Sergei Bubkanote è un atleta ucraino, specialista nel salto con l’asta, nato il 4 dicembre 1963 a Luhansk in URSS (oggi in Ucraina). È stato nominato eroe dell’Ucraina dal presidente Leonid Kuchma il 4 febbraio 2011.
Ha gareggiato con l’URSS fino al 1991, per poi rappresentare l’Ucraina fino alla fine della sua carriera nel 2000. Ha fatto parte della squadra unificata alle Olimpiadi di Barcellona. Primo atleta a superare la barriera dei sei metri, il 13 luglio 1985 allo stadio Jean-Bouin di Parigi, ha battuto trentacinque record mondiali nella disciplina tra il 1984 e il 1994 (17 volte all’aperto e 18 volte in sala). In una carriera ventennale ai massimi livelli, ha realizzato quarantasei salti oltre i 6 m in quarantaquattro competizioni.
Il salto con l’asta è un evento molto complicato, ci sono molte cose da prendre in conto. Naturalmente, la parte psicologica, la tattica, è molto importante. Si passano molte ore a pensare all’altezza approssimativa del guadagno. Non basta essere forti, bisogna lavorare con la mente ed essere una persona intelligente che sa calcolare. È come avere un piccolo computer nella testa.
È l’ex detentore del record mondiale e del record mondiale in sala. È stato detronizzato dal francese Renaud Lavillenie, che il 15 febbraio 2014 a Donetsk, ha battuto il suo record proprio davanti ai suoi occhi.
Ha vinto i campionati del mondo di atletica sei volte di seguito (1983-1997), diventando il primo campione del mondo ucraino nel 1993. Ha vinto i campionati in sala quattro volte. Ha anche vinto titoli ai Giochi Olimpici del 1988 e ai Campionati Europei del 1986.
Membro del Comitato Olimpico Internazionale dal 1999, ha presieduto la Commissione degli Atleti dal 2002 al 2008 ed è stato membro del Comitato Esecutivo dell’organismo internazionale dal 2013, nonché vicepresidente della IAAF dal 2007. Sergei Bubka ha anche fatto parte del Parlamento ucraino dal 2002 al 2006. È stato membro del Partito delle Regioni e consigliere indipendente di Viktor Yanukovych fino al 2014. Il 19 agosto 2015, è stato sconfitto da Sebastian Coe (115 voti a 92) per la presidenza della International Association of Athletics Federations (IAAF). Durante la stessa votazione è comunque stato rieletto vicepresidente della federazione.