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Intervista

Oltre le parole: scopriamo il mondo della comunicazione animale con Shaïna Lebeau

Shaïna Lebeau

In un mondo in cui il benessere degli animali sta diventando sempre più importante, la comunicazione animale è una pratica affascinante che si fa strada per stabilire un dialogo autentico tra uomini e animali.

Nella nostra nuova serie dedicata alle terapie alternative, Monaco Tribune incontra i professionisti che stanno ridefinendo il nostro rapporto con il benessere. Dopo aver esplorato gli oli essenziali con Peter Pinville, aromaterapeuta e naturopata, continuiamo con questa seconda puntata alla scoperta del mondo, ancora poco conosciuto, della comunicazione animale, un approccio che sta rivoluzionando il rapporto con i nostri amici a quattro zampe.

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L’arte di ascoltare oltre le apparenze

“La comunicazione animale, prima di tutto, è ascoltare. Ascoltare ciò che l’animale ha bisogno di esprimere.” Queste parole di Shaïna Lebeau, comunicatrice animale e autrice, risuonano come un mantra. Accompagnata dal suo partner e collaboratore Florent Richet, ci apre le porte di una pratica spesso fraintesa.

È il giorno più bello della loro vita

Contrariamente ai preconcetti, non si tratta di un approccio esoterico, ma di uno scambio basato sulla telepatia e sulla trasmissione di pensieri attraverso le onde cerebrali. “Gli animali hanno sempre onde cerebrali tra 7 e 13 Hz, sia quando dormono sia quando giocano. Negli esseri umani, questa frequenza corrisponde a uno stato di leggero rilassamento,” spiega Shaïna. È in questo stato che si stabilisce la connessione.

Un codice etico rigoroso

 

Prima di ogni seduta, Shaïna Lebeau applica un codice etico rigoroso che ha sviluppato personalmente. Ai proprietari vengono poste quattro domande fondamentali, l’ultima delle quali è particolarmente rivelatrice: “Siete pronti a realizzare tutto ciò che l’animale proporrà, non solo per lui, ma anche per voi?”

“Se non ricevo un sì deciso a tutte e quattro le domande, preferisco non fare la seduta per rispetto verso l’animale,” precisa. Un impegno reciproco è essenziale, poiché, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, “l’animale sarà sempre d’accordo, è sempre entusiasta di esprimersi. Gli animali non aspettano altro, è il giorno più bello della loro vita.”

Florent Richet e Shaïna Lebeau © Shaïna Lebeau

Una seduta in quattro fasi

Una seduta completa di comunicazione animale dura tra le due e le tre ore e si articola in quattro fasi distinte. Per circa un’ora e mezza, l’animale si esprime liberamente. Successivamente, tutto ciò che ha condiviso viene tradotto agli umani della casa. La terza parte è una sorta di “riunione di famiglia” in cui tutti possono porre domande. Infine, viene fornito un resoconto scritto con le proposte dell’animale.

“L’animale parlerà del suo argomento preferito: gli esseri umani con cui vive. Parlerà di sé, ma molto poco,” sottolinea Shaïna. Questa rivelazione sorprende spesso i proprietari, che scoprono quanto il loro compagno li conosca nel profondo.

Perché è stato qui tutto questo tempo?

Richieste varie ma profonde

I motivi per cui i proprietari si rivolgono alla comunicazione animale sono diversi. “Ci chiamano spesso per problemi comportamentali difficili o inappropriati, come la tendenza a scappare, gli scatti di rabbia o i conflitti tra animali,” spiega Florent. Tuttavia, queste preoccupazioni così umane differiscono spesso da ciò che l’animale vuole veramente esprimere.

Shaïna aggiunge: “Ricevo molte richieste per gli ultimi istanti di vita, quando gli umani non vogliono lasciar andare il loro animale malato. È molto difficile. Si rendono conto di quanto il loro amico a quattro zampe sia stato importante per loro e non riescono a lasciarlo andare, si dicono: Ma allora perché è stato qui tutto questo tempo? Non posso lasciarlo andare, è il mio compagno di vita”.

Come fa a saperlo? Non era con noi

Alcuni proprietari sostengono che il loro animale “stia bene, sia affettuoso e felice, e non sia aggressivo” e che quindi “non abbia nulla da dire”. Tuttavia, anche dietro un comportamento apparentemente normale, “c’è sempre qualcosa di profondo,” assicura Florent.

Rivelazione sorprendenti

Gli animali percepiscono aspetti della nostra vita che spesso ignoriamo. Shaïna racconta di un cane che, durante una consultazione, ha rivelato le difficoltà della sua proprietaria nel rapporto con il padre, andato via quando lei era bambina, e come questo influenzasse le sue relazioni attuali.

Come spiegare questa incredibile percezione? Florent spiega: “L’animale ha accesso ai nostri pensieri, parole, emozioni. Ci conosce profondamente, ha accesso al nostro inconscio, semplicemente perché non è influenzato da due cose: l’aspetto mentale, che ci fa porre troppe domande, e l’ego, che può essere sovradimensionato o sottodimensionato e condiziona le nostre reazioni in base alle esperienze di vita.”

Ma cosa ancora più sorprendente, Shaïna spiega che “gli animali sono sempre con noi, sia che siamo lì fisicamente o meno. Captano i nostri pensieri, stati d’animo ed emozioni, tutto quello che facciamo. Sono qui per accompagnarci.” A questo proposito racconta l’aneddoto di un gatto che sapeva che la sua proprietaria aveva rivisto un ex, nonostante lei lo negasse. “Come fa a saperlo? Non era con noi” ha detto stupita la proprietaria.

Florent Trichet © Shaïna Lebeau

Un cammino verso il benessere condiviso

I messaggi trasmessi dagli animali sono sempre mossi da un’intenzione positiva. “L’animale è senza filtri, esprime ciò che sente in modo benevolo, senza giudicare, ma ciò che sente è buono. Quindi lo dice, lo esprime” spiega Florent. Questa sincerità rappresenta “un dono prezioso per l’umano” che, se seguito, porta a “un benessere condiviso, per entrambi.”

Dalla scoperta alla vocazione

I percorsi di Shaïna e Florent illustrano due modi diversi di arrivare alla comunicazione animale. Shaïna ha scoperto questa capacità da bambina, quando ha realizzato che gli altri non sentivano gli animali come lei. Un evento traumatico l’ha portata a chiudersi nel suo mondo, in questa connessione privilegiata: “A otto anni ho deciso di non parlare più fino all’adolescenza. Sono rimasta in contatto con gli animali, ma meno con gli umani.”

Florent, invece, è uno scettico convertito. “Non ero completamente interessato alla comunicazione animale, non credevo fosse possibile.” Tutto è cambiato durante un corso con Shaïna. “Ho ascoltato il mio cane e mi ha detto cose incredibili, verità che non avevo mai realizzato.”

Una pratica complementare alla medicina veterinaria

Sempre più veterinari si avvicinano a questa pratica seguendo corsi di formazione. “Ci sono sempre più veterinari che si iscrivono ai nostri corsi,” racconta Shaïna. Florent aggiunge: “Una mente razionale non è necessariamente chiusa nelle sue convinzioni, ma cerca di comprendere.”

Questa complementarietà tra approccio scientifico e intuitivo apre nuove prospettive per il benessere animale. “Siamo al lato opposto dell’aspetto scientifico perché noi non analizziamo, noi sentiamo. E queste due cose sono complementari,” sottolinea Shaïna.

Per chi vuole migliorare il legame con il proprio amico a quattro zampe, Shaïna consiglia di “parlare di più con il proprio animale” e di prendersi il tempo di accarezzarlo, chiudendo gli occhi per sentirlo. Florent aggiunge l’importanza di “essere presenti” con il proprio animale, anche solo per cinque minuti, con piena consapevolezza e senza pensare ad altro.

Il futuro della comunicazione animale

Visto l’interesse crescente verso questa pratica, Shaïna e Florent auspicano a un riconoscimento scientifico della comunicazione animale per evitare strane derive. “Il nostro obiettivo è ottenere un riconoscimento. Per questo chiediamo una legittimazione scientifica,” afferma Florent.

Per Shaïna il futuro è scritto nella leggenda dei nativi americani del colibrì, ormai simbolo della sua scuola: “Un colibrì tenta di spegnere un incendio trasportando gocce d’acqua con il becco tra il lago e le fiamme. Quando un armadillo gli dice che non ce la farà mai a spegnere l’incendio da solo, risponde: ‘Lo so, ma faccio la mia parte’.”

È questa filosofia a guidare il loro insegnamento: “Tutti quelli che vengono a un nostro corso sono dei colibrì. Ognuno di loro, con le proprie possibilità, farà la sua parte per far sì che gli animali abbiano il posto che meritano in casa”.


Per saperne di più sulla comunicazione animale o per scoprire i corsi di formazione offerti da Shaïna Lebeau e Florent Richet, potete leggere il loro libro o visitare il loro sito web.