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“Sono un architetto della luce”: Jean Nouvel firma il nuovo concept della banca UBS di Monaco

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Il rooftop offre una vista a 360° sul Principato, dal mare alle montagne © Monaco Tribune / Théo Briand

La banca lancia per la prima volta questa “experience” innovativa. In esclusiva per i suoi clienti, offre un rooftop con bar e ristorante.

Immaginate di entrare in una banca e, invece che in una tradizionale sala riunioni, di trovarvi all’11° piano di un’elegante torre, a sorseggiare un drink o a gustare pietanze raffinate con una vista mozzafiato sul Principato. Questo è ciò che UBS Monaco, al numero 2 di rue de la Grande-Bretagne, offrirà ai suoi clienti a partire da dicembre. L’edificio storico, appena ristrutturato e rialzato di diversi piani, si trasforma in un vero e proprio salotto.

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L’architetto dietro questa opera superba è nientemeno che Jean Nouvel, autore di molti edifici iconici in tutto il mondo.

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© Monaco Tribune / Théo Briand

L’architettura Belle Epoque incontra il minimalismo

Con una base in stile Belle Époque, l’edificio aveva già subito due “riarchitetture”, come le chiama Jean Nouvel, prima della sua. Ma attenzione, riarchitettura non vuol dire rimuovere le tracce del passato, che “testimoniano diverse epoche e diversi modi di approcciare l’architettura”, considerata da lui una forma d’arte.

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© Monaco Tribune / Théo Briand

Unire l’architettura Belle Epoque, dove i dettagli abbondano, con quella contemporanea, dove il minimalismo regna sovrano, non è facile. Tuttavia, Jean Nouvel è stato in grado di vincere questa sfida, facendo sorgere dalla base Belle Epoque una torre in continuità con l’edificio originale. Il vetro, tanto caro all’architetto, è utilizzato per far entrare la luce. “Sono un architetto della luce”, afferma Jean Nouvel, che trova “più facile lavorare con il vetro” che con altri materiali.

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© Monaco Tribune / Théo Briand

Una leggerezza fatta di vetro

L’eleganza di questa estensione risiede soprattutto nella sua leggerezza. Man mano che si sale, le facciate della torre diventano sempre più trasparenti e le finestre diventano “più astratte” per dare l’impressione di trovarsi all’esterno.

Jean Nouvel, infatti, è “stufo di finestre che non possono essere modificate, come tutte quelle degli edifici del settore terziario” che stanno sorgendo. Per lui, la sfida più grande in ogni progetto “è ricordare ciò che è stato dimenticato e riuscire a integrare un luogo nel suo ambiente”. “L’architettura non deve essere vista come un elemento funzionale, ma come una piacevole sorpresa”.

Mentre i primi piani sono dedicati alle riunioni e ai colloqui tra i banchieri e i loro clienti, in un ambiente silenzioso e open space, i livelli superiori sono più informali, con un lounge bar e un rooftop che si affaccia su “una delle più belle viste di Monaco”. Il tetto, a specchio, riflette il mare e lo skyline del Principato, offrendo “continuità con la città”.

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© Monaco Tribune / Théo Briand

I clienti potranno portare con sé chi desiderano, come si fa in un club privato, per concludere affari in un’atmosfera rilassata e in completo relax.