L’AS Monaco, più che una squadra, una leggenda
Squadra leggendaria del campionato di Francia, e tra quelle con più titoli del Paese, l’AS Monaco ha alimentato la sua fama con gesta eroiche che ne hanno segnato la storia. Oggi è considerata una vera istituzione del Principato.
Che ne sarebbe di Monaco, senza la sua leggendaria squadra di calcio? Legata indissolubilmente al Principato dalla sua nascita, l’AS Monaco si è trasformata fino a diventare una vera e propria istituzione famosa in tutto il mondo. Ripercorriamo insieme quasi un secolo di storia e imprese, che hanno reso orgogliosi i monegaschi e i numerosi tifosi rossobianchi di tutta la Francia.
La nascita (1924)
L’AS Monaco nasce il 24 agosto del 1924. Tra le squadre più antiche della Federazione francese di calcio, quella del Principato vede per la prima volta la luce alla fine della Prima Guerra Mondiale (1914-1918), in seguito alla fusione dell’Herculis Monaco con altri gruppi sportivi del Principato e di Beausoleil. Il 1° agosto 1919 nasce ufficialmente l’AS Monaco, anche se il centenario dell’ASM si celebrerà il 24 agosto 2024.
I primi passi (1930-1960)
Agli albori della sua esistenza, l’AS Monaco conosce una fortuna alterna, con un debutto nel mondo professionale abbastanza sofferto. Superate le prime difficoltà, la squadra inizia a dare il meglio di sé negli anni ’50. Nel 1953, nello stadio Louis II, che all’epoca si trovava di fronte al porto di Fontvieille e venne inaugurato nel 1939, l’AS Monaco gioca la sua prima partita nella prima divisione, la serie A francese. Nonostante qualche sconfitta, la lunga storia dell’ASM nell’élite del calcio francese è iniziata con il piede giusto. Qualche stagione dopo, quella 1955-1956, la squadra monegasca conquista il primo podio. È l’inizio di una tradizione che si ripeterà anche nella stagione 1957-1958, in cui la squadra si aggiudica un secondo posto nel campionato, fino a raggiungere l’apoteosi nella stagione 1959-1960, con la prima vittoria della Coppa di Francia dopo una finale al cardiopalma contro l’AS Saint-Étienne (4-2 ai tempi supplementari).
I primi titoli (1960-1990)
Sfoggiando la splendida maglia bianca e rossa con la diagonale ideata dalla Principessa Grace, i monegaschi dominano i primi anni ’60, mettendosi alla prova contro le migliori squadre del campionato. Alla fine di una stagione 1960-1961 impeccabile, i rossobianchi conquistano il loro primo titolo di campioni di Francia che aprirà le porte alla Coppa Europa, in cui gli uomini di Lucien Leduc, dopo una prima partita contro il Rangers, dovranno affrontare una doppia sconfitta. Nello stesso periodo, tuttavia, le giovani leve della primavera dell’ASM vincono la Coppa Gambardella, nella finale contro il Metz (2-1). L’anno seguente, Monaco scrive una delle pagine più belle della sua breve storia con una doppia vittoria, Coppa e Campionato, sulla scia di una generazione dai piedi d’oro capitanata da Biancheri, Hidalgo, Carlier Courtin e Tabernet. Purtroppo per i monegaschi, la fine del decennio non sarà altrettanto gloriosa e il Monaco, dopo sedici anni, retrocederà in seconda divisione all’inizio della stagione 1968-1969.
Le prime punte di diamante della formazione monegasca
Appena due stagioni dopo la sua retrocessione in seconda divisione, la squadra del Principato ritorna nel campionato principale per una breve stagione, prima di scendere nuovamente nello scalino più basso. Segue una nuova risalita, e ancora una retrocessione. Ma questo balletto è destinato a finire, grazie a un giovane presidente, Jean-Louis Campora, che entra in carica nel 1975. Guidato da un trio micidiale formato dal capitano Jean Petit, dal talentuoso Christian Dalger e dal cannoniere argentino Delio Onnis, l’ASM ritrova il suo posto sul podio del campionato di Francia. Nel 1977-1978, la squadra realizza l’impensabile vincendo il Campionato di Francia lo stesso anno del suo ritorno in prima divisione. L’allenatore dell’epoca, Lucien Leduc, viene acclamato come un eroe, insieme a Ettori, Courbis, Noguès Vannucci e Correa, che iniziano a farsi un nome. Campione della Coppa di Francia nella stagione 1979-1980, il Monaco comincia a guardare ai giovani. Nasce così la generazione Bellone, Amoros, Bravo, Bijotat, Ricort e Couriol.
I monegaschi sempre più vicini alla vetta
Sotto la guida di tre famosi allenatori, Gérard Banide, Lucien Muller e Stefan Kovacs, e di un giovane coach, un certo Arsène Wenger, l’AS Monaco raggiunge la vetta. Nella stagione 1981-1982, i biancorossi portano a casa il loto quarto titolo di campioni di Francia. A metà anni ’80, nella stagione 1984-1985, viene inaugurato un vero gioiellino: il nuovo stadio Louis II. L’architettura sobria, che si sposa alla perfezione con il Principato, e i suoi 20.000 posti (che oggi sono 17.000 posti a sedere), permettono al Monaco di poter usufruire di una struttura straordinaria, che ospiterà il centro di allenamento della squadra. Con la vittoria del quinto titolo di campione di Francia nella stagione 1987-1988, il primo per Arsène Wenger, l’anno successivo l’AS Monaco si qualifica per la prima volta nei quarti di finale della Champions League. Durante questa stagione gloriosa, fa il suo debutto con la maglia monegasca il futuro Pallone d’oro Geroge Weah.
La conquista dell’Europa (1990-2010)
All’inizio degli anni ’90, l’AS Monaco termina per due volte il campionato di Francia in seconda posizione, dietro l’Olympique Marsiglia, per poi conquistare una nuova Coppa di Francia. Guidato da Djorkaëff, Thuram, Petit, Klinsmann e Scifo, e con Arsène Wenger sempre al comando, il Monaco si qualifica un’altra volta per la Champions League, in seguito alla squalifica dell’Olympique Marsiglia. Alla fine della stagione 1993-1994, Jean-Luc Ettori scende in campo per la sua 755a partita con indosso la maglia monegasca, segnando il record di incontri giocati con l’AS Monaco prima di annunciare il suo ritiro. Sarà anche l’ultimo anno di Arsène Wenger come allenatore, rimpiazzato da Jean-Tigana, che poterà la squadra alla vittoria del sesto titolo di campioni di Francia. Sotto la sua guida, il Monaco mette in campo Barthez, Petit, Bernarbia, Henry, Anderson e Ikpeba. Una generazione d’oro, che porta il Monaco alle semifinali di Coppa UEFA. Semifinalisti della Champions nella stagione successiva, dopo aver eliminato il Manchester United, i monegaschi hanno conquistato la fama in Europa, nonostante un’eliminazione contro la Juventus. Nella primavera del 2000, con Barthez, Marquez, Lamouchi, Gallardo, Simone e Trezeguet, i rossobianchi conquistano il settimo titolo di campioni di Francia.
La finale di Champions League
Dopo la vittoria del 2000, Claude Puel lascia il posto a Didier Deschamps. Il primo periodo con il nuovo allenatore, però, non sarà così semplice, con due piazzamenti in classifica medio-bassi. La ripresa non tarda ad arrivare nella stagione 2002-2003, con la vittoria della Coupe de la Ligue, la Coppa della lega. Una partita giocata allo Stadio di Francia davanti a 80.000 persone e vinta grazie alla rete di Shabani Nonda, miglior attaccante del campionato, seguito da Jérôme Rothen come miglior centrocampista. Il famoso Jean-Louis Campora lascia il suo posto come presidente della squadra, mentre l’AS Monaco continua la sua scalata, acquisendo talenti come Sébastien Squillaci o Patrice Evra. Un’avventura straordinaria li aspetta nella stagione 2003-2004, che resterà impressa nel cuore dei suoi tifosi e nella memoria di tutti gli appassionati di calcio francesi. Alla fine di un incredibile campionato europeo, segnato dall’eliminazione del Real Madrid di Zinedine Zidane e del Chelsea di Claudio Ranieri, il Monaco, per la prima volta nella storia, gioca la finale di Champions League. L’epilogo purtroppo sarà tragico. Il Monaco e i suoi eroi, Roma, Ibarra, Squillaci, Givet, Rodriguez, Bernardi, Zikos, Plasil, Giuly, Prso, Morientes e Nonda, vengono sconfitti dal Porto di José Mourinho (3-0).
Il ritorno alla realtà
Dopo aver goduto di questa stagione memorabile, l’AS Monaco attraverserà un periodo d’ombra, in cui, in meno di cinque anni, si succederanno tre presidenti: Michel Pastor, Jérôme de Bontin et Étienne Franzi. Gli allenatori non sono da meno, con Didier Deschamps che cede il posto a Francesco Guidolin durante la stagione 2005-2006, che poi sarà rimpiazzato da Lazlo Bölöni. Quest’ultimo resisterà solo qualche mese a capo della squadra e lascerà il posto a Laurent Banide. Nella stagione 2007-2008 l’allenamento della squadra passerà nelle mani del brasiliano Ricardo Gomes, sostituito da Guy Lacombe che arriva nel Principato nel 2009. Finalisti della Coppa di Francia e ottavi del campionato, con il migliore risultato dalla stagione 2004-2005, per l’ASM è l’inizio di una stagione turbolenta.
La rinascita (2010-2020)
Prima di tornare a vivere anni di gloria e perpetuare il suo antico splendore, il Monaco si ritroverà ad attraversare una tempesta. Dopo un susseguirsi di stagioni caratterizzate da una cattiva gestione, all’inizio della stagione 2010-2011 la squadra del Principato viene retrocessa nella Ligue 2. È la prima volta dopo trentacinque anni! Una caduta vertiginosa che segnerà profondamente la squadra. Dopo un primo anno catastrofico, è il momento di Dmitri Rybolovlev, che arriva nel Principato portando con sé grandi ambizioni. Con Claudio Ranieri in panchina, i rossobianchi ritornano nella Ligue 1 alla fine della stagione 2012-2013, conquistando anche il titolo di campioni di Francia della Ligue 2.
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Il ritorno in Champions League
Seconda del campionato nella sua prima stagione in Ligue 1 dopo la rimonta, l’AS Monaco di Claudio Ranieri si qualifica un’altra volta per la Champions League nel 2014-2015. Sotto la guida dell’allenatore Leonardo Jardim, i monegaschi arrivano ai quarti di finale della Champions l’anno successivo, dopo aver eliminato l’Arsenal agli ottavi di finale. Di nuovo sul podio della Ligue 1 nel 2015-2016, l’ASM si conferma una delle migliori squadre della Francia dopo il Paris Saint-Germain.
Ancora una volta Campioni di Francia!
Grazie al talento di Kylian Mbappé ormai palese a tutto il mondo, nella stagione 2016-2017 il Monaco seguirà un percorso sensazionale in Champions League. Facendo vacillare il Manchester City e il Borussia Dortmund, i monegaschi arrivano alla semifinale di Champions per la quarta volta nella storia. Per quanto riguarda il campionato francese, invece, gli uomini di Leonardo Jardim spodesteranno finalmente il Paris Saint-Germain aggiudicandosi il loro ottavo titolo di campioni di Francia. Una stagione indimenticabile, una delle più belle della storia della squadra. L’anno seguente, il Monaco si conferma una squadra vincente classificandosi seconda al campionato di Francia, dopo il PSG. In Champions League, però, il percorso sembra essere più complicato, con un’eliminazione prematura nella fase a gironi. Nell’ottobre 2018 Thierry Henry sostituisce Jardim, che tornerà ad allenare la squadra dopo solo qualche mese. Al diciassettesimo posto nella stagione 2018-2019, il Monaco rischia la retrocessione in Ligue 2, ma riesce a salvarsi in extremis.
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Il palmares
Champions League:
Finalista: 2004
Semifinalista: 1994, 1998 e 2017
Coppa delle Coppe:
Finalista: 1992
Semifinalista: 1990
Europa Ligue (All’epoca Coppa UEFA):
Semifinalista: 1997
Ligue 1:
Campione: 1961, 1963, 1978, 1982, 1988, 1997, 2000 e 2017
Vicecampione: 1964, 1984, 1991, 1992, 2003, 2014 e 2018
Ligue 2:
Campione: 2013
Vicecampione : 1953, 1971 e 1977
Coppa di Francia:
Vincitore: 1960, 1963, 1980, 1985 e 1991
Finalista: 1974, 1984, 1989 e 2010
Trophée des champions (Titolo francese):
Vincitore: 1997 e 2000
Coupe de la Ligue (Titolo francese):
Vincitore: 2003
Finalista: 2001, 2017 e 2018