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Dai biplani agli elicotteri: la storia dell’aviazione a Monaco

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Nel 1912, un idrovolante sorvola le acque monegasche. ©Collezione Aéroclub de Monaco

Da circa 120 anni, i cieli monegaschi sono attraversati da tutti i generi di aeromobili.

Sapevi che il Principato ha ospitato il primo volo in elicottero della storia? Nel 1905, durante la costruzione del Museo, spinto dal Principe, l’ingegnere Maurice Léger effettuò i suoi test in una delle grandi sale. All’epoca, il velivolo si alzò in aria per pochi secondi, un’impresa straordinaria. Una decina d’anni dopo, elicotteri ben più moderni avrebbero attraversato i cieli della Costa Azzurra per atterrare sul suolo monegasco. Ma al di là di questo primo tentativo ben riuscito, il Principato ha un legame speciale con l’aviazione e i suoi esordi.

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Il 24 marzo 1912, Monaco ospitò un importante evento aeronautico, una competizione inedita tra idrovolanti con otto aviatori in arrivo da tutto il mondo. Henry e Maurice Farman, due franco-britannici, vinsero questa prima gara al mondo di idrovolanti. A pilotare il velivolo di Henry Farman fu Jules Fischer, che si aggiudicò un premio di 8.000 franchi.

Jules Fischer su un aereo a Port Hercule nel 1912 ©Archivi Istituto Audiovisivo di Monaco

Sul versante francese, Eugène Renaux si classificò secondo con il biplano costruito da Maurice Farman. Con un motore Renault V8 e 70 cavalli di potenza, l’aereo fece guadagnare al pilota 4.000 franchi. In quegli anni, e per molto tempo a venire, gli idrovolanti e altri biplani furono una presenza fissa nel Principato. Questi aeromobili dotati di due ali sovrapposte ebbero il loro momento di gloria durante la Prima Guerra Mondiale e sarebbero poi stati rimpiazzati dal monoplano con un solo paio d’ali alla fine degli anni ’30.

Eugène Renaux con il principe Alberto I nel 1912 ©Archivi del Palazzo del Principe / IAM

La storia dell’aviazione a Monaco parla anche di elicotteri. Nel quartiere di Fontvieille, non è insolito sentire il ronzio delle eliche. Durante gli eventi estivi, l’eliporto di Monaco registra fino a 800 decolli e atterraggi al giorno. Il direttore dell’Autorità monegasca per l’aviazione civile si è messo a nostra disposizione. “A Monaco, la prima elisuperficie è stata creata provvisoriamente nel 1976 e l’eliporto è nato nel 1981”, esordisce Jérôme Journet, descrivendo gli esordi di un’attività in rapido sviluppo.

Vista del molo di Fontvieille nel 1979. A destra la prima elisuperficie, creata temporaneamente fino all’inaugurazione dell’eliporto nel 1981. ©Robert Martin / Istituto Audiovisivo di Monaco

“Un mercato dell’elicottero e del trasporto in elicottero su così larga scala è unico in Europa. Non esiste davvero un equivalente nel campo del trasporto commerciale di tale portata. Interessa Monaco e, più in generale, tutta la Costa Azzurra”, spiega l’ingegnere, diplomato all’École Nationale de l’Aviation Civile.

“È un fenomeno molto particolare. È legato al fatto che le città principali sono sulla costa, quindi si effettua un sorvolo marittimo. Si elimina il problema dell’inquinamento acustico e dei sorvoli urbani, e questo gioca un ruolo importante”, spiega Jérôme Journet, senza dimenticare che anche “la clientela della Costa Azzurra si presta a questo tipo di mezzo”.

Qualche anno dopo, nel 1987, venne costruito l’edificio dell’eliporto, oltre agli uffici. Questi sono ancora gli stessi che oggi frequentano lo staff e i clienti dell’eliporto, anche se più di un anno fa sono stati ristrutturati e rinnovati. “Nel 1991 abbiamo anche aggiunto nuove piazzole di atterraggio e piattaforme retrattili sui lati, per poter ospitare aerei a fusoliera larga”, continua il Direttore dell’Aviazione Civile. Un sistema “probabilmente unico al mondo”, che si adatta alla posizione dell’eliporto e alle mareggiate del Mediterraneo, da cui l’infrastruttura deve essere protetta.

Inaugurazione della nuova piattaforma dell’eliporto di Monaco nel 1991. ©Gaëtan Luci / Palazzo del Principe / IAM

In parallelo alla crescita urbanistica, nascono anche due compagnie aeree monegasche. Héli Air Monaco nel 1976, dei fratelli Patrick e Jacques Crovetto e di loro padre Maurice, e poi Monacair nel 1988 di Stefano Casiraghi. I due operatori del Principato hanno continuato a far crescere la proprio attività. “Si sono posizionati rapidamente in questo mercato, che era molto specifico e senza veri concorrenti”.

“È un mercato molto stagionale. Il raggio d’azione dell’elicottero concentra il grosso del mercato nei servizi verso la Costa Azzurra, le montagne, l’Italia e la Svizzera”, spiega Jerôme Journet. Una delle rotte principali è quella che collega Monaco all’aeroporto di Nizza in soli sette minuti. Questo servizio, offerto dalle due compagnie aeree monegasche, è particolarmente apprezzato in estate e in occasione di eventi di un certo prestigio. Il costo del volo è di poco inferiore ai 200 euro. “A seconda dell’anno, questo servizio rappresenta la metà del traffico dell’eliporto”.

Il prossimo passo per l’aviazione monegasca? La ricostruzione degli hangar dell’eliporto. Lo Stato e le compagnie aeree del Principato lavoreranno insieme nei prossimi anni al rinnovo di questa infrastruttura, essenziale per il buon funzionamento del mercato aereo locale.