrovare il podio a fine stagione (Foto © AS Monaco)

Proprietario dell’AS Monaco dal 2011 con una quota del 66%, il miliardario russo è pronto a ricevere le offerte di acquisto per il club, che ha rimesso in sesto da quando ne è il principale azionista.

Dopo quanto riportato domenica da Les Echos, secondo cui Dmitri Rybolovlev si sarebbe rivolto alla società di investimenti Raine per elaborare un piano di vendita, totale o parziale, dell’AS Monaco, il portavoce del miliardario russo ha confermato la notizia in un comunicato.

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“In seguito al manifestarsi di un interesse non richiesto, l’azionista di maggioranza dell’AS Monaco ha deciso di avviare una procedura per esplorare alternative strategiche per la sua partecipazione nel club. L’azionista di maggioranza si è avvalso dei servizi del Gruppo Raine, che agirà come consulente finanziario esclusivo in questa vicenda. Raine ha una notevole esperienza nel collaborare con i principali club calcistici del mondo su una serie di incarichi.

Non c’è alcuna garanzia che questa analisi strategica si concluderà con una transazione che coinvolga il club, e al momento non prevediamo di commentare ulteriormente la questione”.

Vendite record dal 2011

La notizia è stata rivelata durante la stagione, quando Dmitri Rybolovlev si è nuovamente impegnato in prima persona per reinvestire nel club e riportarlo in Champions League.

La prova sono proprio i cospicui investimenti fatti durante l’ultimo mercato, con i 30 milioni di euro per Folarin Balogun e i 20 milioni per Denis Zakaria.

Con il suo arrivo nel 2011, il presidente dell’ASM è stato essenziale nella svolta del club, che all’epoca era in Ligue 2. All’inizio della sua avventura, Rybolovlev ha aiutato l’AS Monaco a tornare rapidamente in Ligue 1 e ad aggiudicarsi il campionato francese nel 2017.

Kylian Mbappé ha fruttato all’AS Monaco 180 milioni di euro (Foto DR)

È stato il risultato di un primo periodo segnato dagli investimenti colossali del presidente dell’ASM, che nei primi anni a capo del club ha investito quasi 300 milioni di euro.

Una strategia che ha dato i suoi frutti e che ha permesso all’AS Monaco di ritrovare il suo antico lustro, prima di un cambio di rotta segnato da una nuova strategia sportiva nelle ultime stagioni. Quale? La formazione e la rivendita di giovani calciatori di talento formati nel club o arrivati post-formazione.

Una strategia sportiva vincente che ha fatto registrare all’AS Monaco vendite da record (Kylian Mbappé per 180 milioni di euro, Aurélien Tchouaméni per 100 milioni di euro, James Rodriguez per 75 milioni di euro, Thomas Lemar per 72 milioni di euro, Anthony Martial per 60 milioni di euro…) e lo ha reso uno dei club più redditizi del mondo per diverse stagioni.

Nuove infrastrutture

Tutto questo non ha intaccato le ambizioni sportive del club, che ha partecipato regolarmente alle competizioni europee e si è persino guadagnato un posto nelle semifinali di Champions League nel 2017, anno in cui si è anche portato a casa il titolo di campione di Francia.

Sebbene nelle ultime stagioni il successo dell’AS Monaco a livello nazionale ed europeo sia un po’ scemato, il club ha comunque intensificato la sua politica di formazione, inaugurando nel 2022 La Diagonale: una struttura nuova di zecca che si sposa alla perfezione con la strategia del club in cui la formazione al primo posto.

Una scelta ancora una volta vincente, visto che l’AS Monaco vanta oggi diversi giocatori provenienti dal suo centro di formazione (Ben Seghir, Akliouche, Magassa, Diop, ecc.). Inoltre, dal 2014 l’accademia è stata eletta la seconda più redditizia della Francia, con 325 milioni di euro incassati in 10 anni, grazie alle vendite di Kylian Mbappé (180 milioni di euro), Benoît Badiashile (38 milioni di euro) e Sofiane Diop (22 milioni di euro).

Il centro di formazione dell’AS Monaco è uno dei più redditizi della Francia (Foto © AS Monaco)

Oltre a La Diagonale, destinata alle giovani promesse, dal 2021 l’AS Monaco si è anche attrezzata di un centro di allenamento ultramoderno, voluto e finanziato da Dmitri Rybolovlev con 55 milioni di euro.

Questi investimenti ben ponderati hanno aumentato costantemente il valore del club, che ora sta attirando parecchie attenzioni. L’imprenditore russo aveva già ricevuto l’anno scorso un certo interesse da alcuni investitori americani interessati a investire nel calcio europeo.

Quest’anno, Dmitri Rybolovlev potrebbe riflettere concretamente su queste proposte. Il mercato infatti è piuttosto dinamico, soprattutto dopo la vendita del Chelsea per circa 5 miliardi di euro o ancora l’acquisizione da parte di Jim Ratcliffe del 25% del Manchester United per 1,3 miliardi di euro.

Champions League nel mirino

Ma prima di pensare a una possibile vendita e all’arrivo di un nuovo acquirente, l’AS Monaco lotta per conquistare un posto in Coppa Europa alla fine della stagione, essenziale sia per la realizzazione del suo progetto, sia per acquisire ancora valore.

Arrivati la scorsa estate per sostituire Paul Mitchell e Philippe Clément, Thiago Scuro, che nel frattempo è stato nominato direttore generale del club, e Adi Hütter sembrano aver già dato prova delle loro capacità nella prima metà della stagione.

Il primo con un calciomercato nel complesso riuscito, tra grandi scoperte (Singo), giovani promesse (Balogun) e giocatori affermati (Zakaria). Il secondo con un gioco decisamente offensivo, che ha fatto piazzare la squadra al secondo posto per il numero di gol segnati in Ligue 1 (34 reti). Al momento in quarta posizione nella classifica del campionato, a due punti dal secondo, l’AS Monaco gioca per ottenere il massimo in questa seconda parte della stagione.

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Dmitri Rybolovlev è profondamente legato all’AS Monaco (Foto © AS Monaco)

Tutti gli occhi del club sono puntati sulla Champions League, un campionato promettente che la squadra del Principato si è lasciata sfuggire nella stagione 2018/19 e che potrebbe far fruttare ancora le azioni dell’ASM.