Pena sospesa per l’aggressore di Arthur Leclerc al volante dell’auto del fratello, Charles Leclerc
I fatti risalgono al 2022, quando Arthur Leclerc, pilota monegasco, era fuori a cena a Bordighera con un gruppo di amici.
È una piacevole serata primaverile di giugno 2022. Arthur Leclerc e i suoi amici hanno deciso di andare a Bordighera, al confine con l’Italia, per godersi una cena in riva al mare.
Quando esce dal ristorante e si dirige verso l’auto, Arthur viene fermato da un ragazzo che grida ripetutamente il suo nome in mezzo alla strada. Il pilota monegasco, che sembra riconoscerlo, gli chiede di calmarsi, ma basta un attimo perché la situazione degeneri.
I monegaschi trovano finalmente l’auto, ma mentre stanno facendo inversione per tornare a casa, il giovane riemerge sul ciglio della strada con tre o quattro amici. Arthur, al volante del veicolo, è costretto a rallentare.
Gli animi si surriscaldano in un attimo e all’improvviso il ragazzo italiano originario di Ventimiglia sferra un pugno violento in faccia al pilota, che ha il finestrino aperto. La situazione degenera e il gruppo di malviventi inizia ad assalire anche l’auto, con una violenza tale da riuscire a rompere il parabrezza a mani nude.
Dopo qualche interminabile minuto, un’altra macchina riusce a intervenire facendo da scudo, come riportato dal Presidente della Corte.
Il soggetto è stato identificato due anni dopo a Monaco
Nonostante le numerose testimonianze, l’aggressore è stato identificato solo quest’anno. È stato finalmente arrestato nel Principato e riconosciuto dalla Sûreté Publique lo scorso aprile, mentre era ubriaco in strada.
Sotto la custodia della polizia, l’imputato ha ammesso la lite con Arthur e ha spiegato che in quel momento era in forte stato di ebbrezza e che si era “spaventato” quando l’auto del monegasco gli aveva “sfiorato il piede”. Secondo la sua deposizione, sarebbe stato lui a sferrare il primo colpo.
Cinque giorni di inabilità assoluta al lavoro
A seguito dell’aggressione, Arthur Leclerc ha ricevuto cinque giorni di congedo per malattia (ITT). L’avvocato difensore, Gamerdinger, ha sottolineato la “grave violenza” dei colpi, in particolare quelli all’occhio del pilota, che avrebbero potuto avere “conseguenze profonde e irreversibili per la sua salute e la sua carriera”.
Il caso non riguarda solo Arthur, ma anche il fratello maggiore, il pilota di Formula 1 Charles Leclerc, dato che l’auto coinvolta apparteneva proprio a quest’ultimo. Entrambi hanno chiesto un risarcimento di circa 20.000 euro in totale per compensare le lesioni e lo shock di Arthur, le riparazioni del veicolo e le spese legali.
Dopo aver deliberato, il Tribunale penale di Monaco ha emesso una sentenza di condanna a sei mesi di reclusione con la condizionale e un ordine di espulsione dal territorio monegasco di due anni per l’aggressore, una decisione che supera la richiesta del pubblico ministero di una pena di soli due mesi.