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Monaco: la meta ideale per gli imprenditori

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© Monaco Tribune

In un articolo dedicato ai paesi più ricchi del mondo, il magazine Paris Match ha tracciato un ritratto del Principato.

Con i suoi 8 miliardi di euro, il PIL monegasco è uno dei più importanti del mondo. Ma si sa, da sempre Monaco attira la fetta di popolazione più ricca. Come scrive Paris Match, accogliere “questi grandi uccelli migratori” che “tutti vorrebbero”, è la strategia ideale per garantire la sua ricchezza.

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Qatar, Dubai, Hong Kong… secondo l’autore dell’articolo “Monaco: il paradiso degli imprenditori”, anche il Principato fa parte di quei Paesi che “usano ogni mezzo per attirare gli ultra-ricchi” che sono “particolarmente volatili”. Dalla concessione di visti a lungo termine a un quadro giuridico e fiscale vantaggioso, il settimanale stila un elenco delle allettanti offerte del Principato di Monaco per affascinare i nuovi residenti. Non solo, a sostenerli c’è anche “tutto un ecosistema che genera ricchezza: imprese, fondi di investimento, family office (uffici di gestione patrimoniale) e dipendenti qualificati”. Come sottolinea l’autore dell’articolo, Alexandre Ferret, nonostante i suoi 2 km2 di superficie, il  Principato possiede una serie di risorse che gli permettono di puntare in alto.

Puntare tutto sull’attrattiva

Sono proprio le parole di Frédéric Genta, Delegato interministeriale per l’attrattiva e la transizione digitale, che la rivista ha voluto usare per avvalorale le sue argomentazioni. “Punta di diamante”, che ha come missione quella di “rispolverare l’immagine del Principato”, Genta punta tutto sul business per “rompere l’idea che Monaco sia una destinazione per pensionati”. E una buona ragione c’è. Il settimanale, infatti, spiega che le attività finanziarie e assicurative rappresentano la seconda fonte di ricchezza del Principato (17,6% del PIL), con “quasi 4.500 posti di lavoro sugli oltre 60.000 della Rocca”.

Secondo l’articolo, tra i più ricchi si contano sempre più giovani. Sembra quindi impossibile non offrirgli “sicurezza, un sistema educativo eccellente, un’assistenza sanitaria all’avanguardia e un’offerta culturale di qualità”. Sono tutti aspetti su cui “siamo competitivi. Il nostro bene più prezioso rimane la nostra reputazione, che nasce da ciò che rende Monaco una destinazione unica: 700 anni di storia, forti principi europei, uno Stato senza debito e istituzioni stabili”, ha proseguito il Delegato Interministeriale.

Il territorio è limitato… o forse no?

Circa 40.000 francesi e 10.000 italiani vengono a lavorare ogni giorno sulla Rocca. Questo fa del Principato “il più grande datore di lavoro della Costa Azzurra”, secondo Éric Ciotti, ex presidente del Consiglio dipartimentale delle Alpi Marittime e attuale presidente del Gruppo di amicizia Francia-Monaco all’Assemblea nazionale francese. Secondo Ciotti, “dobbiamo rafforzare questo rapporto economico. Fare delle Alpi Marittime una regione che accoglie, una zona franca che potrebbe contribuire a risolvere il problema della mancanza di spazio del Principato”. Un nuovo modo per rafforzare l’influenza e l’attrattiva di Monaco? Staremo a vedere.