Gildo Pallanca Pastor: “Trasformare un sogno impossibile in realtà”
Il ricco imprenditore monegasco ha affrontato di tutto. L’inferno, con il brutale assassinio di sua madre, Hélène Pastor, mentre si stava riprendendo da un doppio ictus. La resurrezione, con il successo dell’avventura elettrica Venturi. E infine la gloria, quando la NASA e SpaceX hanno selezionato il rover sviluppato da Venturi per andare sulla Luna. Ritratto di un sognatore con i piedi ben piantati nella terra monegasca e gli occhi puntati alle stelle.
“Quello che conta per me è trasformare un sogno impossibile in realtà. Mi piacciono i progetti folli, insoliti, straordinari”. C’è chi cade nella “trappola” dell’imprenditoria fin da giovani, e Gildo Pallanca Pastor è sicuramente uno di loro.
Innovazione, tecnologia, scommesse… la vita di questo imprenditore monegasco è costellata di sfide, una più folle dell’altra, intessute con passioni, incontri, avventure condivise, sogni e successi. Gildo Pallanca Pastor si è distinto in tutto ciò che ha fatto, dall’imprenditoria (nel settore immobiliare, nella ristorazione e nella radio) all’automobilismo e alla velocità, fino all’esplorazione di alcune delle regioni più inospitali del pianeta.
Il tutto portando i colori di Monaco sempre più in alto… fino alla Luna.
Ma prima, torniamo sul pianeta Terra. A Monaco, per la precisione. È il 1985 e Gildo, appena diciottenne, è euforico. Sta per lanciare la sua prima azienda, specializzata nella ristrutturazione di appartamenti. Ma all’epoca era troppo giovane per essere il responsabile legale dell’azienda, quindi è costretto a registrarla a nome dei genitori.
Poco importa: “a 18 anni nutrivo già un forte desiderio di interessarmi al mondo che ci circonda”, ricorda l’imprenditore, per il quale “questa prima esperienza ha rappresentato un’avventura non solo economica, ma anche di indipendenza dalla famiglia”.
Tre anni dopo, Gildo supervisiona la costruzione del Gildo Pastor Center, che con i suoi 90.000 metri quadrati è tuttora il più grande complesso di uffici del Principato.
Le origini della dinastia Pastor
L’edificio è intitolato a Gildo Pastor, nonno del ragazzo, che lo ricorda come “una persona molto intelligente e anche molto simpatica. Un vero visionario e un gran lavoratore. È sempre stato un esempio per me”. Gildo Pastor è conosciuto soprattutto come colui che ha consolidato la posizione della dinastia Pastor nel panorama monegasco.
Suo padre, Jean-Baptiste Pastor, arriva a Monaco nel 1880. Di professione scalpellino, si dedica all’edilizia e si aggiudica rapidamente una serie di contratti redditizi – tra cui la costruzione del primo stadio del Principato alla fine degli anni ’30 – prima di cedere le redini dell’azienda al figlio Gildo, al termine della Seconda Guerra Mondiale.
Vero e proprio genio degli affari, Gildo Pastor realizza una serie di successi immobiliari che assicurano la fortuna della sua famiglia per diverse generazioni. Alla sua morte, nel 1990, il nonno di Gildo Pallanca Pastor aveva reso la sua famiglia una delle più importanti della Rocca.
Con oltre 500.000 metri quadrati, il patrimonio immobiliare che l’imprenditore lascia ai suoi tre figli – Victor, Hélène e Michel – si aggira intorno ai 19 miliardi di euro. Una fortuna capace di aprire tutte le strade… ma anche, purtroppo, di suscitare ogni genere di invidia, come il destino ricorderà presto alle nuove generazioni di Pastor nel più crudele dei modi.
L’assassinio di Hélène Pastor: una bomba giudiziaria, familiare e personale
Il 6 maggio 2014, Hélène Pastor – figlia di Gildo Pastor e madre di Gildo Pallanca Pastor – va come ogni giorno a trovare il figlio. Dopo l’ictus che lo aveva colpito qualche mese prima, l’imprenditore era in convalescenza all’ospedale di Larchet. All’uscita dall’ospedale monegasco, l’ereditiera viene colpita da un proiettile a bruciapelo sparato da un uomo che la stava aspettando nel parcheggio. Hélène Pastor è deceduta per le ferite riportate nella notte tra il 20 e il 21 maggio. Dieci giorni dopo anche il suo autista viene preso di mira dall’assassino.
A Monaco e ben oltre i suoi confini, le ripercussioni di questo duplice omicidio sono state commisurate alla fama e alla fortuna della famiglia Pastor. È una bomba. Chi avrebbe mai voluto uccidere l’ereditiera di una delle famiglie più potenti di Monte Carlo?
Gli investigatori identificano e arrestano subito l’uomo armato e il suo complice, due giovani comoriani di Marsiglia. I due hanno dichiarato alla polizia di aver agito su richiesta di Wojciech Janowski, il fidanzato di Sylvia Ratkowski, la figlia di Hélène. Janowski ha confessato, ma in seguito ha ritrattato la sua dichiarazione.
Quando il 17 settembre 2018 si è aperto il processo davanti alla Corte d’Assise di Aix-en-Provence, sul banco degli imputati c’erano dieci persone. Janowski è stato infine condannato all’ergastolo, una sentenza che sarà confermata in appello nel 2021. “Questa storia ha sconvolto la mia vita”, ha confidato Gildo Pallanca Pastor in occasione del secondo processo, quando si era ripreso psicologicamente. Ed è determinato a lottare per ottenere giustizia per sua madre.
Brasserie de Monaco e Radio Monaco: due avventure “profondamente radicate nel Principato”
Giustizia è stata fatta. Purtroppo, però, la giustizia non è in grado di riparare un cuore spezzato o una famiglia distrutta da una tragedia. “Il clan dei Pastor si è allontanato da me”, si rammarica Gildo in un’intervista a Paris Match: “Sono partito con mia moglie e i miei figli per New York, dove ho trovato dei medici che mi hanno insegnato a camminare e a parlare di nuovo. Ho ripreso la mia attività”.
E che attività! Gildo sa il fatto suo. All’inizio degli anni ’90, il giovane imprenditore è stato uno dei precursori del movimento “business angels” in Europa, investendo in decine di aziende, per lo più del settore automobilistico o ambientale. Tutto questo senza mai rinnegare o dimenticare le sue radici monegasche.
È così che nel 2008 Gildo, con la Brasserie de Monaco, si lancia nella produzione di una birra originale monegasca, riportando in auge una tradizione che si era persa da più di un secolo. Situata in una location ideale a Port Hercule, la birreria si è gradualmente affermata come istituzione locale, continuando a produrre birre eccezionali e premiate regolarmente.
Gildo Pallanca Pastor è anche il fondatore di Radio Monaco (ex Radio MC One), che dagli anni ’90 trasmette una selezione electro-pop e ha recentemente acquisito uno studio all’avanguardia: “grazie alla nostra costante ricerca di innovazione”, confida Gildo, “offriamo un’esperienza coinvolgente e moderna, pur rimanendo profondamente radicati nel Principato, vicini alle sue personalità, ai suoi eventi più importanti e alla sua vivace cronaca“.
La passione per le auto
Ma la vera passione di Gildo è un’altra: lo sport, le auto e la velocità. Le macchine più spettacolari. Le sfide. L’adrenalina. Sebbene si sia presto reso conto che gli mancasse quel “qualcosa in più” necessario per competere alla pari con le leggende della Formula 1, questa delusione non lo ha dissuaso dal frequentare le piste, anzi.
Rimane aggrappato al suo sogno, conducendo un’eccellente carriera come pilota – Porsche Supercup, Volant Elf, Rallye-Raid, Renault Europa Cup, Parigi-Dakar, 24 Ore di Daytona, e non solo. È in questo periodo che incontra alcuni dei più grandi nomi dell’automobilismo.
A metà degli anni ’90, Gildo si pone una nuova sfida: battere il record mondiale di velocità su ghiaccio. Il 3 marzo 1995 al volante di una Bugatti EB110, sfreccia a 315 km/h sui mari ghiacciati della Finlandia. Un momento emozionante, come se non avesse peso sul ghiaccio: “una gioia immensa”, ricorda con emozione.
La “febbre” per le auto non lo ha mai abbandonato. Nel luglio 2000, Gildo Pallanca Pastor acquista il costruttore francese di auto sportive Venturi. “Su 35 offerte, io ho fatto quella più bassa”, ricorda con una certa malizia, “ma sono stato l’unico a dire che avrei preso tutto e sarei andato a Monaco”.
Ammettendo di aver “sempre pensato di voler costruire un’auto elettrica”, Gildo ricorda che quando “gareggiava contro le Venturi, (aveva) notato molte cose interessanti, ma mancava una forza innovatrice”. Ne prende subito atto. Sceglie così di passare completamente all’elettrico prima di chiunque altro, dando una svolta al marchio e schierando le sue auto dai nomi evocativi – la Fetish, la Volage, l’America, l’Eclectic e l’Astrolab – sui circuiti, dove presto battono un record dopo l’altro: record mondiale di velocità con un veicolo elettrico (549 km/h), record con un veicolo a idrogeno (487 km/h) e così via.
Nel marzo 2019, arriva la consacrazione: sul circuito di Formula E (cioè elettrico) di Hong Kong, il pilota Edoardo Mortara porta il team Venturi sul gradino più alto del podio. Una vittoria storica per lo sport monegasco.
Mentre le auto elettriche conquistano il mondo, Gildo Pallanca Pastor sposta la sua attenzione sulle moto elettriche. Nel 2010 acquista il produttore francese Voxan, che all’epoca era in amministrazione controllata.
“La mobilità in città passa dalle due ruote, tre ruote e quattro ruote. In Venturi ci occupiamo di auto sportive tanto quanto di veicoli per le consegne”: guidato dalla sua intuizione, Gildo replica il suo successo con il Voxan Wattman. Guidato dal sei volte campione del mondo di motociclismo Max Biaggi, ha stabilito più di dieci record mondiali nella categoria oltre i 300 kg. Lo scorso agosto, poi, è stato il Voxan da meno di 150 chili a strappare quattro nuovi record sul lago salato di Bonneville (USA): “un magnifico regalo per celebrare il 15° anniversario della nostra collaborazione” con l’Università dell’Ohio.
Dai ghiacci dei poli alle distese lunari: l’avventura di Venturi continua nello spazio
Anche se la scuderia Venturi Racing viene venduta a un fondo d’investimento americano nel dicembre 2020, Gildo mantiene il suo posto e riesce a tenere la sede dell‘”unica scuderia monegasca” a Monaco. Ma l’impresa di Venturi è tutt’altro che finita.
Avventuriero nell’animo, Pastor meditava da tempo su un’idea ispirata dallo stesso Principe Alberto II: inventare un veicolo elettrico per l’esplorazione polare. Nel 2021, presenta il nuovo Venturi Antartica al Principe Alberto II: il primo prototipo era stato testato due anni prima da Sua Altezza in persona nel clima gelido del Canada.
Si tratta di una prodezza tecnologica per un veicolo unico al mondo ed ecosostenibile, che consente agli scienziati della Stazione belga Princess Elisabeth di accedere alle zone di studio senza inquinare l’ambiente di lavoro. E tutto questo a temperature estreme che possono raggiungere i -50°C.
Condizioni non molto diverse da quelle dello… spazio. Dopo le distese ghiacciate dei poli, dove un membro del gruppo Venturi ha effettuato una spedizione nel 2022 in omaggio al grande esploratore Principe Alberto I, Gildo Pallanca Pastor si cimenta nell’esplorazione del cosmo.
Per cominciare, la Luna: con sede negli Stati Uniti (Venturi Astrolab), in Svizzera (Venturi Lab) e a Monaco, il gruppo ha sviluppato un nuovissimo rover lunare, dotato di tecnologie rivoluzionarie: ruote deformabili, resistenza alle radiazioni e non solo.
Chiamato FLEX, il veicolo è stato scelto sia da SpaceX, la società del miliardario Elon Musk, per essere inviato al polo sud lunare, sia dalla NASA, nell’ambito del progetto Artemis, che mira a inviare astronauti sul nostro satellite entro il 2026. Un doppio riconoscimento per Gildo Pallanca Pastor, che ha portato l'”expertise” di Venturi e dei monegaschi a essere riconosciuta a livello mondiale.
Passare alla storia
“Negli ultimi vent’anni, il Gruppo Venturi ha sviluppato alcuni veicoli elettrici molto potenti e davvero unici”, ha dichiarato entusiasta Gildo l’anno scorso: “è arrivato il momento di fare un ulteriore passo avanti e di far entrare il Gruppo Venturi nei libri di storia. Al termine della missione, questo rover sarà il più grande e potente mai inviato sulla Luna”.
“Nessuno, me compreso, poteva immaginare che avremmo realizzato le nostre conquiste industriali su DUE pianeti”, ha dichiarato Gildo in occasione del 20° anniversario del Venturi Group.
L’uomo che, fino al 2015, è stato presidente della sezione Ambiente e Sviluppo Sostenibile del Consiglio Economico e Sociale di Monaco, e che vanta le insegne di Cavaliere dell’Ordine di Saint-Charles, Cavaliere della Legion d’Onore (conferite dal Presidente della FIA Jean Todt) e Console Generale di Monaco a New York, ammette che andare sulla Luna è “il più grande progetto della (sua) vita professionale”. Ci sarà presto una bandiera monegasca sulla Luna?