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Villa Bellevue: le umili origini del primo casinò di Monaco

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© Luigi Crette - Archivi del Palazzo di Monaco - IAM

Prima di stabilirsi a Monte-Carlo, il casinò si trovava nel quartiere di La Condamine.

A pochi passi dalla stazione di Monaco, in fondo a un vicolo di La Condamine, si trova Villa Bellevue, al 49 di rue Grimaldi. Questo modesto edificio, che oggi ospita appartamenti, viene spesso tralasciato da chi ha fretta di scoprire Monaco. Eppure racchiude i semi di una storia straordinaria che ha reso il Principato ciò che è oggi: fu il primo casinò del Paese. Prima che Montecarlo diventasse il simbolo del lusso e del gioco d’azzardo, fu qui che Monaco scommesse per la prima volta su un prospero avvenire.

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Un progetto modesto ma ambizioso

Nel 1856, in una Monaco ancora lontana dall’effervescenza che conosciamo oggi, il Principe Florestano I, incoraggiato dalla Principessa Carolina, prese l’audace decisione di autorizzare l’apertura di un casinò per risollevare le finanze del Principato. All’epoca, Monaco aveva appena perso una parte significativa del suo territorio in seguito alla secessione di Mentone e Roquebrune nel 1848, che aveva gettato il Paese in una situazione economica piuttosto delicata.

Ispirandosi a iniziative simili in Europa, il Principe Florestano sperava che questa sala da gioco avrebbe attirato visitatori e dato una spinta all’economia locale. Come sede fu scelta Villa Bellevue (chiamata anche Villa Colombe durante la costruzione nel 1852), uno dei primi edifici del quartiere La Condamine. Il 26 aprile 1856, il progetto fu affidato per ordine sovrano a due giornalisti parigini, Albert Aubert e Léon Langlois.

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© Luigi Crette – Archivio del Palazzo di Monaco – IAM

Secondo gli Annali monegaschi, i giornalisti avrebbero dovuto aprire “una sala da gioco, da concerto e altri intrattenimenti (…) in cambio di un quarto dei profitti e di una garanzia minima di 25.000 franchi”. Il contratto prevedeva anche “la costruzione di alberghi e ville, di una tipografia che pubblicasse un giornale almeno una volta alla settimana, la creazione di servizi di battelli e omnibus da Monaco a Nizza” e il potenziamento del porto.

Un inizio difficile

Nonostante le ambizioni iniziali, questo primo casinò faticò a generare profitti e i requisiti erano probabilmente troppo onerosi. Situato lontano dalle vie principali dell’epoca, non riuscì ad attirare l’attenzione dei turisti. La Condamine, oggi un quartiere popolare e vivace, non aveva né il fascino né le infrastrutture per competere con altre destinazioni europee.

Solo un anno dopo, i giornalisti vendettero le loro quote ad Augustin Frossard de Lillebonne, che le rivendette pochi mesi dopo a Pierre-Auguste Daval. Quest’ultimo decise di trasferire il casinò, che aveva solo tre anni di vita (1858), in Place du Palais presso l’Hôtel de Russie.

Qui riscosse un certo successo e divenne presto troppo piccolo: occorreva un edificio più grande. Il Casinò di Monte-Carlo nacque nel 1863 grazie a François Blanc, che prese le redini del progetto. Fu costruito nel luogo strategico che conosciamo ancora oggi, con una vista panoramica spettacolare e un accesso più semplice, soprattutto con l’arrivo del treno nel 1868.

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Cartolina del Casinò nel XX secolo © Jean-Paul Bascoul

Tradizione e innovazione

Oggi, Villa Bellevue resta una testimonianza discreta di un passato poco conosciuto. Mentre il Casinò di Monte-Carlo attira ormai tutti gli sguardi, anche la prima casa da gioco del Principato merita un posto di rilievo. È proprio qui, in questo modesto edificio, che Monaco ha scommesso sul suo futuro.