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Intervista

“Non so se ci siamo innamorati in quel momento”: il Principe Alberto II riflette sul suo incontro con la Principessa Charlène

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Il Principe Alberto II e la Principessa Charlène portano la fiamma olimpica attraverso il Principato di Monaco © Direzione della Comunicazione

Il Principe Alberto II e la Principessa Charlène hanno rilasciato un’intervista insieme a Paris Match. Hanno parlato di come si sono conosciuti e del ruolo dello sport nella loro vita.

Sono quasi 15 anni che il Principe Alberto II condivide la sua vita con la Principessa Charlène Ma non sarebbe stato così se non si fossero incontrati durante una gara di nuoto a Monaco chiamata Mare Nostrum.

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“Non so se ci siamo innamorati in quel momento. In seguito non ho più rivisto Charlène per diversi anni”, ha dichiarato il Principe Alberto II nell’intervista pubblicata giovedì 1 agosto.

E quando il giornalista ha chiesto al Sovrano quali ricordi avesse dell’incontro, non sono mancati gli elogi per la moglie. “Prima di tutto, ho pensato che fosse un’eccellente nuotatrice, e poi che fosse una persona socievole, sorridente e alla mano. Ci siamo divertiti molto”, ricorda, prima di fare una confessione: “Non so se devo dirlo, ma quella sera le ho causato un po’ di problemi perché non l’ho riaccompagnata in tempo”.

“Sì, è vero che quella sera ho avuto qualche problema, ma non vi racconteremo tutto”, ha risposto la Principessa Charlène.

Un incontro all’insegna dello sport

È stato poi nel 2006, alle Olimpiadi invernali di Torino, che i due piccioncini sono apparsi per la prima volta mano nella mano. Un ambiente che gli era particolarmente familiare, visto che entrambi avevano partecipato alle Olimpiadi come atleti. Uno come membro della squadra monegasca di bob e l’altra come membro della squadra femminile sudafricana di nuoto.

“Quando lo si vive appieno per sedici giorni, ci si sente parte di una famiglia. Certo, c’è la competizione: si è lì per fare meglio dei concorrenti, delle altre squadre. Ma è anche con loro che si condivide questa esperienza unica”, dice il Principe Alberto II.

La Principessa Charlène, da parte sua, ricorda: “la sensazione che ho provato quando sono entrata nello stadio di Sydney per la cerimonia di apertura nel 2000. In quel momento ho sentito di aver raggiunto un obiettivo. Ero piena di orgoglio e di emozioni. È stato travolgente. Sognavo questo momento da quando avevo 8 anni.

Lo sport nel sangue

Per il Principe e la Principessa, lo sport è una passione che si tramanda di generazione in generazione. Prima il nonno materno del Principe Alberto II, Jack Kelly, campione di canottaggio e tre volte medaglia d’oro, poi suo figlio, anche lui campione di canottaggio.

“Ma questo amore per lo sport viene da entrambi i lati della mia famiglia. Mio padre ha giocato a calcio e a rugby e in gioventù ha anche praticato il pugilato. Prima di me, il mio prozio, Guy de Polignac, ha disputato almeno una stagione nella squadra francese di bob negli anni ’30”, spiega.

Alla domanda sul ruolo dello sport nell’educazione dei gemelli Jacques e Gabriella, il Principe Alberto II ha detto che i suoi figli “nuotano e fanno ginnastica. Sono stati indirizzati anche alla scherma, al tennis e alla pallavolo. Jacques pratica il taekwondo. I valori dello sport sono davvero fondamentali”.